Gennaio 1, 2014
Ebrei 12,1: “Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta”.
Il testo originale non era diviso in capitoli, quindi dovete tenere in mente il capitolo precedente per sapere di che “grande schiera di testimoni” stia parlando. Sono tutti i santi che sono già andati a stare con il Signore. E non ci stanno solo osservando, ma pregano per noi e ogni tanto Dio ne manda uno a darci una mano, se abbiamo bisogno di qualche aiutino in più. Lode al Signore! Sono come la nostra curva di tifosi sugli spalti, che tifano per la nostra squadra e quando ottenete una vittoria gioiscono e vi acclamano! Quando vincete un’anima, tutti gli angeli in cielo gioiscono.[1]
Pensate a com’è meraviglioso: sono lassù a milioni, vi guardano e pregano per voi, e molti di loro scendono ad aiutarvi! È qui che c’è la vera azione. È qui che c’è la vera prova. Una volta arrivati là, ci saranno altre cose preparate per voi, ma la prova fondamentale è questa. L’intero universo sta osservando proprio questo: la partita principale, il Campionato Mondiale.
Dato che tutti ci stanno osservando, che cosa dovremmo fare? “Deponiamo ogni peso”. Che cosa sono questi pesi? Sono le cose che ci rallentano, che c’impediscono di completare il vostro lavoro. A volte il Signore permette che ci siano quei pesi per un po’, come una specie di prova. Una volta i corridori si addestravano portando addosso dei pesi per farsi i muscoli, così quando li toglievano potevano quasi volare.
A volte il Signore permette che portiamo dei pesi per rinforzare i nostri muscoli spirituali, per metterci alla prova e rinforzarci spiritualmente. Quando però i pesi hanno svolto il loro compito, è ora di toglierli e correre la gara.
“E il peccato che così facilmente ci avvolge”. Che cos’è il peccato? È mancare il bersaglio, non sparare diritto, non fare la cosa più importante che Dio vuole da noi, cioè colpire il bersaglio della sua volontà. Così “deponiamo i pesi e i peccati”, qualsiasi cosa c’impedisca di fare il supremo intendimento di Dio e di stare al centro della sua volontà.
Poi, dopo aver deposto tutti questi pesi, queste distrazioni e questi peccati, che cosa dovremmo fare? “Corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, che ci sta davanti”. In altre parole, bisogna fare la volontà di Dio, il lavoro di Dio. Finché fate il suo lavoro e la sua volontà, state svolgendo il vostro compito e state correndo.
Potete “correre con perseveranza” solo se avete fede e confidate nel Signore. Se non avete perseveranza, finirete per stufarvi, giusto? “Sono stanco di fare tutto questo lavoro duro per persone che non mi ringraziano nemmeno, che non mi apprezzano e non si rendono conto delle difficoltà che incontro”. Se non aveste perseveranza, non riuscireste a farlo. “Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo”.[2]
Allora dobbiamo correre con perseveranza la gara che ci sta davanti, dovunque il Signore ci abbia messo. E l’unico modo per riuscirci veramente che cos’è? “Fissare lo sguardo su Gesù!”[3]
È l’unico modo in cui potete avere la pazienza per fare il lavoro che vi ha chiamato a fare. Quindi fissate lo sguardo su Gesù, “Colui che crea la fede e la rende perfetta!”[4]
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Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano. —Giacomo 1,12[5]
Il lavoro che il Signore vi ha dato da fare per Lui è la vostra croce. La corona è la vostra ricompensa. Anche se molti corrono la gara per ottenere una corona imperitura e un premio eterno, le ricompense più grandi andranno a chi è leale, fedele e ubbidiente fino alla fine.
Ma alcuni perdono le loro forze appena prima di quell’ultima ora. Si arrendono troppo in fretta. Quello fu il peccato di Esaù: si arrese troppo facilmente. Disprezzò la sua primogenitura e si accontentò di qualcosa che poteva vedere e a cui poteva credere facilmente, invece di aspettare qualcosa che non poteva vedere e per cui doveva avere grande fede.
Siate fedeli fino alla fine. Se lo sarete, potrete rafforzare e sostenere gli altri che fanno parte del tempio del suo corpo, la sua chiesa. Chi persevera fino alla fine riceverà la corona della vita!
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Dio vi darà forza per il momento e grazia per la situazione! Non vi lascerà né vi abbandonerà, fino alla fine dell’età presente. Finché il cielo e la terra non passeranno, la sua Parola non passerà. Gesù non viene mai meno! L’amore non viene mai meno.[6]
E allora continuate il buon combattimento, conservate la fede, combattete strenuamente per la fede, e non scoraggiatevi di fare il bene, perché se non vi arrenderete raccoglierete una grande messe![7]
Dio vi benedica e vi protegga e continui a fare di voi una grandissima benedizione finché non avrete finito la vostra corsa. Per il resto, vi è riservata una corona di giustizia; poiché a chi è fedele fino alla morte Lui darà la corona della vita.[8],[9]
Compilato e adattato dagli scritti di David Brandt Berg.
[1] Luca 15,10.
[2] Galati 6,9 NR.
[3] Ebrei 12,2.
[4] Pubblicato originariamente nel maggio 1978.
[5] NR.
[6] Ebrei 13,5; Matteo 28,20; 5,18; Corinzi 13,8.
[7] 1 Timoteo 6,12; 2 Timoteo 4,7; Giuda 3; Galati 6,9.
[8] 2 Timoteo 4,8; Apocalisse 2,10.
[9] Pubblicato originariamente nell’aprile 1977.
Titolo originale: Run The Race.
Adattato e ripubblicato sull'Ancora in Inglese il 1 gennaio 2014.
Letto in Inglese da Bryan Clark.
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