Amare Dio in parole e opere

Giugno 11, 2014

Peter Amsterdam

“E qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, ringraziando Dio Padre per mezzo di Lui”. —Colossesi 3,17 NR

 

In parole

L’annoso problema che molti di noi devono spesso affrontare è quello di trovare il tempo per leggere e studiare la Parola di Dio. Tutti noi desideriamo farlo, ma sembra che ci sia sempre così tanto da fare! È utile ricordare a noi stessi che, se gli dedichiamo del tempo personalmente in preghiera, stando ad ascoltarlo e leggendo la sua Parola, Lui può premiare i nostri sforzi e aiutarci a fare quello che sa essere necessario.

Con le grandi responsabilità che abbiamo, possiamo trovare la forza e la saggezza necessarie per il lavoro che il Signore ci ha chiesto di fare solo quando passiamo del tempo con Lui pregando e meditando sulla sua Parola. Dedicare qualche minuto durante il giorno a lodare e ringraziare il Signore può aiutarci a incorporare nella nostra giornata questo tempo da passare con Lui, onorandolo e passando momenti preziosi di riposo tra le sue braccia, dicendogli quanto lo amiamo e abbiamo bisogno di Lui.

La cosa interessante della lode è che più ci si abitua a lodare il Signore, più si vuole farlo e diventa facile. La lode è molto importante, perché è la voce della fede. E noi sappiamo che questa è la vittoria che vince il mondo: la nostra fede.[1] Penso che a volte sottovalutiamo la potenza della lode e la sua enorme efficacia nell’attirare lo spirito del Signore nella nostra vita, permettendoci di resistere agli attacchi del Nemico e aiutandoci a essere più ottimisti, allegri e ispiranti per chi ci sta intorno.

Il Signore ama la lode! Dimora nelle lodi del suo popolo. Il Signore vuole che lo lodiamo in ogni situazione — specialmente quando non ci sentiamo di farlo. Anche quando siamo di malumore e abbiamo la tentazione di criticare o di lamentarci un po’ — o dentro di noi o esteriormente a parole — se soltanto facciamo lo sforzo consapevole di pensare alle nostre benedizioni, di pensare a tutto il bene e di concentrarci su tutto ciò che il Signore ha fatto per noi e tutti i modi in cui ci ha aiutato, benedetto, protetto e fatto prosperare, allora penso che questo ci aiuterà a superare qualsiasi cattiva abitudine di avere come prima cosa una reazione negativa, irritata o anche solo indifferente.

Mi viene in mente la storia di un predicatore, Alexander Whyte, famoso per le sue preghiere sempre piene di lode. Trovava sempre qualcosa per cui ringraziare il Signore, anche nei momenti peggiori. Una mattina in cui infuriava un temporale, un membro della sua congregazione pensò: “In una brutta mattina come questa il predicatore non avrà nulla di cui ringraziare il Signore”. Invece quello cominciò: “Ti ringraziamo, o Dio, perché il tempo non è sempre così”. Un ottimo esempio di come vedere le cose in modo positivo ed essere pieni di lode.

Se preghiamo disperatamente e chiediamo al Signore di aiutarci, mettendoci tutto il cuore, credo che Lui possa aiutarci a superare le nostre reazioni negative naturali davanti alle circostanze difficili e a essere molto più pieni di lode. Ciò non solo renderebbe molto più felice il Signore, ma anche tutti noi.

La lode è potente. Il Signore vuole le nostre lodi. E allora perché non fare uno sforzo consapevole per essere più grati e sostituire i pensieri negativi con altri positivi, pieni di gratitudine e di lode. Cerchiamo anche di rendere gloria al Signore il più possibile, nelle nostre espressioni e nei nostri rapporti con gli altri, come faceva il predicatore Whyte, lodandolo e riconoscendo il modo in cui ci ha benedetto, invece di lamentarci, esser di malumore o reagire negativamente.

 

In opere

I due comandamenti più grandi sono di amare il Signore con tutto il nostro cuore, la nostra anima, la nostra mente e la nostra forza e di amare il prossimo come noi stessi.[2] Gesù disse: “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri”.[3]

L’amore è la linfa vitale del cristianesimo. L’amore ne è il fondamento, la pietra angolare. È per il loro amore che i cristiani dovrebbero essere conosciuti. Il nostro amore gli uni per gli altri dovrebbe essere una coperta soffice, calda e accogliente avvolta gentilmente intorno a ciascuno di noi, nella quale troviamo conforto e sicurezza, pace e comprensione.

È quell’amore fraterno, semplice e incondizionato, che “tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa e sopporta ogni cosa”, che “non viene mai meno”.[4] Sto parlando di quel tipo di amore che capisce, perdona e tende una mano per amare senza parzialità. Il tipo di amore che ama le persone spiacevoli, che ignora le colpe e le mancanze degli altri, vede in loro il Signore e in ogni individuo vede una persona che ha dedicato il cuore e la vita a Gesù e merita di essere accettato, nutrito, curato e amato.

Possiamo essere una manifestazione del suo amore agli altri. La premura, la simpatia, la pazienza, la fede, la comprensione e l’amore che dimostriamo a un altro può essere esattamente ciò che gli darà la fede, il coraggio e la forza di continuare ad andare avanti, lottare e arrivare alla vittoria. Gesù disse: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.[5] Questa è una buona domanda da fare a noi stessi: “Ho trattato gli altri come avrei trattato Gesù? Sono stato l’esempio del suo amore che Lui vuole da me?”

Cerchiamo di dedicare un po’ del nostro tempo, di essere pronti ad ascoltare e di aprire il nostro cuore e la nostra vita agli altri. Cerchiamo di essere pronti a perdonare e dimenticare. Facciamo del nostro meglio per essere ospitali e condividere i nostri beni terreni con chi ha bisogno, quando possiamo farlo. Vediamo di essere una spalla forte su cui appoggiarsi o piangere, un esempio dell’amore incondizionato del Signore. Non saltiamo a conclusioni e non giudichiamo ingiustamente, ma cerchiamo di dare il beneficio del dubbio a chi è in difficoltà. Portiamo i pesi gli uni degli altri e così adempiremo la legge di Cristo.[6]

“Ora lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre, che ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza, consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola”. —1 Tessalonicesi 2,16-17[7]


[1] 1 Giovanni 5,4.

[2] Vedi Marco 12,30–31.

[3] Giovanni 13,35.

[4] 1 Corinzi 13.

[5] Matteo 25,40 CEI.

[6] Galati 6,2.

[7] NR.


Titolo originale: Loving God in Word and in Deed. Tradotto da A. Maffioli e S. Marata.
Pubblicato originariamente nel gennaio 1998. Adattato e ripubblicato il 2 giugno 2014.
Letto in Inglese da Gabriel Garcia Valdivieso.

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