La vita più ampia

Gennaio 16, 2015

J. R. Miller

“Allarga il luogo della tua tenda e i teli delle tue dimore si distendano senza risparmio; allunga le tue corde e rinforza i tuoi pioli”. —Isaia 54,2

Non ci rendiamo conto nemmeno della metà delle nostre possibilità. Cominciamo appena a prendere possesso della nostra eredità. Le nostre montagne sono piene d’oro — e noi ci limitiamo a grattare la sabbia e la terra poco profonda sulla superficie! Viviamo in piccoli bungalow nella valle — mentre ci sono splendidi palazzi che ci attendono sulle colline.

Non dovremmo mai accontentarci di una vita ristretta. Siamo fatti per l’ampiezza e la pienezza; e derubiamo Dio quando manchiamo di raggiungere il meglio di noi stessi. Alcuni affermano che l’ideale cristiano della vita sia ristretto. Dicono che ci restringe e ci limita. Per esempio, non ha posto per lo sviluppo intellettuale. Non parla di arte, musica, scienza, o delle molte fasi dell’attività umana. Presenta soltanto il lato morale: coscienza, obbedienza alle leggi celesti, raggiungimenti e conseguimenti spirituali.

La risposta è che anche se il Cristianesimo forse non nomina con precisione le attività intellettuali, o invita chiaramente gli uomini a nobili realizzazioni nel campo dell’arte, delle esplorazioni, delle invenzioni, della ricerca, o nella cultura del bello, in realtà include nel suo insieme tutto ciò che contribuisce alla pienezza e alla completezza della vita e del carattere. Non esclude niente tranne ciò che costituisce peccato: la disobbedienza alla legge, l’impurità, l’egoismo e la mancanza di carità, tutte cose che restringono e degradano la vita, invece di ampliarla e arricchirla. Include “tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode”. Questa sarebbe una vita ristretta?

La nostra fede cristiana non impone alcun limite alla vita, tranne ciò che guasterebbe, offuscherebbe o corromperebbe il carattere. I giardinieri giapponesi hanno l’abile perizia di coltivare alberi sottosviluppati, i bonsai; anche il mondo è pieno di uomini sottosviluppati, semplici nani e non come Dio li ha creati perché fossero. Ma la chiamata del Cristianesimo è sempre rivolta a uomini integri — uomini che raggiungano il meglio di sé e si estendano al massimo delle loro possibilità. […] Il Cristianesimo cerca lo sviluppo più completo di ogni forza e capacità dell’essere. Gesù Cristo, il nostro modello, vuole che diventiamo uomini ben cresciuti. Come guide di altri, come insegnanti, come seguaci di Cristo, la nostra influenza dovrebbe tendere all’arricchimento e all’ampliamento delle vite umane. […] Non esiste modo migliore per dimostrare la nostra amicizia verso gli altri, che influenzarli in maniera da rendere la loro vita più piena, sincera, amorevole e utile per la comunità. […]

Ci sono molte persone che vivono, per così dire, in una stanza sola. Dovrebbero vivere in una casa grande, con molte stanze – stanze del cuore, del gusto, della fantasia, del sentimento, della sensazione; ma queste stanze ai piani superiori rimangono inutilizzate, mentre loro vivono in cantina!

Si racconta di un nobile scozzese che quando entrò in possesso delle sue proprietà decise di fornire case migliori ai suoi dipendenti, che vivevano ammucchiati in casette d’un solo locale. Così fece costruire per loro delle case comode e graziose. In breve, però, ogni famiglia ritornò a vivere come prima in un’unica stanza, affittando ad altri il resto della casa.

Non sapevano vivere in maniera migliore, più allargata. L’esperimento gli fece comprendere che la gente non può trarre giovamento da ciò che viene proposto loro dall’esterno. L’unico vero modo di aiutarle è da dentro, dalla mente e dal cuore.

In un suo epigramma, Horace Bushnell disse: “L’anima del miglioramento è il miglioramento dell’anima”. Non è necessaria una casa più ampia per l’uomo, ma un uomo più ampio per la casa! Non si può ampliare un uomo dandogli più denaro, mobilio migliore, quadri più belli, tappeti più sontuosi, un’automobile costosa — ma dandogli conoscenza, saggezza, buoni principi e forza di carattere; insegnandogli ad amare. […]

Alcune vite sono ristrette, a causa delle esperienze che le hanno rimpicciolite. Non possiamo però dire che la povertà debba per forza avere questo effetto, perché molte persone povere che devono vivere in una casa piccola, con poche comodità e prive di lussi, vivono una vita ampia e libera – che nella sua contentezza è vasta come il cielo. Mentre d’altra parte ci sono persone che hanno tutto quello che il cuore può desiderare sotto forma di beni terreni, ma conducono una vita ristretta.

Ci sono persone per le quali la vita è stata così di peso che sono pronte a cadere per strada. Pregano per la salute, invece giunge la malattia con le sue sofferenze e le sue spese. Il loro lavoro è difficile. Devono vivere in un malessere costante. Le persone che frequentano sono poco piacevoli. Sembra che non possano sperare in un sollievo. Quando si svegliano la mattina, la prima cosa di cui si rendono conto è il peso che devono addossarsi e cominciare a portare. Il loro scoraggiamento continua da così tanto tempo che è diventato disperazione. Il messaggio per queste persone è: “ALLARGA il luogo della tua tenda”. Non importa quanto siano grandi o numerose le ragioni per il suo scoraggiamento, un cristiano non dovrebbe permettere al risentimento di entrare nel suo cuore e accecarlo, al punto non riuscire a vedere il cielo azzurro e le stelle brillanti.

