Vittorie più grandi

Gennaio 6, 2014

David Brandt Berg

Non c’è una vittoria senza una battaglia e ci sono alcune battaglie che bisogna combattere tutta la vita fino al giorno della nostra morte e per cui non dobbiamo stancarci di ottenere la vittoria. Non si può semplicemente “rinunziare a tutto” una volta per tutte,1 bisogna continuare a “rinunziare a tutto” ogni giorno. Non si può essere un martire per un giorno solo; si è martiri tutta la vita. È una cosa che bisogna fare di frequente: “morire ogni giorno”.2

La vita per il Signore non è una cosa di cui si può dire: “Be’, alleluia, ho conquistato quella vittoria! Ho vinto la battaglia e la guerra è finita; adesso mi sistemerò per bene, mi comporterò da egoista e vivrò solo per me stesso”.

Davide disse: “Non offrirò all’Eterno quello che non mi è costato nulla!”3 Quel che voleva dire era: “Deve costare qualcosa, per valere qualcosa. Deve essere un sacrificio”. Che cos’è un sacrificio? È qualcosa che si depone sull’altare; è qualcosa che si uccide.

Probabilmente Dio ti chiederà di sacrificare ogni giorno qualcosa di più, per vedere se può affidarti più responsabilità, se puoi diventare più forte e più resistente, un combattente migliore. Si fiderà a darti di più, se scoprirà che potrai rinunziare a più cose e che non resterai attaccato ad esse al punto di non volerle abbandonare.

Quando rinunci a qualcosa per il Signore, se è una cosa che ti farà bene, Lui te la ridarà un giorno, se può fidarsi di te. Se però sei egoista e non vuoi rinunciarci, o non sei disposto a offrirla volontariamente al Signore, allora a un certo punto Dio potrebbe passare a riscuoterla. Devi combattere il diavolo e il tuo vecchio io ogni giorno! Sei una creatura nuova, sì, ma quel vecchio io cerca di saltar fuori di nuovo. Paolo disse: “Ho combattuto il buon combattimento” — e probabilmente un bel po’ di quella lotta era contro il suo vecchio io.4 Ogni giorno è una battaglia, specialmente contro “i pesi e i peccati che così facilmente ci avvolgono”, come l’egoismo, la pigrizia e la gelosia.5

Alcuni pensano che si cominci una vita da cristiano con le battaglie più grandi, come quella per la salvezza. Ma in realtà quelle sono piccole, è solo l’inizio. Una volta passati i test più piccoli, il Signore comincia a dartene di più grandi! E se pensi che vincendo una volta avrai ottenuto la vittoria una volta per tutte, finirai per scoprire che ti sei sbagliato.

Alcuni pensano che, una volta salvi, tutto finisca lì! Hanno dato il loro cuore al Signore, ma continuano a vivere per se stessi. Pensano di aver già fatto il loro sacrificio, così ora non devono farne altri.

La verità è che si continuano a fare sempre più sacrifici e che si muore ogni giorno. Il Signore continua a metterti alla prova con sacrifici sempre più grandi e più difficili, così che con ogni battaglia diventerai sempre più forte e otterrai vittorie sempre più grandi.

Non si smette mai di combattere, non si smette mai di conquistare vittorie e non si smette mai di progredire, altrimenti si torna indietro. Non si può restare fermi. Non si ottiene avere la meglio sui peccati ricorrenti una volta per tutte; bisogna continuare a combattere. Ma più si vince, più diventa facile, con l’aiuto del Signore.

Bisogna continuare a fare progressi e sacrifici, a rinunciare alle cose e a combattere il buon combattimento della fede ogni giorno.

Pensi di aver “rinunciato a tutto”? Non ho ancora incontrato nessuno che abbia rinunciato a tutto per sempre — fino a che non ha rinunciato alla vita! Bisogna continuare a rinunciare ogni giorno. Alcuni di voi sembrano pensare che potranno ottenere la vittoria su un problema una volta per tutte e che non avranno più battaglie. Ma è lì che il diavolo può mettervi alla prova di più: nei vostri punti deboli, il vostro tallone d’Achille, la vostra debolezza più grande, il peccato che vi avvolge, la tentazione più grande. Oppure la cosa che vi sta più a cuore, o quella che è più importante per voi.

Ecco il problema della maggior parte dei Cristiani; dicono: Signore, ecco il mio carissimo Isacco, il mio sacrificio. Ora lo depongo sull’altare. Signore, vedi, è tutto tuo!” Poi lo riprendono e se lo portano via.

Allo stesso modo, alcuni vanno in chiesa la domenica mattina e cantano: “Così come sono, senza contrattazioni, io ti consegno tutto”. Poi si alzano ed escono come sono entrati e non hanno consegnato proprio niente.

