Le ombre che gettiamo

Luglio 17, 2015

Compilazione

[The Shadows We Cast ]

Possiamo sempre lasciar cadere una goccia d’amore nel cuore delle persone che incontriamo, così sapranno che quel giorno Dio le ha amate. —David Brandt Berg

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La barca più piccola sull’oceano della vita
lascerà dietro di sé una scia eterna;
l’influenza sollevata dall’onda più leggera
si estende e si allarga sulle rive dell’eternità.

Tutti gettiamo un’ombra. Intorno a noi c’è come una mezzombra[1] —qualcosa di strano e indefinibile – che chiamiamo influenza personale e che ha un effetto su ogni altra vita su cui cade. Viene con noi dovunque andiamo. Non è una cosa che possiamo avere quando vogliamo e poi mettere da parte quando non la vogliamo più, come se mettessimo da parte un abito. È una cosa che la vita sparge sempre intorno a sé, come la luce di una lampada, come il calore di una fiamma, come il profumo di un fiore.

È impossibile vivere senza avere un effetto. Elihu Burrit dice: “Nessun essere umano può entrare in questo mondo senza accrescere o diminuire l’intera somma della felicità umana, non solo per il presente, ma per ogni successiva epoca dell’umanità. Nessuno può staccarsi da questa connessione. Non esiste nell’universo un posto isolato, una nicchia buia lungo il disco della non-esistenza, in cui un uomo possa sottrarre l’influenza che la sua esistenza ha sul destino morale del mondo; la sua presenza o assenza sarà sentita dappertutto, in ogni luogo avrà compagni che saranno toccati per il meglio o per il peggio dalla sua influenza”. Sono parole vere. Il solo essere vuol dire avere influenza, per il bene o per il male, su altre persone.

Il ministero di un’influenza personale è davvero meraviglioso. Senza esserne consapevoli, con questa strana forza che emana da noi lasciamo sempre un segno sugli altri. Ci osservano e le loro azioni sono modificate dalle nostre. Molte vite sono state avviate a una carriera di bellezza e prosperità dall’influenza di un gesto nobile. I discepoli videro il loro Maestro pregare e rimasero così impressionati dal suo zelo o dalla luce che videro sul suo volto mentre comunicava con il Padre, che quando ritornò gli chiesero d’insegnar loro a pregare. Ogni anima sincera è continuamente influenzata dalla grazia, dalla santità o dalla nobiltà che intravede negli altri.

Ogni vita buona svolge nel mondo un duplice ministero: quello delle cose che fa direttamente per essere una benedizione per gli altri e quella dell’influenza che esercita silenziosamente e con la quale gli altri sono resi migliori o ispirati anch’essi a fare cose buone. —J. R. Miller[2]

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C’è un’influenza personale silenziosa, come un’ombra, che emana da ognuno, un’influenza che lascia sempre effetti e impressioni su tutto ciò che tocca. Non si può vivere un solo giorno senza toccare la vita di qualcuno. Dovunque si vada, l’ombra cade su altri che per la nostra presenza diventano migliori o peggiori. La nostra influenza dipende da ciò che siamo più che da ciò che facciamo. È conducendo una vita bella, che benediciamo il mondo. Non sottovalutate le attività sacre. Le buone azioni devono caratterizzare ogni vita sincera. Le nostre mani devono fare grandi opere. Se la vita stessa, però, è bella, santa e rassomigliante a Cristo; se è di per sé una benedizione e un’ispirazione, il valore di quell’influenza è moltiplicato molte volte.

Ogni Cristiano può predicare tutti i giorni – a casa e tra vicini e amici – con la bellezza della santità della sua vita normale. Dovunque un Cristiano vada, la sua vita dovrebbe essere un’ispirazione per gli altri. La nostra influenza silenziosa dovrebbe toccare le altre vite con una benedizione. Le persone dovrebbero sentirsi più forti, più felici, più coscienziose dopo averci incontrato. I nostri volti dovrebbero spargere luce come lampade sacre sui cuori tristi e sfiniti. Le nostre vite dovrebbero essere benedizioni per i dolori e i bisogni umani da cui siamo circondati. —J. R. Miller

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Parlando d’influenza sugli altri, uno scrittore ponderato ha detto: “Un uomo si sforzi d’avvicinarsi a Cristo e aprire maggiormente la propria natura per ammettervi l’energia di Cristo e, che lo sappia o no – e forse è meglio che non lo sappia – acquisterà certamente più potenza a favore di Dio con gli uomini e a favore degli uomini con Dio”. Riceviamo potenza da Cristo soltanto quando siamo ricolmati dalla vita stessa di Cristo.

