Riflessioni di Natale

Dicembre 13, 2013

Compilazione

Trasformati dalla contemplazione

“E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore”.1

Ho una piccola convinzione personale: nessuno può avere un aspetto veramente brutto, se contempla costantemente il viso di Gesù; se, cioè, dimora alla sua presenza e medita sulla sua Parola. Vi ricorderete che il viso dell’antico profeta [Mosè] si trasformò mentre pregava.2

Vivere alla presenza di Dio e stare ogni giorno in compagnia del Signore Gesù trasformerà il cuore e l’anima. In qualche modo, però, l’arte della meditazione si è persa nella pazza frenesia di questa generazione. Questa corsa pazza si è accelerata adesso, al culmine della stagione natalizia, in altre parole, della stagione delle compere. Alcuni non si fermeranno a godersi la vita fino a dopo Natale, dopodiché cadranno sul letto sospirando: “Sono contento che sia finita”. Che peccato! Perché non ci fermiamo a goderci il Natale almeno una volta — a goderne veramente il significato? Godetevi la sua bellezza, smettetela di cercar di fare così tante cose.

Questa stagione ha molti aspetti buoni e molte cose belle da vedere. È un peccato perdersi tutto soltanto per venire incontro alle attese di qualcuno, o per cercare di stare al passo con i vicini, di impacchettare questo, incartare quello e correre a occuparsi di quell’ultima faccenda, cercando di pensare a così tante cose. Nella nostra fretta febbrile perdiamo di vista il Signore.

Il salmo 16 dice: “Io ho continuamente posto l'Eterno davanti ai miei occhi; poiché Egli è alla mia destra, io non sarò mai smosso”.3 Dio è vicino. È alla nostra destra. È a portata di voce, ma non lo vedremo mai, se saremo troppo occupati per accorgerci che è lì; e nella corsa pazza delle compere di Natale non notiamo nemmeno la sua presenza.

Non sentiremo la voce del Signore, perché è possibile sentirla solo nella quiete, aspettando in sacro silenzio, quando si ha il tempo di distinguere la sua voce da tutte le altre che ci stanno intorno. È una piccola voce, un dolce sussurro, che spesso non si ode quando si corre. Come in quel vecchio detto, “non cade rugiada nelle notti di vento”. Allo stesso modo, le anime nervose, tutte prese dalla loro fretta febbrile, raramente scoprono la dolcezza della presenza di Cristo. Invece la rugiada celeste e le benedizioni migliori cadono sull’anima che si fa quieta e attende la presenza divina.

Penso che oggi Egli stia fermo a braccia aperte in mezzo ai nostri centri commerciali e dica: “Fermatevi e riconoscete che Io sono Dio”.4 Una volta ero ferma sulla soglia di un negozio a Los Angeles e ammiravo il bel presepe che c’era nella vetrina, quando arrivò di corsa una donna accompagnata dalla figlioletta. La bambina notò la bellezza della vetrina e, tirando la gonna della madre, gridò: “Mamma, mamma, per favore. Fermiamoci un attimo a guardare Gesù!” Ma la madre le ricordò in tono aspro che non era arrivata nemmeno a metà della lista delle compere e che aveva troppo fretta per fermarsi.

Continuai per un bel po’ a sentire quelle parole: “Fermiamoci un attimo a guardare Gesù” — ad aspettare alla sua presenza, ad aspettare in silenzio, ad aspettare adorandolo quietamente; ad ascoltare e imparare finché saremo più simili a Lui, trasformati dalla contemplazione.

La vita sarà sempre un lungo periodo di fretta e attività febbrili, se non c’è un rapporto personale con la maestà di Cristo. Lui solo può dare al tuo cuore quella pace, quel riposo e quella calma, se solo ti fermi e glielo permetti. Egli dice: “Io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza”.5 Romani 5,1 dice: “Giustificati dunque per fede, abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore”. Sono tutte cose che perderete, se sarete troppo occupati per dargli l’opportunità di toccare il vostro cuore.

