Dare vita all’amore

Gennaio 23, 2014

Maria Fontaine

L’altro giorno ho sentito una cosa che mi ha commosso: una giovane donna aveva messo da parte dei soldi per seguire un corso che non solo le avrebbe fornito dei fondi, ma l’avrebbe anche aiutata nel suo lavoro missionario. Il Signore però ha messo nel suo cuore il desiderio di dare gran parte di questa somma a una delle sue colleghe missionarie. Non le aveva chiesto soldi, ma lei sapeva che ne aveva bisogno e soprattutto che le serviva un po’ d’incoraggiamento.

Tutti abbiamo provato un profondo scoraggiamento in qualche momento della vita. Non ne siete mai usciti grazie alle parole di qualcuno che vi ha detto che gli stavate a cuore, che pregava per voi, o che avrebbe fatto il possibile per aiutarvi? O forse, in un momento di grandi prove avete improvvisamente visto una soluzione e siete inspiegabilmente usciti dalla vostra disperazione, riacquistando la fede che il Signore avrebbe risolto tutto? Magari grazie alle preghiere che qualcuno aveva fatto in segreto?

Ci sono molti intorno a noi che si trovano in difficoltà e hanno bisogno d’incoraggiamento o di una spinta da parte di un amico o di un collega. È possibile che Gesù stia aspettando che sia tu a dare, a scrivere, a fare amicizia, o a pregare per la persona che ti ha messo nel cuore? Mi viene in mente quel ritornello: “Signore, metti un’anima nel mio cuore, amala attraverso di me. Dammi la forza di fare la mia parte per vincere quell’anima a te”. Attraverso quello che il Signore ci mostra di fare, possiamo incoraggiare e aiutare il nostro prossimo. Non deve per forza essere una gran cosa. Anche il poco è molto, se ci sono di mezzo Dio e il suo amore.

A volte potremmo sentirci soverchiati dal bisogno che vediamo intorno a noi e naturalmente non possiamo aiutare tutti quelli che vorremmo. Una cosa che io posso fare, però, e che potete fare anche voi, anche tu, e che tutti possiamo fare, è pregare.

La maggior parte di noi è occupata quasi a tempo pieno con le sfide della vita. Ci sono così tante cose a cui pensare e per cui pregare; c’è così tanto da fare. Forse vi state trasferendo, o state iniziando una nuova impresa missionaria, o cercando lavoro, o inserendo i vostri figli in una scuola, o vi state arrabattando per occuparvi di tutti i dettagli della vita, o state cercando di trovare il tempo da dedicare a vostra moglie, o vostro marito, o ai vostri figli. Forse vi sentite già sotto così tanta pressione che è difficile pensare ad altro che non sia quello che avete immediatamente davanti.

Forse vi chiedete com’è possibile aiutare qualcun altro, quando anche voi avete così tanto bisogno d’aiuto. Forse vi sentite come la vedova di Sarepta, senza nemmeno risorse sufficienti a voi stessi e ai vostri cari. Aiutare gli altri, quando avete a malapena il necessario per voi stessi, potrebbe sembrare davvero come quando Elia le chiese di dargli il poco che aveva.[1]

Ho pensato spesso a quella donna e a quanta fede doveva avere per pensare ai bisogni di qualcun altro prima che ai propri e a quelli di suo figlio, già di per sé così grandi. La richiesta di Elia deve esserle sembrata assurda e completamente irrealistica. Tuttavia m’ispira pensare a com’è grande la bontà divina nei confronti di chi fa un passo di fede del genere. Il principio di dare quello che uno può, anche se non ha molto, è più vero che mai.

Il Signore non chiede l’impossibile; vuole solo che facciamo ciò che possiamo per amare gli altri, prenderci cura di loro e sostenerli – perfino quando per farlo ci vogliono molta fede e molto amore, perché noi stessi abbiamo un grande bisogno. Il Signore ci benedirà se passiamo qualche minuto in preghiera per gli altri, se offriamo qualche parola d’incoraggiamento, o aiutiamo qualcuno. Non ci chiede necessariamente di dare una grossa parte del nostro tempo o una grande somma di denaro, ma si rallegra quando diamo agli altri quel che possiamo. Magari non abbiamo molto, ma un cuore pieno dell’amore di Gesù ha sempre qualcosa da dare.

Abbiamo il privilegio di adempiere la missione, che in realtà significa mettere in pratica l’amore. Parte dell’adempimento della missione ci richiede d’insegnare a vivere le parole di Gesù e mostrare il suo amore agli altri. Sappiamo che uno dei modi più efficaci di insegnare agli altri ad amare è essere noi stessi un esempio di quell’amore. Come dice il vecchio adagio, aiutare il prossimo comincia da casa tua. Possiamo dimostrare che è possibile vivere le parole di Gesù e che il suo amore può essere vivo nel nostro cuore e nella nostra vita attraverso le nostre scelte di sostenere gli altri, di dare e di portare i pesi gli uni degli altri

Se aiutiamo chi ha bisogno o è di salute cagionevole, abbiamo permesso all’amore di Gesù di trovare vita in noi, e gli altri lo vedranno manifestato in noi. Se abbiamo dei talenti, possiamo manifestare il nostro amore insegnando agli altri qualcosa che noi conosciamo bene. Se stiamo tutti attenti alle indicazioni di Gesù riguardo alle necessità degli altri, so che Lui riverserà le sue benedizioni e a sua volta ci darà ciò di cui noi potremmo aver bisogno.

Immaginate cosa si potrebbe realizzare se ognuno di noi trovasse il tempo di vedere i bisogni degli altri e chiedesse al Signore cosa può fare per aiutarli. Forse possiamo pregare per chi ha bisogno di aiuto. Forse possiamo scrivere un bigliettino o dare parole d’incoraggiamento a chi ne ha bisogno. Forse possiamo insegnare qualcosa che l’aiuti nel lavoro per la missione. Forse qualcuno ha bisogno di un posto dove stare e noi abbiamo una stanza libera. Forse una famiglia ha bisogno di aiuto con i bambini mentre si prepara a traslocare. Questo tipo di assistenza ha un grande valore.

Quando facciamo quel che possiamo, anche le nostre esigenze vengono soddisfatte. Il Signore ha promesso: “Date e vi sarà dato: una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in seno, perché con la misura con cui misurate, sarà altresì misurato a voi”.[2] “Chiunque infatti vi dà da bere un bicchiere d'acqua nel nome mio, perché siete di Cristo, io vi dico in verità che non perderà affatto la sua ricompensa”.[3]

So che Dio è fedele e si prende cura dei suoi figli. Ci ha dato il privilegio e la benedizione di aiutarlo in questo, fungendo da occhi, mani e piedi che può usare per raggiungere gli altri. Gli chiederete di indicarvi cosa potete fare oggi per chi si trova nel bisogno e per essere un condotto dell’amore e dell’incoraggiamento di Gesù per lui?


[1] 1 Re 17,10–16.

[2] Luca 6,38.

[3] Marco 9,41.


Titolo originale: Bringing Love to Life. Tradotto da A. Maffioli e S. Marata.
Pubblicato originariamente nell’ottobre 2010. Adattato e ripubblicato in Inglese il 20 gen. 2014.
Letto in Inglese da Tina Miles.

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