L’amore discese a Natale

Dicembre 22, 2014

David Brandt Berg

Per molte persone il Natale è la festa più importante dell’anno, un periodo in cui non devono andare al lavoro o a scuola e possono prendersi qualche giorno di vacanza. Per altre, il Natale rappresenta un periodo di attività frenetica. Spesso sono occupatissime a correre da un negozio all’altro, strette nella morsa di una folla che lotta freneticamente per comprare regali per tutta la famiglia, o per amici e conoscenti.

Spesso, il Natale vero e proprio passa quasi inosservato tra i giorni e le settimane che lo precedono e lo seguono. Anzi, molti biglietti di auguri e parecchie decorazioni natalizie riportano solamente la scritta: “Buone Feste”, senza nemmeno nominare il Natale. Gli alberi di Natale, le luci colorate, l’agrifoglio, il vischio, i pupazzi di neve, le campanelle, il panettone, sono diventati tutti parte integrante delle cosiddette “feste”. Poi c’è la storia che molti genitori raccontano ai loro bambini, di un vecchietto gioviale dalla lunga barba bianca, che solca il cielo notturno su una slitta stracarica di regali e trainata da renne volanti! È naturale, quindi, che per i bambini il Natale rappresenti solo l’arrivo in città di Babbo Natale, nella speranza che porti loro tutti i nuovi giocattoli, i regali e i dolci che desiderano.

Sembra che il vero significato del Natale possa essere dimenticato ed eliminato del tutto in mezzo a tutti i fronzoli chiassosi che lo circondano. Il Natale, invece, è molto più che abeti, decorazioni, babbi natali, regali e tutte le storie immaginarie e tutto il materialismo che lo rappresentano oggi. Se mettiamo da parte queste distrazioni che minacciano di soffocare e coprire il vero spirito e il vero significato del Natale, possiamo finalmente apprezzarne la vera bellezza e il vero incanto. Perché a Natale celebriamo il giorno in cui, circa duemila anni fa, Dio mandò il suo amore al mondo, nelle sembianze di un neonato tenero e inerme.

Gesù nacque da un’adolescente semplice e umile che lo concepì in modo soprannaturale, senza aver mai avuto rapporti con un uomo. Anzi, la notizia della sua gravidanza era stata così scioccante che quando l’uomo che l’avrebbe sposata lo venne a sapere, decise immediatamente di rompere il fidanzamento e annullare il matrimonio! Intervenne invece un maestoso essere celestiale che lo convinse a restare con lei e a crescere e proteggere il bambino tanto speciale che portava in grembo.

Sebbene quel bambino fosse stato prescelto per essere re, anzi il Re dei re, non nacque in un palazzo lussuoso, alla presenza di cortigiani nobili e famosi, circondato dagli onori e dalla gloria tributatigli dal mondo. Nacque, invece, nella sporcizia di una stalla, tra mucche e asini, e fu avvolto in cenci e coricato nella mangiatoia degli animali.

Anche se la sua nascita non fu accolta con gran fanfara né dal riconoscimento delle autorità o dei governi umani, quella notte, su una delle colline circostanti, un gruppo eterogeneo di pastori vide con stupore uno spettacolo straordinario: un esercito di angeli, nel bagliore improvviso di una luce splendente, colmò il silenzio della notte con il suo annuncio e il suo cantico celestiale: “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli! Pace in Terra agli uomini di buona volontà! Oggi vi è nato un Salvatore, che è Cristo il Signore!”[1]

Nel lontano oriente, un altro segno apparve nel cielo: una brillante stella mai vista prima attirò l’attenzione di alcuni astrologi che, compresone il significato, si misero a seguirla, percorrendo migliaia di chilometri di deserto fino al luogo esatto dove si trovava il bambino, nel piccolo villaggio di Betlemme, dove gli resero onore con i loro regali.

Il suo padre terreno era un falegname, un umile artigiano, ed Egli visse e lavorò con lui, adeguandosi alle nostre usanze, al nostro modo di comunicare e di vivere, per essere in grado di amarci e comprenderci meglio. Vide le sofferenze dell’umanità e ne ebbe compassione. Provò il desiderio non solo di guarire i nostri corpi malati e spezzati, ma anche di salvare la nostra anima, il nostro spirito immortale.

