Essere alla presenza di Dio è sufficiente
Steve Hanuman
Volevo parlare di una cosa che mi è successa ultimamente.
Dopo una visita medica di routine, mi è stata diagnosticata una forma aggressiva di cancro alla prostata. Dopo una biopsia, il cancro è stato diagnosticato di livello 9, laddove 9 e 10 sono i più pericolosi e i più facili a diffondersi. Ho anche un valore PSA molto alto, quasi 20. Tutto ha portato a una diagnosi di cancro stadio 3. Nel momento in cui scrivo questo, non so ancora se il cancro si è diffuso in altre parti del corpo.
È stato uno shock molto improvviso e inaspettato. A essere onesti, vivevo sotto la falsa supposizione che mi rimanesse molto tempo, perché mi sentivo piuttosto sano. Come spesso si dice: “Non ero pronto a questo!”
Questa diagnosi improvvisa mi ha fatto ripassare tutta la mia vita.
Mi sono chiesto: Se dovessi andarmene presto da questo mondo, che significato ha avuto la mia vita? Ha avuto qualche significato per gli altri?
È un grande motivo di riflessione trovarsi improvvisamente in questa situazione. Mi sono reso conto che, quando faccio domande del genere, purtroppo è normale chiedermelo dal punto di vista di come mi vedono gli altri. Il desiderio di essere approvati è radicato in noi. So che lo è per me.
Quando poi i “successi” evidenti agli occhi del mondo non ci sono, come il successo finanziario, diventa quasi automatico vedermi come un “perdente”, come se la mia vita sia stata uno spreco o un fallimento.
Vi dirò, forse questa è la sensazione peggiore che si possa avere, sapere che potresti morire presto e sentire di non aver fatto niente di valido o duraturo nella vita. È davvero orribile sentire che la vita non ha lasciato una testimonianza chiara.
Sono andato a letto in uno stato di panico, devastato, profondamente triste, sentendomi completamente solo.
La mattina dopo mi sono svegliato e ho cominciato immediatamente a pregare; mi sono reso conto che questa visione della vita crea un peso grande e inutile. Dopo una profonda preghiera, ho capito una cosa: che Dio ama davvero i suoi figli così come sono; che ci ama più di quanto noi amiamo noi stessi. Il modo in cui Dio ci vede è completamente diverso da come ci vede il mondo e perfino da come ci vediamo noi.
Dal punto di vista amorevole di Dio, la nostra vita è bella e abbiamo molto di cui essere grati, qualunque sia la nostra posizione nel mondo.
Dal punto di vista di Dio, noi abbiamo il suo amore e siamo amati senza condizioni. Non esistono cose come “non siamo serviti a niente” o “non abbiamo avuto un impatto sul mondo”. Dal punto di vista amorevole di Dio, è impossibile che la nostra vita non abbia avuto uno scopo. Dio ci ha creati, come potremmo non avere importanza? Siamo un miracolo di Dio!
Dopo aver pregato, mi sono sentito sollevato; ho abbandonato quel peso e ho scelto di stare alla presenza amorevole di Dio per il tempo che mi è rimasto in questo mondo. Essere alla sua presenza è sufficiente. È più che sufficiente.
Il mondo, l’internet e i social media non te lo diranno mai. Io, però, lo sto vivendo con un cancro molto aggressivo. E sono arrivato a comprendere questa verità. Tutto quel che dobbiamo fare è stare alla presenza di Gesù e tutto va bene; la nostra vita ha un vero significato per noi e per gli altri che ci stanno intorno, per l’eternità.
Nell’amore di Cristo non esistono fallimenti; non esistono nemmeno successi come li pensiamo noi. C’è solo Cristo… e non ha niente a che fare con questo mondo e le sue lodi o le sue bocciature.
“Il mondo e i suoi desideri passano, ma chi fa la volontà di Dio vive in eterno” (1 Giovanni 2,17)
“Solo una vita, presto passerà; solo ciò che è fatto per Cristo durerà” (C. T. Studd)
È una bella sensazione da provare e da comprendere, quando si affronta una situazione del genere. Anche solo stando veramente alla presenza di Cristo, questo creerà automaticamente un impatto sul mondo.
“Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me” (Galati 2,20).
Adesso capisco che devo essere libero da come il mondo vede la mia vita e da come la vedo io; se abbia avuto un significato o no. In un certo senso è tutto egocentrismo. Adesso comprendo che è solo Gesù e tutto quello che posso veramente sperare è di esser stato un servo fedele di nostro Signore, di essere stato vicino a Gesù nella buona e nella cattiva sorte. Posso sentirmi in pace sapendo di aver fatto del mio meglio per essere un buon servo, per amare Gesù ed essergli grato per tutte le mie benedizioni.
È ovvio che non sono stato all’altezza, ma ho fatto del mio meglio. È tutto quello che posso veramente dire della mia vita: che spero solo di servire Gesù, e tutto il resto non ha davvero importanza.
Lasciamo perdere il peso dell’“impatto” che abbiamo avuto e limitiamoci ad amare e servire Cristo e stare alla sua presenza; tutto andrà bene e la nostra sarà una vita benedetta. Qualunque cosa abbiamo realizzato o no, siamo lo stesso benedetti e in pace in Cristo.
È una sensazione così bella e liberatrice. Il peso è sollevato.
Qualunque cosa succeda, ho scoperto che il vero significato della mia vita è “ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza [… e] ama il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi” (Marco 12,30-31). È quello che scelgo di fare nel tempo che mi è rimasto.
Sì, ho un cancro che mi è stato diagnosticato improvvisamente, ma ho anche pace, grazie alla grazia meravigliosa, alla misericordia e all’amore di Cristo.
Pubblicato originariamente sull’Ancora in inglese l’11 gennaio 2023.
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