Vista da una prospettiva terrena, può esserci stata una vita in condizioni più ristrette di quella di Cristo? Pensate a chi era: il Figlio di Dio, senza peccato, santo, amorevole, infinitamente gentile di cuore. Poi pensate alla vita in cui entrò: l’odio implacabile che lo circondava, l’ostilità rabbiosa che lo seguiva, il rifiuto del suo amore che lo incontrava a ogni passo. Pensate all’apparente fallimento della sua missione, al suo tradimento e alla sua morte. Tuttavia non si scoraggiò mai. Non cadde mai preda del rancore.

Come superò la ristrettezza? Il segreto era l’amore. Il mondo lo odiava, ma Lui continuò ad amare. I suoi non lo ricevettero, lo rifiutarono, ma l’atteggiamento del suo cuore nei loro confronti non cambiò. L’amore gli impedì di essere inasprito dalla ristrettezza. Questo è l’unico segreto che salverà qualsiasi vita dall’influenza restrittiva delle circostanze più angoscianti. Allargate la vostra tenda! Fate spazio in essa per Cristo e per il vostro prossimo; e vedrete che preparando lo spazio, l’allargamento verrà.

C’era una donna, sopraffatta dal rancore dopo una lunga esperienza di malattie, ingiustizie e torti, fino al punto di ritrovarsi rinchiusa in una prigione di disperazione. Poi, in seguito alla morte di una parente, fu portata alla sua porta una piccola orfana. Inizialmente la porta fu aperta con grande riluttanza; la bimba non fu accolta con molto calore. Tuttavia, una volta che fu accettata, Cristo entrò con lei e immediatamente la casa tetra cominciò a illuminarsi. La ristrettezza cominciò ad allargarsi. Altre esigenze umane si presentarono e non furono respinte. Nel benedire gli altri, la donna fu a sua volta benedetta. Oggi non esiste una casa più felice della sua. Provateci, se siete scoraggiati. Cominciate a servire le persone che hanno bisogno del vostro amore e della vostra assistenza. Incoraggiate altri che si sentono scoraggiati – il vostro scoraggiamento svanirà. Illuminate la vita solitaria di qualcun altro – e anche la vostra si riempirà di luce.

Alcune vite sono rese strette dalle opportunità limitate che ricevono. Alcune persone sembrano non avere le stesse opportunità di altre. Potrebbero essere incapacitate fisicamente a mantenere la loro posizione nella marcia della vita. Oppure la loro ditta potrebbe essere fallita dopo anni di duro lavoro e loro potrebbero non avere più il coraggio di ricominciare. Potrebbero essere stati feriti dalla follia o dal peccato e sembrare incapaci di riprendere il volo come prima. In ogni comunità ci sono persone che, per un qualsiasi motivo, non sembrano avere l’opportunità di fare un granché nella vita. Ma qualunque sia la causa che rinchiude un uomo in un ambiente ristretto, come in una piccola tenda, il vangelo di Cristo porta un messaggio di speranza e allegria. La sua chiamata è sempre: “ALLARGA il luogo della tua tenda e i teli delle tue dimore si distendano senza risparmio; allunga le tue corde e rinforza i tuoi pioli!”

C’è il rischio che qualcuno esageri il suo stato di soddisfazione. Vediamo come muri insormontabili quegli ostacoli e quegli impedimenti che Dio intendeva fossero lì soltanto per ispirare in noi il coraggio. Le difficoltà non sono destinate a bloccare i nostri sforzi, ma a risvegliare in noi il meglio. Ci arrendiamo troppo facilmente. Concludiamo di non poter fare certe cose e pensiamo di esserci sottomessi alla volontà di Dio – rinunciando senza cercare di vincere, mentre in realtà stiamo solo dimostrando la nostra indolenza. Pensiamo che le nostre limitazioni facciano parte del piano di Dio nei nostri confronti e che dobbiamo semplicemente accettarle e fare quel che possiamo.

In alcuni casi è vero: ci sono barriere insormontabili; ma in molti casi Dio vuole che conquistiamo la vittoria su quelle limitazioni. La sua chiamata è: “Allarga il luogo della tua tenda!” […]

La vita non dovrebbe smettere di allargarsi. Un uomo dovrebbe trovarsi nelle condizioni migliori negli ultimi anni della sua vita. Dovrebbe allargare in continuazione il luogo della sua tenda, finché i teli della sua dimora saranno distesi negli spazi illimitati dell’immortalità!

Tratto da The Wider Life, Capitolo 1, di J. R. Miller, 1908. Il libro completo è disponibili in Inglese presso: http://articles.ochristian.com/book17208.shtml.


Titolo originale: The Wider Life. Tradotto da A. Maffioli e S. Marata.
Pubblicato sull’Ancora in Inglese nell’ottobre 2014.
Letto in Inglese da Jon Marc.

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