Quando iniziò la sua opera, passò la vita facendo del bene dovunque andasse. Aiutò la gente, amò i piccoli, guarì i cuori infranti, restituì forza ai corpi stanchi, salvò tutti quelli che poté salvare. Non si limitò a predicare il suo messaggio, ma lo mise in pratica tra la gente, come se fosse stato uno di loro. Non si prese cura soltanto delle necessità spirituali delle persone, ma dedicò gran parte del suo tempo curando anche quelle fisiche e materiali, guarendole miracolosamente quando erano malate, sfamandole quando erano affamate e condividendo con loro la sua vita e il suo amore.

Non predicò la necessità di cerimonie complicate né di complesse norme religiose. Si limitò a predicare la verità e l’amore, cercando di indirizzare i figli di Dio verso il Regno dei Cieli, le cui uniche leggi sono: “ama il Signore con tutto il tuo cuore” e “ama il tuo prossimo come te stesso”.[2] Non si preoccupò della propria reputazione, ma si fece dei peccatori, degli emarginati e degli oppressi della società.

Quando il suo messaggio d’amore si diffuse e i suoi seguaci si moltiplicarono, i capi della religione ufficiale si ingelosirono e si resero conto della minaccia costituita per loro da quest’uomo che fino ad allora non era stato che un falegname sconosciuto. Alla fine lo fecero arrestare con false accuse di sedizione e sovversione. Benché il governatore l’avesse dichiarato innocente, questi stessi influenti capi religiosi fecero pressione su di lui e lo convinsero a farlo giustiziare. Ma tre giorni dopo che il suo corpo fu deposto in una tomba gelida, Egli risorse, quale eterno trionfatore sulla morte e sull’inferno.

Quest’uomo, Gesù Cristo, non è soltanto un profeta, o un filosofo, un insegnante, un rabbino o un guru. È il Figlio di Dio. Dio, il grande Creatore dell’Universo, è uno Spirito onnipotente, onnisciente e onnipresente che trascende la nostra limitata comprensione umana! Così ha inviato Gesù in forma umana per farci capire la sua natura e portarci più vicini a Lui. E benché molti grandi maestri abbiano parlato e insegnato di Dio e di amore, Gesù è amore ed è Dio. È l’unico che sia morto per i peccati del mondo e sia risorto. È in una classe tutta sua, perché è l’unico Salvatore. Egli ha detto: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me”.[3]

Vuoi scoprire con assoluta certezza se Gesù Cristo è effettivamente il Figlio di Dio, la via della salvezza? È possibile: devi solo metterlo alla prova. Basta che gli chiedi, sinceramente e con umiltà, di entrare nel tuo cuore, di perdonare i tuoi peccati e riempire la tua vita del suo amore e della sua pace.

Egli esiste davvero e ti ama! Ti ama tanto che è morto al tuo posto e ha sofferto per i tuoi peccati, perché non dovessi farlo tu. Devi solo ricevere Lui e il suo dono della vita eterna. Il Vangelo dice: “Dio ha tanto amato il mondo [compresi te e me] che ha dato il suo Unigenito Figliuolo [Gesù], affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna”.[4]

Gesù è il regalo di Natale originale, il regalo d’amore offerto al mondo da Dio. Può trasformare delle vuote “Buone Feste” in un Natale veramente pieno di gioia, e i tuoi auguri di “Buon Anno” nella certezza di una vita veramente nuova e felice! Ricevilo, amalo e vivi per Lui fin da ora. Poi potrai avere sia Lui che il Paradiso per sempre. Dio ti benedica e faccia di te una benedizione con il suo amore.


[1] Luca 2,8-14.

[2] Matteo 22,37–39.

[3] Giovanni 14,6.

[4] Giovanni 3,16.


Titolo originale: Love Came Down at Christmas. Tradotto da A. Maffioli e S. Marata.
Pubblicato originariamente nel 1986. Adattato e ripubblicato in Inglese il 18 dicembre 2014. Letto in Inglese da Jon Marc.

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