Come il Cristianesimo dà un senso alla vita

Maggio 20, 2015

Compilazione

[How Christianity Makes Sense of Life]

Il Cristianesimo non è solo un tentativo di dare qualche senso a una piccola parte della realtà. Il Cristianesimo è una visione del mondo che offre il significato della vita. Dà una risposta alle grandi domande dell’umanità e tratta gli argomenti più nascosti della nostra storia: la vita dopo la morte, l’origine dell’universo, l’esistenza e il carattere di Dio, e il conflitto universale tra bene e male. Tutto questo e molto di più è preso in esame dal messaggio che noi chiamiamo il Vangelo. —Stuart McAllister

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Più specificamente, nella visione cristiana del mondo Dio non rimane lontano dal male; in realtà Dio entra nel nostro mondo, che è in preda al male, alla sofferenza e all’ingiustizia, nella persona di Gesù Cristo. Viene, presentandosi come Dio, facendosi amico degli emarvinati, guarendo i malati, proclamando la speranza per chi si allontana dalla propria strada senza uscita per seguire Lui. Gesù muore nudo su una croce, risorge per dimostrare la verità delle sue affermazioni e promette di tornare per rimediare a tutti i mali e causare una nuova creazione in cui non ci saranno più né male né ingiustizia. Paul Copan

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La visione che si ha del mondo è, in un certo senso, la lente attraverso la quale si osserva la realtà. È quello che mi piace della fede cristiana. Corrisponde alla realtà. Come visione del mondo è coerente; segue la logica. Posso metterla alla prova e dà importanza alla vita in tutte le attività più importanti a cui voi ed io ci dedichiamo. Non abbiate paura della scienza. Non abbiate paura della filosofia. Non abbiate paura di studiare le religioni del mondo. Tutte queste cose dovrebbero essere comprese per bene e poi ricevere una risposta significativa. —Ravi Zacharias

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Oggi un’istruzione rivoluzionaria sarebbe un’istruzione di ritorno a Dio, una cosa veramente rivoluzionaria in quest’epoca moderna! Un ritorno a Dio nella creazione, alla vera fede nella religione, alla creazione nella scienza, a un piano nella storia, alla bellezza nell’arte, all’armonia nella musica, alle regole nell’apprendimento della lettura, alla distinzione tra giusto e sbagliato nel comportamento, all’ordine nel governo e a Dio in tutto – un ritorno al Creatore di ogni cosa, al disegnatore di tutte le cose, al progettista – perché la vita torni ad assumere un significato.

Poiché Dio è l’unico che può dare un vero significato alla vita. Ritorniamo a Dio nell’educazione, in ogni materia e in ogni campo. Ho insegnato per anni nelle scuole e in ogni cosa mi sono richiamato a Dio, dimostrando che in tutto c’è perfezione, che Colui che è perfetto ha avuto a che fare nella creazione di tutte le cose e che ogni cosa ha una ragione d’essere.

Ritorniamo alla ragione, a uno schema per l’esistenza ideato da un Architetto divino che fa i piani secondo delle regole ben precise; che porta l’ordine e dà un significato all’universo e uno scopo ai pianeti; che dona amore al nostro cuore, pace alla nostra mente, salute al nostro corpo, riposo al nostro spirito; che porta felicità nella vita, gioia nell’anima e la saggezza di sapere che “il timore dell’Eterno è il principio della sapienza”[1] e che la sola conoscenza non basta: è più importante saperla usare per la gloria di Dio.

Dobbiamo vedere Dio in ogni cosa per darle un significato, una ragione, uno scopo, un piano, un disegno, un obiettivo; per avere pace, ordine e un piano per la nostra esistenza, datoci dal grande Progettista, con le sue leggi, le sue regole, la sua distinzione tra giusto e sbagliato, e i suoi principi assoluti senza i quali non esistono pace, ordine e felicità.

Grazie a Dio per i suoi assoluti e le sue regole, che ci aiutano a capire la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e quindi a trovare la felicità tramite il suo amore, le sue leggi amorevoli e le sue regole ragionevoli. Dio ti aiuti a conoscerlo, perché “questa è la vita eterna – e assoluta – che conosciamo Lui”! [2]David Brandt Berg

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Una visione del mondo adeguata deve rispondere più che alla semplice domanda su come spingere al massimo i propri guadagni o i propri piaceri. Deve dare un senso alle domande difficili che ci tormentano nel silenzio e nel buio della notte, domande come: “Perché siamo qui?” “Cosa succede dopo?” “Come dovrei vivere?” e “Cosa si può fare per essere salvi?” Molti oggi non vivono una vita di riflessione, ma di iper-stimolazione. Forse non hanno mai dedicato tempo a esaminare la propria visione del mondo e mentre rimbalzano da un’attività all’altra respingono la sensazione assillante che manchi qualcosa. Succede così che potrebbero non rendersi conto, almeno per molto tempo, di operare con una visione molto “ridotta all’osso”, che accentua il piacere e il potere, ma ignora quello che dura veramente. […]

La migliore visione del mondo da adottare è l’unica che è vera, l’unica che si conforma completamente alla realtà. Il Cristianesimo non promette una vita perfetta nel presente. In effetti, seguire Cristo garantisce prove e difficoltà, ma se quella che vuoi è una vita degna di essere vissuta – una vita vissuta bene – con la garanzia di essere reso perfetto da Colui che definisce la perfezione, allora la visione del mondo offerta dal Cristianesimo sarà la tua destinazione ultima. —Al Serrato

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Osservare degli atleti che competono con tutto il cuore mi ricorda sempre ciò che disse l’apostolo Paolo in 1 Corinzi 9,24–27: “Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile. Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato”.[3]

I compiti che ci troviamo di fronte noi Cristiani hanno proporzioni olimpiche. Per costruire il regno di Dio oggi non possiamo avere con noi gente che è qui solo per “godersi il viaggio”. Ogni Cristiano deve essere completamente preparato con una visione mondiale biblica, con la conoscenza di come applicare le Scritture a ogni campo della vita, con coraggio, decisione, ingegnosità e saggezza. Sospetto che molti Cristiani non ricevano questo tipo di preparazione. È possibile che noi corridori cristiani cadiamo per strada durante la corsa della vita? —Dr. Jeff Myers

Pubblicato sull’Ancora in Inglese il 24 marzo 2015.



[1] Proverbi 9,10.

[2] Giovanni 17,3.

[3] NR.

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