Mike Inger Helmke
Nell’angolo del soggiorno ho alcune piante, sul pavimento vicino alla finestra. Uno dei vasi è piuttosto grande e contiene quasi una mini giungla. Ci sono due piccole palme che arrivano fin quasi al soffitto, con i tronchi circondati dalle foglie verdi di un rampicante. Sul terreno ci sono alcune piantine che sembrano erba e perfino due orchidee che prosperano nell’ombra. Poi qualcuno mi ha dato un vaso per i pesci, che ho messo sul terreno in mezzo alle foglie.
Vicino a questo vaso ho un’amaca in cui posso rilassarmi e meditare. Ed è quello che ho fatto un giorno. Mi sono situato a mio agio nell’amaca e ho cercato di meditare ed entrare in contatto con Dio, ma a un tratto ho avuto l’impressione che volesse farmi osservare il pesce. Mi sono chiesto perché. Mi piace la natura. Mi fa sentire bene e penso sempre che Dio la usi per parlarmi. Ma perché osservare il pesce?
L’ho guardato per un momento e mi sono ricordato che non cambiavo l’acqua da alcuni giorni. Mi sono alzato e ho preso il bordo del vaso per portarlo in cucina. È successo tutto rapidamente! Il vetro era troppo sottile per la mia stretta e improvvisamente s’è rotto. Quel poco d’acqua che era stata la casa del mio pesciolino è stato immediatamente assorbito dalla terra e lui s’è ritrovato a guizzare in mezzo all’erba.
Sono corso immediatamente in cucina e ho preso un bicchiere d’acqua; gliene ho versato sopra un po’ e ho cercato di afferrarlo con le dita. L’ho messo nel bicchiere e dopo un po’ il pesciolino ha ritrovato una dimora in un grosso recipiente di plastica trasparente. Ero un po’ preoccupato per la sua salute, ma lui si è ripreso in fretta dallo shock e si è rimesso a nuotare allegramente nella sua nuova casa improvvisata. Alla fine ho trovato un recipiente migliore e adesso è ritornato in mezzo alle piante.
Mi sono sentito un po’ male. Ho pensato che forse sarebbe stato meglio se avessi meditato e osservato il pesce invece di alzarmi per cambiargli l’acqua. In effetti mi ero chiesto perché mai Dio avesse voluto farmi guardare il pesce. Sembrava che le cose fossero andate storte ancora prima che riuscissi a capire cosa voleva dirmi. C’è voluto un po’ di riflessione, ma poi ho cominciato ad afferrare il significato della cosa.
All’inizio era solo una piccola allegoria, per me. Avevo distrutto in un attimo tutto il mondo di quel poveretto. Era impossibile aggiustarlo. Era completamente distrutto e il mio piccolo amico era a terra in mezzo ai frammenti, pronto a morire. Grazie a Dio aveva trovato un nuovo piccolo mondo e ora continua felicemente a vivere.
Allo stesso modo, il nostro mondo sta venendo distrutto. Posso sentire il clima cambiare intorno a me: siccità, rovesci pazzeschi di pioggia, api avvelenate, indebolite e in via d’estinzione. Tuttavia l’ignoranza è così predominante che sembra ci vorrà troppo tempo per convincere la gente a cambiare le loro abitudini e a salvare l’ambiente che è la nostra casa prima che sia troppo tardi. E non posso scrollarmi di dosso la sensazione che sia già quasi troppo tardi.
Mi sono scoraggiato molto al pensiero che la gente possa essere così cieca – e sembra che non ci siano cambiamenti in vista. Ovviamente so che un giorno Gesù tornerà e rimetterà tutto a posto, ma cosa possiamo fare noi adesso? In un certo senso, nessuno vuole veramente credere che questo bel mondo sia condannato e sulla via della distruzione. Quell’orribile sensazione proprio non mi voleva lasciare. L’idea che, nonostante tutti i nostri tentativi, le cose non sembrano cambiare, era diventata dominante nella mia vita.
Questo piccolo incidente mi ha ricordato che Dio è perfettamente in grado di restaurare questo mondo. Come io ho messo il pesce in un vaso nuovo, Lui può creare un mondo completamente nuovo. Stranamente, non potevo smettere di pensare al mondo spezzato del mio piccolo amico e a come è stato facile soccorrerlo e trovargliene uno nuovo. A poco a poco, non era più solo “una bella idea”, ma è diventato un tema costante nella mia mente. Più ci pensavo, più mi rendevo conto di com’è meraviglioso, di com’è facile per Dio fare tutte le cose nuove.
Forse Dio non ha mai promesso di salvare, aggiustare e conservare il nostro mondo per sempre. Forse un giorno sarà totalmente distrutto e troverà la sua fine. Dio però non ci lascerà morire per terra. Il cielo e la terra potranno anche passare, ma Lui no; e nemmeno le sue mani amorevoli ci abbandoneranno. Uno degli ultimi versetti della Bibbia dice: “Ecco, io faccio tutte le cose nuove”.[1] E un po’ dopo dice: “Sì, vengo presto!”[2] Quando si arriverà a quel punto, Lui verrà in fretta, ci prenderà e ci metterà in un mondo completamente nuovo.
Pubblicato sull’Ancora in Inglese l’11 marzo 2015.