Dappertutto intorno a noi ci sono vite umane fredde, tristi e apatiche, che con il tocco della nostra mano e il nostro calore affettuoso, nel nome di Cristo, potrebbero essere meravigliosamente benedette e trasformate. Qualcuno dice di essere entrato in una gioielleria per dare un’occhiata ad alcune gemme. Tra le altre pietre gli fu mostrato un opale. Sul vassoio sembrava spento e opaco. Poi il gioielliere lo prese e lo tenne in mano per qualche momento, prima di mostrarlo nuovamente al cliente. Ora brillava e scintillava con tutti i colori fantastici dell’arcobaleno. Aveva bisogno del tocco e del calore della mano dell’uomo per manifestare la sua iridescenza.

In ogni luogo intorno a noi ci sono vite umane con abbondanti possibilità di avere bellezza e splendore. Nessuna gemma e nessun gioiello è altrettanto prezioso; quando però le vediamo nelle loro condizioni terrene, sono spente e opache, prive di lucentezza o bellezza. Forse sono perfino coperte di macchie e ostacolate dal peccato, tuttavia hanno soltanto bisogno del tocco della mano di Cristo per rivelare lo splendore e la bellezza dell’immagine divina che contengono. E voi ed io dobbiamo essere la mano di Cristo per queste vite spente o macchiate. Toccandole con il nostro amore caldo, lo splendore dormiente in loro […] si rivelerà, un inizio di magnificenza.

Le persone che ci influenzano di più non sono quelle che attaccano bottone e parlano a lungo, ma quelle la cui vita è come le stelle in cielo e i gigli dei campi, perfettamente semplice e spontanea. Sono quelle le vite che ci plasmano.

Quali sono le persone che hanno avuto più influenza su di noi? Non quelle che pensavano di farlo, ma quelle che non ne avevano la benché minima idea. Nella vita cristiana l’implicito non è mai consapevole; se lo fosse, cesserebbe di avere la bellezza spontanea che è caratteristica del tocco di Gesù. Sappiamo sempre quando Gesù è all’opera, perché produce qualcosa d’ispirante in mezzo alla normalità. —Oswald Chambers

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Tutti hanno influenza sugli altri! “Nessuno vive per se stesso e nessuno muore per se stesso”. La tua vita è destinata ad avere un effetto sugli altri! “Nessun uomo è un’isola!” A volte solo una parola, uno sguardo o un sorriso possono fare una gran differenza – il tuo modo di essere, di parlare, di sembrare, se non è allegro, vittorioso e edificante, è destinato a ferire qualcuno e a trascinarlo in basso con te. Porterai le persone al tuo livello in ogni caso: o le solleverai o le trascinerai in basso – o l’uno o l’altro! —David Brandt Berg

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Non c’è mai fine alle opportunità di aiutare qualcuno in maniera personale. Per esempio, c’è un possibile e ampio ministero ai lati della strada, fatto di innumerevoli piccole cortesie e parole gentili, semplici carezze passeggere sulla vita delle persone che incontriamo per caso! Impulsi trasmessi mettendo un po’ più di calore nelle nostre situazioni giornaliere; influenze che fuoriescono direttamente o indirettamente dalle cose che facciamo e dalle parole che diciamo.

Abbiamo un desiderio naturale di gentilezza. Essa è come una piacevole estate per la nostra vita. Sotto la sua influenza calda e nutriente, crescono in noi cose belle. —J. R. Miller

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Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.[3]

Compilato da Philip Martin. Pubblicato sull’Ancora in Inglese il 2 giugno 2015.


[1] Penombra: in ottica, p. (o mezzombra), la zona di graduale passaggio dalla luce netta all’ombra che si forma quando tra una sorgente luminosa e lo schermo viene interposto un corpo opaco (www.treccani.it).

[2] Tratto da Making the Most of Life, pubblicato nel 1891.

[3] NR.

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