Corri la gara con speranza
Ruth Davidson
Quando iniziamo qualcosa di nuovo, guardiamo verso nuovi orizzonti con speranza e aspettativa. La definizione che i dizionari danno di sperare è aspettarsi, anticipare, volere, desiderare, agognare. Il Nuovo Testamento ne dà una definizione più precisa e sicura: “il desiderio di qualcosa di buono e l’aspettativa di ottenerlo”.
Quando penso alla parola speranza, penso all’attesa, penso che il risultato sarà la realizzazione di qualcosa di meraviglioso. Questo pensiero basta a darmi la gioia di continuare a tenere lo sguardo puntato verso l’alto. Per noi che crediamo, si potrebbe paragonarlo a ciò che proveremo quando Gesù apparirà fra le nuvole alla sua Seconda Venuta.
Analogamente, possiamo guardare a una nuova impresa con euforia a causa di tutte le possibilità non sfruttate che ci aspettano. Forse molte delle cose che non siamo riusciti a realizzare ieri potranno esserlo oggi, domani o in futuro. Quando la pazienza è unita alla speranza, possono succedere cose meravigliose.
Sento che il mattino, appena sveglia, è il momento più meraviglioso della giornata, quando sono fresca e la vita è piena di nuove attese, nuove speranze. La giornata in arrivo può essere paragonata a una coltre di neve bianca e fresca, prima che qualcuno ci ponga la prima impronta. Ognuno di noi ha ricevuto la potestà del libero arbitrio, di poter scegliere come affronteremo e vivremo ogni giorno, che è il primo passo che ci porta al resto dei domani del futuro. “Oggi è il domani di cui abbiamo sognato ieri”.
La nostra speranza più grande di tutte è conoscere Gesù. “Cristo in voi, speranza della gloria”.1 “Affinché per mezzo di due cose immutabili, nelle quali è impossibile che Dio abbia mentito, avessimo un grande incoraggiamento noi, che abbiamo cercato rifugio nell’afferrare saldamente la speranza che ci è stata messa davanti. Questa speranza che noi abbiamo è come un’ancora sicura e ferma della nostra vita, e che penetra fin nell’interno del velo”.2
La nostra speranza si è realizzata in Lui. Gesù è stato l’adempimento, la manifestazione e l’incarnazione della speranza. Riceviamo il dono della speranza da Gesù perché Lui rinchiudeva questa speranza in Sé. Gesù aveva la certezza e la sicurezza che sarebbe risorto dai morti, come spiegò agli apostoli prima di essere crocifisso e di risorgere.3
Essendo pienamente umano, Cristo aveva la capacità di diventare sempre migliore: “E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini”.4 Qualsiasi difficoltà, problema o crisi incontreremo, se abbiamo Cristo in noi, potremo aggrapparci alla promessa della speranza della gloria.
La speranza richiede fede. Bisogna avere fede per sperare. Nell’undicesimo capitolo di Ebrei vediamo che tutti questi grandi giganti della fede speravano in cose invisibili, che sarebbero accadute in futuro. Noè sperò, si aspettò, di vedere il terreno asciutto. Abraamo dimorò nella terra promessa e aspettò, sperò, in una città celeste, la Nuova Gerusalemme. Mosè “stimò il vituperio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori di Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa”.5
Abbiamo già sentito quella saggia citazione: “I ritardi di Dio non sono dinieghi”. Spesso, quando preghiamo per qualcosa, riceviamo una risposta immediata alla nostra richiesta. Altre volte potrebbero volerci giorni, settimane, mesi o perfino anni perché Dio compia la sua volontà. I suoi programmi non sono i nostri. Lui vede il quadro illimitato, noi vediamo un quadro limitato. Magari desideriamo che una cosa succeda come e quando vogliamo, ma potrebbero esserci altri fattori che noi ignoriamo e che devono entrare in ballo prima che questo accada. “Dobbiamo accettare una delusione limitata, ma mai perdere la speranza illimitata”.6
Nelle parole del saggio re Salomone: “La speranza insoddisfatta fa languire il cuore,
ma il desiderio realizzato è un albero di vita”.7
Ecco alcuni simboli di speranza:
- L’arcobaleno: “Io pongo il mio arcobaleno nella nuvola, e servirà di segno del patto fra me e la terra”.8 L’arcobaleno significa anche un nuovo inizio, la speranza e la promessa di Dio.
- La vita dopo la vita: “Per l’albero c’è speranza; se è tagliato, cresce nuovamente e continua a mettere germogli”.9
- La colomba: l’uccello che ritornò da Noè con il ramoscello d’ulivo.10
- L’ancora: “I cristiani adottarono l’ancora come simbolo di speranza nell’esistenza futura, perché nell’antichità era vista come simbolo di sicurezza. Cristo è la speranza infallibile di tutti quelli che credono in Lui”.11
“Dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù”.12
Seguiamo allora l’ammonizione dell’apostolo Paolo e “corriamo con perseveranza pazienza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio”.13
“Aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo”.14
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 3 ottobre 2018.
1 Colossesi 1,27. Tutti i versetti dalla LND, se non altrimenti specificato.
2 Ebrei 6,18–19.
3 Vedi Matteo 16,21.
4 Luca 2,52.
5 Ebrei 11,7–10.26.
6 Martin Luther King Jr.
7 Proverbi 13,12 NR.
8 Genesi 9,13.
9 Giobbe 14,7.
10 Vedi Genesi 8,11.
11 https://quizlet.com/86976090/early-symbols-of-christianity-flash-cards.
12 Filippesi 3,13–14 NR.
13 Ebrei 12,1–2 NR.
14 Tito 2,13.
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