Consolare gli altri
Steve Hearts
Credo fermamente che Dio, nel suo amore e nella sua bontà, non causi né organizzi il dolore e le sofferenze che sono così prevalenti nel mondo. Ma una domanda che molti si fanno è perché non li blocca o li previene. Non lo so con certezza, ma sono pienamente convinto di una cosa che è evidente nelle Scritture e si è dimostrata vera molte volte nella mia vita personale: quando Dio non impedisce ai suoi figli di avere una sofferenza o un dolore, Lui prende quelle pene e fa in modo che cooperino al loro bene.1
Ho un amico medico. Mi è stato presentato da sua sorella, che mi ha chiesto di pregare per lui perché stava per subire un intervento per rimuovere un tumore al cervello. L’operazione ha avuto successo e la convalescenza è stata rapida. Quando in seguito sono andato a trovarlo nel suo ufficio, mi ha detto: “Sono diventato molto diverso come medico, adesso che ho provato cosa vuol dire essere nei panni di un paziente”.
Non c’è dubbio che la compassione sia una virtù importante. Il fatto è che alcune delle persone più compassionevoli sono quelle che hanno provato in prima persona dolore, sofferenze e difficoltà.
Una volta, quando ero adolescente, andai in giro a cantare canzoni di Natale con mia madre, mio padre e mio fratello. Fu così che incontrammo una giovane donna il cui bambino recentemente era nato morto e che aveva il cuore spezzato per quella tragedia. Mia madre, che aveva avuto la stessa esperienza prima che nascessi io, colse l’opportunità per aiutare spiritualmente e consolare questa giovane donna, che rimase ad ascoltare con attenzione ogni sua parola.
Mentre ascoltavo la loro conversazione, provai il desiderio di aiutare persone come questa giovane donna allo stesso modo in cui lo faceva la mia mamma. Più tardi, quello stesso giorno, le parlai di quel mio sentimento e lei mi disse: “Per capire veramente le persone, devi aver passato le stesse cose – e non è facile”.
Sapevo che aveva ragione. Non avendo ancora provato alcuna perdita personale non potevo veramente capire chi si trovava in quella situazione. La provai alcuni anni più tardi, quando mia madre morì di cancro. Il Signore mi accompagnò in ogni passo del processo del lutto. Ci furono tantissimi momenti in cui l’unica cosa che riuscivo a fare era alzarmi al mattino e andare avanti un passo alla volta. In quei momenti Gesù mi consolò fedelmente, mi sostenne e mi insegnò. Da allora il Signore mi ha usato come strumento di consolazione, incoraggiamento e consigli per diverse persone in lutto.
Per esempio, un paio d’anni fa la madre di mia cognata è morta improvvisamente. Il Signore mi ha ispirato a scrivere una canzone intitolata “Il traguardo”, per incoraggiarla con il pensiero che sua madre aveva gloriosamente raggiunto il traguardo finale nella corsa della vita e che un giorno l’avremmo rivista là. La canzone è servita allo scopo e dopo d’allora ha incoraggiato anche molte altre persone a cui l’ho cantata. Nel 2016 ho registrato un’intervista per il programma radio Nightlight2 e l’ho cantata dal vivo. Potete ascoltarla qui.
Non mi fa piacere provare dolore, lutti o sofferenze di qualsiasi tipo; ma ho imparato perché è così importante per me tenermi stretto a Gesù, che come dice l’apostolo Paolo in 2 Corinzi 1,4 “ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione”. Quando accetto la pace, il conforto e la consolazione che Gesù è sempre pronto a darmi, qualunque cosa mi stia succedendo, mi rendo disponibile a essere il suo strumento per offrire queste stesse cose agli altri. La gioia, la soddisfazione e l’appagamento che provo come conseguenza di questo sono imperscrutabili e valgono la pena di tutte le mie prove.
Anche Gesù, Figlio unigenito di Dio, era, come dice Isaia, “un uomo di dolore, familiare con la sofferenza”.3 Grazie a questo è in grado di consolare, guarire e confortare, oggi e sempre, come nessun altro può fare.
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 5 settembre 2018.
1 Vedi Romani 8,28.
2 Presentato da Christopher Glyn (noto anche come "Simon" ai suoi ascoltatori). "Nightlight" è un programma radio cristiano aconfessionale che è possibile scaricare gratuitamente e ritrasmettere su qualsiasi radio in qualsiasi momento, con vari ospiti e con musica e ispirazione per tutti.
3 Vedi Isaia 53,3.
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