Gesù Bambino arriverà?

Dicembre 20, 2013

Gaye Willis, adattato

Un Natale abbiamo fatto un’esperienza interessante. Era quasi la metà di dicembre, di sera, e stavamo facendo le solite cose, quando abbiamo sentito bussare alla porta. Abbiamo aperto solo per trovare un pacchettino che conteneva un bellissimo agnello di ceramica. Guardammo il calendario e ci rendemmo conto che mancavano solo due settimane a Natale. Aspettammo con trepidazione la sera successiva, per vedere se ci sarebbe stata un’altra sorpresa. Quando trovammo un pastore, ci rendemmo conto che l’agnello era una delle statuine destinate al presepe.

Tutte le sere aspettavamo con eccitazione di vedere che statuina sarebbe arrivata. Erano tutte bellissime. Ogni volta i bambini cercavano di sorprendere il misterioso donatore. Pian piano costruimmo il presepe e cominciammo a pensare di più alla nascita di Cristo.

La Vigilia di Natale tutti i pezzi erano a posto, tranne per Gesù Bambino. Mio figlio di dodici anni voleva veramente scoprire i nostri benefattori e cominciò a escogitare sistemi per intrappolarli. Quella sera cenò fuori, all’interno del pulmino, in attesa di vedere chi fosse, ma non arrivò nessuno.

Alla fine lo chiamammo perché entrasse e potessimo dare il via alle nostre tradizioni della Vigilia. Prima che i bambini andassero a letto, però, controllammo davanti alla porta: nessun Gesù Bambino. Cominciammo a temere che nostro figlio avesse spaventato il donatore. Mio marito suggerì che forse avevano perso Gesù e non sarebbe arrivato niente.

Quella Vigilia di Natale mancava qualcosa. C’era a sensazione che le cose non fossero complete. I bambini andarono a letto e io tirai fuori i regali di Natale, ma prima di andare a letto controllai di nuovo per vedere se Gesù fosse arrivato. No, sullo scalino non c’era niente.

Nella nostra famiglia i bambini devono aspettare che papà si alzi, prima di aprire i regali. Così a uno a uno si svegliarono molto presto e anch’io mi alzai per sorvegliarli. Ogni bambino controllò se Gesù fosse arrivato durante la notte. La mancanza di quella statuina sembrava avere un effetto strano — per lo meno cambiò il mio modo di vedere le cose. Sapevo che sotto l’albero c’erano dei regali per me e mi stavo godendo la vista dei bambini che aprivano i regali, ma nella mia mente restava quella sensazione di attesa per il Gesù Bambino di ceramica.

Avevamo già aperto quasi tutti i regali, quando uno dei bambini ne trovò un altro destinato a me, nascosto in mezzo ai rami dell’albero. Era un pacchettino da parte di una mia vecchia compagna con cui insegnavo catechismo in chiesa.

Parlando con lei avevo saputo che la sua famiglia non aveva grandi disponibilità finanziarie per il Natale e sembrava che lei non ricevesse molti regali, così le davo sempre qualche pacchetto — asciugapiatti nuovi, un libro — non molto, giusto qualcosa da poter aprire. In chiesa, il giorno prima di Natale, mi ero commossa quando mi aveva dato questo pacchetto, dicendo che era solo un segno del suo affetto e della sua gratitudine.

Mentre sciolsi il nastro, mi ricordai della nostra amicizia e mi sentii piena di gratitudine per averla conosciuta e per il sacrificio che aveva fatto per quel regalo. Ma quando tolsi la carta, cominciai a piangere e tremare. Dentro una scatoletta marrone c’era Gesù Bambino. Era arrivato!

Quel giorno di Natale mi resi conto che Cristo entra nella nostra vita in modi che non ci aspettiamo. Lo Spirito di Cristo entra nei nostri cuori quando ci serviamo a vicenda. Avevamo atteso il suo arrivo, aspettandoci dei drammatici colpi alla porta e uno scalpiccìo rapido, ma Lui era arrivato in un pacchettino semplice che rappresentava servizio, amicizia, gratitudine e amore.

Quell’esperienza m’insegnò che il vero spirito di Natale arriva quando apriamo il nostro cuore e pensiamo attivamente al Salvatore. Ma molto probabilmente lo troveremo nei piccoli gesti semplici di affetto, amicizia e servizio che facciamo gli uni per gli altri. Questo Natale voglio provare di nuovo la gioia di sapere che nella nostra casa c’è Cristo. Voglio dedicarmi ad amare e servire; ma ancora di più, voglio aprire il mio cuore a Lui nel corso di tutto l’anno, per poterlo vedere di nuovo.


Titolo originale: Will the Christ Child Come?.
Pubblicato sull'Ancora in Inglese il 20 dicembre 2013.
Letto in Inglese da Irene Quiti Vera.
Musica tratta dall'album
Christmas Treasures. Uso autorizzato.

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