2 Timoteo 3,2 dice: “Sopporta le sofferenze, come un buon soldato”. E più a lungo fai il soldato, più diventi resistente! Più sei in grado di sopportare; più rinunce riesci a fare; più cose puoi abbandonare; più sei in grado di soffrire; più sei capace di sacrificarti; più riesci a sopportare le ferite e i dolori; più forte e duro diventi come soldato.

Probabilmente Lui ti chiederà di sacrificarti ogni giorno un po’ di più, per vedere se può affidarti più responsabilità, se puoi diventare più forte, più resistente e un miglior combattente. Si fiderà a darti di più, se scoprirà che saprai rinunciare a più cose, se si accorgerà che non ti attaccherai così tanto a esse da non volerle mollarle.

È come la storia del ricco che aveva avuto un raccolto così abbondante e aveva così tante ricchezze che, invece di decidere di dividerle con gli altri, decise di costruire granai più grandi per tenere più cose per sé.6 Il suo peccato non era il grande raccolto che Dio gli aveva dato. Essere ricchi non è un peccato. Il peccato è non essere disposti a condividere quelle ricchezze con i poveri. Il suo peccato non stava nei granai, ma nel fatto che avrebbe potuto dare quel cibo ai poveri e non l’aveva fatto. Il suo peccato era l’egoismo, il fatto di avere costruito granai nel suo cuore.

Dio affida ricchezze ad alcuni perché possano condividerle con chi ne ha bisogno. Ci sono stati dei capitani d’industria cristiani che si sono sentiti responsabili di dare impiego ai poveri. Se la loro azienda fosse fallita, migliaia di persone sarebbero rimaste senza lavoro.

Ma condivisero con gli altri le loro ricchezze e i frutti che ne derivavano, la loro industria, la loro fabbrica, la loro azienda. A volte davano impiego a migliaia di persone. Finché erano fedeli alla loro responsabilità e continuavano a condividere e a dare agli altri la loro giusta parte, Dio affidava loro di più. Più dai, più Dio darà a te.

È degli industriali troppo ricchi e dei capitalisti egoisti pieni di bramosia, che Dio è scontento, quelli che vogliono più della loro parte, che defraudano il salario agli operai che mietono i loro campi.

Dice che la ruggine del loro oro e del loro argento sarà una testimonianza contro di loro.7 In altre parole, la corrosione dovuta al disuso testimonierà che non l’hanno utilizzato condividendolo con gli altri.

Ho sentito certa gente dire: “Ma il Signore mi ha dato questa casa. Il Signore mi ha dato questa ditta. Non posso rinunciarci adesso! Dio mi ha dato tutto questo denaro. Certamente non si aspetta che ci rinunci!”

È per questo che ve l’ha dato: per poterlo condividere! Secondo la sua volontà, o per darlo ai poveri o per lasciarlo usare a Dio in qualche maniera. Quella mattina, quando Gesù aiutò i pescatori a fare la pesca più grande della loro vita, disse: “Seguitemi ed io vi farò pescatori di uomini!”

Cosa sarebbe successo se loro avessero risposto: “Ma Signore, ci hai appena dato questa retata di pesci enorme, miracolosa. Sei stato Tu a darcela! Non è giusto andare via e lasciarla lì!” Invece, “lasciarono ogni cosa e lo seguirono”.8

Abramo avrebbe potuto dire la stessa cosa di Isacco: “Ma Signore, sei stato Tu a darmelo. È il figlio promesso, quello che mi hai dato con un miracolo! Non ti aspetterai che rinunci a lui”. Invece no, quando Dio disse ad Abramo di restituirglielo, lui ubbidì. Ma guarda quello che fece: ridiede Isacco ad Abramo, lo benedisse e moltiplicò la sua discendenza “come le stelle del cielo e la sabbia che è sul lido del mare”.9

Così, “non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo”,10 “affinché non ci stanchiamo perdendoci d’animo”.11

Molta gente si perde d’animo sulla via della vittoria. S’indebolisce e si stanca di fare sacrifici e di dare, si stanca di morire ogni giorno e di combattere, si arrende.

Il diavolo vince solo se ti arrendi. Non può assolutamente vincere finché continui a lottare. “Resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi”.12 Finché continui a resistere, lui continuerà a fuggire. Se però smetti di resistere, lui userà le sue bugie, le sue tentazioni e le sue persuasioni per vincere.

Morire ogni giorno è una cosa che si fa quotidianamente, si finisce di farlo solo quando si è morti. Costruire il lavoro del Signore è una cosa che non si finisce mai di fare, finché non si muore. C’è sempre qualcos’altro da fare.

Non puoi appoggiarti alle vittorie e ai risultati di ieri. Non puoi riposare sugli allori passati. “Ma Signore, guarda cos’ho fatto per Te ieri!” Probabilmente Lui ti risponderà: “Ma che cosa hai fatto per me oggi?”

