Marcus Vernier
Mi hanno ricordato recentemente di essere moderato nel mio svolgimento di esercizio fisico, perché sembra che per me ci sia una linea molto fine tra il sentirmi bene e pieno d’energia dopo un allenamento e l’essere esausto e con la testa annebbiata. Come per la maggior parte delle cose nella vita, la chiave sembra stare nella moderazione.
Facendo una ricerca nella Bibbia inglese, ho scoperto un solo riferimento alla moderazione: “La vostra [moderazione] sia nota a tutti gli uomini”.[1]
La moderazione è una qualità che può essere interpretata come una gradazione più bassa, quasi un punto secondario, in confronto alle altre qualità spirituali più visibili e citate, come l’amore, la gioia, la mansuetudine ecc. La moderazione sembra quasi fallita in partenza. Mi sono chiesto: Che cosa c’è di tanto speciale nell’essere moderati? Ma come dimostrato nelle attività pratiche di tutti i giorni, come il mio riferimento all’esercizio fisico più sopra, ha certamente dimostrato di avere il suo luogo.
Per essere moderati dobbiamo permettere a certe limitazioni di esistere e avere il loro effetto. Essere moderati significa che non possiamo spingerci troppo da una parte o dall’altra, ma dobbiamo imporci, o lasciare che lo Spirito di Dio ci imponga, certe restrizioni che ci mantengano sulla via “stretta e angusta”.
L’altro giorno stavo leggendo un articolo e ho visto come la moderazione può essere ricollegata anche allo stress:
Un aiuto molto utile per riconoscere e superare alcuni tipi di stress è il criterio di avere una vita equilibrata. Dove c’è equilibrio ci devono essere dei limiti; e riconoscere i propri limiti servirà a evitare lo stress.
Lo stress sopravviene quando si superano i propri limiti in maniera pericolosa, o si passa troppo tempo a preoccuparsi dei limiti stessi. Per sconfiggere lo stress bisogna essere grati dei propri limiti e imparare a rispettarli, perché donano equilibrio.[2]
Un vecchio articolo, scritto nel 1976 e intitolato “La Terra di Non Troppo”, illustra ulteriormente questo punto. Anche se è di una semplicità infantile, ci dona una visione nuova della moderazione e di come questa qualità, ben lungi da essere una dote minore, può in realtà essere un fattore cruciale per risolvere i problemi di ognuno di noi!
La Terra di Non Troppo
Un sogno del millennio
David Brandt Berg
Nella “Terra di Non Troppo” era impossibile fare troppo di qualsiasi cosa: non si poteva mangiare troppo, non si poteva bere troppo, non si poteva lavorare troppo, non si poteva dormire troppo.
Non si poteva vedere troppo, non si poteva ascoltare troppo, non si poteva imparare troppo e non si poteva parlare troppo. Non si poteva giocare troppo a lungo, non si poteva correre troppo lontano, né preoccuparsi troppo.
Non si poteva proprio fare troppo di nulla — e questo sembrava risolvere tutti i problemi. Nessuno voleva troppo, quindi nessuno aveva troppo e nessuno litigava per avere troppo; non c’erano litigi né guerre, perché nessuno voleva troppo, o più di quanto ne avesse un altro. Nessuno voleva troppo di qualcosa; nessuno aveva troppo di qualsiasi cosa.
C’erano molta pace, abbondanza, sicurezza e felicità, ma non troppo — solo quel che bastava a tutti. Tutti avevano abbastanza da mangiare e da bere, e abbastanza da indossare, ma non troppo. Nessuno aveva troppo.
Nessuno aveva troppo freddo o troppa fame; nessuno era troppo bagnato o troppo grosso o troppo grasso o troppo piccolo o troppo debole o troppo forte. Nessuno era troppo qualcosa o aveva troppo di qualcosa, o non aveva abbastanza di qualcosa.
E tutti avevano la verità e la verità era che nessuno aveva troppo o era troppo qualcosa. E questo sembrava risolvere i problemi di tutti.
Tutto era risolto da non troppo. “La Terra di Non Troppo”, dove tutti erano contenti di non troppo. Nessuno voleva troppo, quindi tutti avevano abbastanza e questo risolveva tutti i problemi. Nessuno era troppo buono o troppo cattivo o troppo orgoglioso o troppo duro o troppo di qualsiasi altra cosa.
Era proprio impossibile avere troppo o fare troppo o andare troppo lontano o andare troppo in fretta. Non si poteva fare o avere troppo di qualsiasi cosa e questo rendeva tutti contenti. Tutti erano molto felici perché nessuno aveva troppo o era troppo o faceva troppo o diceva troppo, nella Terra di Non Troppo.
Immagino che il motivo per cui tutti avevano abbastanza fosse che nessuno aveva troppo; e per questo nessuno doveva lavorare troppo o fare troppo, perché tutti facevano abbastanza, facevano la loro parte e non troppo — è molto semplice! Nessuno era troppo giusto, solo quel che bastava, nella Terra di Non Troppo. Non è troppo forte? No, non è troppo. Solo quel che basta, non è così?
Anche se la parola “moderazione” non è citata in nessun altro punto della nostra Bibbia, c’è un’altra parola, “temperanza”, che ha all’incirca lo stesso significato e appare alcune volte nel Nuovo Testamento, ma in particolare in riferimento ai frutti dello Spirito in Galati 5,22-23: “Il frutto dello Spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza; contro tali cose non c'è legge”.[3]
In altre versioni, temperanza diventa “autocontrollo”, suggerendo che abbiamo un ruolo nel regolare il nostro comportamento.
Terminiamo con una buona citazione di Jostein Gaarder:
La salute è la condizione naturale. Quando sopraggiunge una malattia, è un segno che la natura è andata fuori rotta a causa di uno squilibrio fisico o psicologico. Per tutti, la strada per la salute passa per moderazione, armonia e “una mente sana in un corpo sano”.
[1] Filippesi 4,5 [moderazione = dal greco epieikeia (clemenza, benevolenza, tolleranza). Diverse versioni italiane la traducono con mansuetudine, affabilità, o bontà —NdT].
[2] Da un messaggio di Gesù ricevuto in profezia, pubblicato nel novembre 2006.
[3] Riveduta (Luzzi).
Titolo originale: Moderately Successful. Tradotto da A. Maffioli e S. Marata.
Pubblicato sull’Ancora il 2 luglio 2014.