C’è una vita abbondante per te, se l’accetti per fede come tuo Signore e Salvatore. Vivere senza di Lui vuol dire rinunciare all’unica gioia vera e duratura che esista in questo vecchio mondo, e ciò segnerà il tuo destino per il presente e per l’eternità. Accettalo come Salvatore: sarà un Natale meraviglioso per te. Affidagli la tua vita ed Egli la trasformerà completamente, dandotene una eterna. —Virginia Brandt Berg

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Il calore del Natale

Capisco quello che devi affrontare durante la stagione natalizia. Ti aspetta un periodo di grande attività e in mezzo a tutte quelle cose provi un senso di aridità e ti chiedi che fine abbia fatto lo “spirito del Natale”.

Tu pensi a film come “Bianco Natale”, o ad altre storie che dipingono quei giorni come momenti pieni di un calore che sembra parte integrante della stagione natalizia, ma in questo momento non senti alcun calore. Vorresti averlo, perché non vuoi sentirti depressa in un periodo dell’anno che dovrebbe essere una celebrazione di gioia.

Ti sforzi troppo di scoprire il Natale in ciò che ti circonda. Forse lo cerchi nelle luci intermittenti, nelle decorazioni delle vetrine, nella musica di Natale, nel vin brulé e in cose del genere; poi, se manca una di queste cose, o se non tocca la corda giusto nel tuo cuore, ti sembra che non possa essere veramente Natale. E hai ragione, perché cerchi lo spirito di Natale nelle cose sbagliate.

Non lo troverai negli addobbi scintillanti, o in un turbinio di spettacoli, eventi o attività. Se cerchi lo spirito di Natale, non andare più in là del tuo stesso spirito, perché, come mia figlia, come persona che è salva e mi conosce, sei una portatrice, una messaggera, un’ambasciatrice dello spirito di Natale. Invece di cercarlo là fuori, cercalo dentro di te, perché lo spirito di Natale è dentro di te — sono Io in te!

Comincia tutto da qui. Più che decorare un albero o una casa, se adorni il tuo spirito di gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine e temperanza, la gente si sentirà attratta da te come lo sarebbe dall’albero di Natale più bello e illuminato. Riconoscerà in te la vera gioia di Natale, il vero motivo della festa. E il calore del Natale arriverà, insieme alla gioia di condividere il mio amore con gli altri. —Gesù, in profezia

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La pace del Natale

Questi sono giorni d’incertezza per molti, giorni di paura e preoccupazione per il futuro. C’è bisogno di pace — pace sulla terra come nel cuore, nella mente e nello spirito degli uomini.

In questo periodo dell’anno celebriamo la nascita di Gesù, che è conosciuto come il Principe della Pace. La sua vita, il suo messaggio e l’esempio che ha dato all’umanità portano pace al cuore di chi capisce l’importanza della sua vita, di chi riconosce che la sua morte sulla croce e la sua risurrezione hanno reso possibile a ogni individuo la pace interiore, sia in questa vita, sia nell’eternità.

Forse la fede in Gesù non renderà il mondo meno tumultuoso o inquietante, ma può portare pace e sicurezza al vostro spirito, permettendovi di affrontare le sfide della vita. La garanzia del suo amore e della sua attenzione e la sua promessa di vita eterna possono donare certezza anche nei momenti più incerti. —Peter Amsterdam e Maria Fontaine


1 2 Corinzi 3,18.

2 Esodo 34,29–35.

3 Salmi 16,8.

4 Salmi 46,10.

5 Giovanni 10,10.


Titolo originale: Christmas Reflections.
Pubblicato sull'Ancora in Inglese il 12 dicembre 2013.
Letto in Inglese da Debra Lee. Musica tratta dall'album
Christmas Moments. Uso autorizzato.

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