Mia madre diceva sempre: “In questa guerra non c’è congedo!” Si combatte fino al giorno in cui si muore, nella guerra e per la causa. Lui sta cercando di renderti ogni giorno più forte e di metterti in grado di dare un po’ di più, di sacrificare un po’ di più, di soffrire un po’ di più, di combattere un po’ di più e di crescere un po’ di più.

L’obiettivo finale è che il Signore sta cercando di prepararvi tutti per la prossima vita, quando nel Millennio dovrete imparare a mandare avanti il mondo intero.13

Dio vuole che tu raggiunga la piena maturità di un cristiano che sia un vero guerriero per il Signore, un soldato, una persona in grado di sopportare molte responsabilità, molte sofferenze e molte rinunce; una persona capace di fare un lavoro grande, non solo dei lavoretti.

Gesù “imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì”.14 Ogni giorno impariamo a ubbidire un po’ di più, proprio come i bambini.

Mia madre diceva sempre: “Il peggior posto al mondo per un cristiano è un posto comodo”. Deve fare un po’ di male, altrimenti non è un sacrificio.

Che cosa rende così meraviglioso l’amore di una madre per il suo bambino? È pieno di sacrifici! Lei dà tutto. Soffre per quel bambino. Dona se stessa, il suo tempo, la sua forza e il suo sonno. Le costa qualcosa; è un sacrificio.

Una volta volevano che D. L. Moody parlasse durante un pranzo, in un periodo in cui era molto occupato. Gli dissero: “Dovrà parlare solo dieci minuti, Dott. Moody. Non le costerà molto”. Al che lui replicò: “Allora devo rifiutare, perché se non mi costerà molto, non vale la pena di farlo”.

Le cose che hanno veramente valore costano qualcosa. Questa non è una religione da banco delle offerte. Non è una cosa su cui si ottengono sconti, non è una scorciatoia per il paradiso! Bisogna percorrere la strada difficile, la strada dura, prendere batoste, fare sacrifici, morire ogni giorno e soffrire; ha un prezzo.

Non solo bisogna morire ogni giorno, ma bisogna amare ogni giorno, sacrificarsi ogni giorno e pagare il prezzo ogni giorno. Fa anche male ogni giorno. Ma più grande è la battaglia, più grande è la vittoria.

Più grande è il sacrifico, più grande è la ricompensa. Potremmo avere una vittoria sufficiente per oggi, ma poi arriverà domani e avremo battaglie più grandi e vittorie più grandi — se continueremo a correre fedelmente la gara che ci è posta davanti.15

“Farete opere più grandi di queste!”16 Per ottenere vittorie più grandi, devi continuare a combattere battaglie più grandi; per delle ricompense più grandi, devi continuare a fare sacrifici più grandi; per gioie più grandi, devi continuare a soffrire dolori più grandi. Per riavere di più, devi continuare a dare di più, a rinunciare a più cose. Se continuerai a rinunciare ogni giorno a più cose, il Signore continuerà a restituirtene di più.

Allora, per amor di Dio, cerchiamo d’imparare la nostra lezione oggi e d’impararla a menadito, così non dovremo reimpararla di nuovo domani. Ma non fraintendermi! Alcune cose diventano più facili. Di solito non bisogna combattere le stesse battaglie di nuovo, una volta ottenuta la vittoria. Altrimenti sarebbe troppo difficile, una partita persa in partenza.

Dio ti benedica e ti aiuti a ottenere ogni giorno vittorie più grandi. È entusiasmante guardarsi indietro e vedere i progressi fatti — guardare giù dalla montagna sulla pista accidentata appena percorsa e vedere che stiamo davvero facendo strada. Ma è ancora più entusiasmante guardare avanti e in alto, verso le altezze che raggiungeremo presto e gli spettacoli di cui godremo, se continueremo a lottare, scalare e vincere, senza arrenderci.


1 Luca 14,33.

2 1 Corinzi 15,31.

3 2 Samuele 24,24.

4 2 Timoteo 4,7.

5 Ebrei 12,1 NR.

6 Luca 12,16–21.

7 Giacomo 5,3.

8 Luca 5,9–11; Matteo 4,19.

9 Genesi 22,17.

10 Galati 6,9 NR.

11 Ebrei 12,3 NR.

12 Giacomo 4,7.

13 Vedi Apocalisse 20,4,6; 22,4–7.

14 Ebrei 5,8.

15 Ebrei 12,1.

16 Giovanni 14,12.


Titolo originale: Greater Victories. Traduzione di Augusto Maffioli e Simonetta Marata.
Pubblicato originariamente nell'agosto 1978. Adattato e ripubblicato nel novembre 2013.
Letto da Peter Amsterdam.

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