Fede e circostanze

Luglio 29, 2013

di Maria Fontaine

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Persone diverse spesso vedono le situazioni in maniera diversa, dal pessimismo all’ottimismo esagerato, con ogni gradazione intermedia. Ci sono molte situazioni in cui vale veramente la pena di avere molta fede e un bel po’ di positività e ottimismo. Realisticamente, tutti dobbiamo avere a che fare con dei problemi e risolverli, e se non li affrontiamo con una fede perseverante, è facile lasciarsi scoraggiare e diventare pessimisti. Specialmente quando sono problemi gravi o difficili.

Così, a meno di assumere un atteggiamento di fede e cercare di vedere il lato positivo e le vittorie che il Signore mette a nostra disposizione, perfino in mezzo ad apparenti sconfitte, è possibile scoraggiarsi. Non fa bene allo spirito permettere ai problemi della vita di travolgere la nostra fede e farci abbattere e scoraggiare.

Alcune persone hanno abbastanza fede e ottimismo naturale da cavarsela bene quando si trovano in una buona situazione. Quando però sono circondati spesso da situazioni difficili o apparentemente impossibili, possono finire per scoraggiarsi. Se hanno una vena o un atteggiamento negativo o pessimista, solitamente in questo tipo di situazioni non si può avere una vittoria rapida e diventare persone felici e piene di fede improvvisamente, da un giorno all’altro. Se uno è così e lo è stato tutta la vita, di solito quelle tendenze sono ben radicate e ci vuole tempo per superarle.

Il nostro obiettivo, da cristiani maturi, non è di farsi abbattere dalle circostanze o dalle situazioni difficili che gli altri incontrano, ma di mostrare loro che abbiamo fede e contribuire a influenzarli attraverso di essa. Essere pieni di fede è ciò che ci impedisce di essere costantemente gravati e preoccupati per i nostri problemi o quelli degli altri. Ci vuole fede per saper uscire dal pantano o dall’abisso delle nostre situazioni negative e aiutare gli altri a fare lo stesso.

 È un’altra caratteristica di chi ha molta fede. Non si preoccupa molto delle cose. Alcune persone sembrano confidare nel Signore continuamente. Non si preoccupano quasi mai per le situazioni, ma fanno semplicemente conto che alla fine tutto si risolverà – e di solito è così! Perché quello è il principio della fede: “Se puoi credere, ogni cosa è possibile a chi crede”.1

Penso che la gente che si occupa di problemi in continuazione, come i missionari su campi difficili o i consiglieri spirituali, o chi lavora con i poveri e i bisognosi nei paesi sottosviluppati, deve essere forte nella fede. Le persone che si devono effettivamente occupare dei particolari dei problemi, delle emergenze e di tutte le situazioni difficili che sorgono, devono essere piuttosto stabili.

Non possono lasciarsi influenzare troppo dalle cose. Senza una fede forte e senza dipendere dalla forza del Signore, non penso che molta gente riesca a sopportare un simile attacco di circostanze e problemi difficili senza esserne toccati sfavorevolmente. Le situazioni difficili richiedono persone che sappiano essere positive, ispiranti e piene di fede.

Se dimostrate di avere fede che le persone possono risolvere i loro problemi da sole, o che il Signore si prenderà cura di loro e le aiuterà a superare lo scoraggiamento, probabilmente questo sarà più efficace di qualsiasi altra cosa. Le persone sono responsabili di cercare di risolvere molti dei loro problemi da sole, con l’aiuto del Signore; ma hanno bisogno d’incoraggiamento e spesso basta riaccendere la loro fede perché si rialzino e ci provino di nuovo.2

Parte dell’essere ottimisti è mantenere la faccia in direzione verso il sole e camminare in avanti. Ci sono stati molti momenti bui, in cui la mia fede nell’umanità è stata messa a dura prova, ma non volevo e non potevo abbandonarmi alla disperazione. Lì ci sono solo sconfitta e morte. —Nelson Mandela

 

Dovete impegnarvi in un compito difficile, ma se persevererete, ci riuscirete; e scoprirete la gioia nel superamento degli ostacoli. Ricordate, nessuno sforzo che facciamo per ottenere qualcosa di bello è invano. —Helen Keller

 

L’ottimismo è una strategia per creare un futuro migliore. Perché a meno di credere che il futuro possa essere migliore, è improbabile che si faccia un passo avanti e ci si assuma la responsabilità di migliorarlo. —Noam Chomsky

 

Il Signore è più grande delle circostanze in cui ci troviamo

Tutti hanno qualcosa nella loro vita che potrebbe ostacolarli seriamente o perfino paralizzarli, se gli permettessero di abbatterli o se non riuscissero a superarlo. Ma la cosa meravigliosa è che il Signore ha fatto in modo che possiamo superare quelle cose, anzi, vuole che le superiamo! E poiché ci mette a disposizione il suo aiuto, le circostanze del passato o del presente non devono dettare la nostra vita.

Guardate tutti gli uomini nella storia che hanno superato ostacoli apparentemente insormontabili per diventare grandi: povertà, disabilità fisiche, famiglie povere ecc. Sono sicura che tutti potremmo citare alcuni esempi di grandi uomini e grandi donne che hanno avuto esperienze o cui sono successe cose nella vita che avrebbero facilmente potuto renderli rancorosi  o sopraffarli completamente. Ma non è successo e hanno semplicemente lottato più forte per superare quegli ostacoli e così facendo hanno acquistato forza. Invece di lamentarsi che la vita aveva dato loro un “limone”, o un cattivo affare, ne hanno ricavato una limonata.

A causa dei loro svantaggi, queste persone sono arrivate più in alto di quanto avrebbero potuto fare altrimenti. George Bernard Show, per esempio, era terribilmente timido, ma poiché era deciso a vincere la sua timidezza, si costrinse a parlare in pubblico, unendosi a circoli che organizzavano dibattiti e parlando in riunioni pubbliche, nello sforzo di superare la difficoltà di parlare davanti ad altri. Il suo punto debole alla fine divenne un punto di forza e lui si trasformò in un oratore brillante e arguto e in un illustre scrittore.

Alcune persone nacquero in grande povertà, ma lottarono per superarla e riuscire a fare qualcosa nella vita nonostante tutto. Spesso, proprio perché avevano questi problemi, poterono avere comprensione e compassione per altre persone povere e si diedero da fare per dare loro una vita migliore. Per esempio, Booker T. Washington nacque come schiavo, nella miseria, ma dopo aver lavorato duro nelle miniere di carbone e nelle saline, divenne un educatore e un portavoce degli afro-americani, fondando una scuola così che altri potessero migliorare la propria vita.

Spesso le persone che hanno provato e superato le difficoltà nella vita sono a loro volta in grado di svolgere una grande influenza per aiutare altri ad avere il coraggio e la fede di superare le loro difficoltà. Per tutti noi, il loro esempio è una testimonianza che le circostanze difficili non devono schiacciarci, ma che possiamo superarle, se il nostro cuore e il nostro atteggiamento sono giusti.

Jerome K. Jerome era uno scrittore inglese il cui padre morì quando lui aveva 12 anni e a quattordici dovette andare a lavorare per aiutare la madre e la sorella. La sua vita divenne ancora più difficile quando la madre morì, ma dopo molti lavori finì per diventare uno scrittore — non di storie tristi, ma un famoso umorista che scrisse racconti divertenti per incoraggiare gli altri. Dopo avere avuto un inizio così duro nella vita, disse: “È dalla lotta, non dalla vittoria, che traiamo forza”.

Questo mi ricorda la storia di un giovane che era cresciuto con un grosso problema di balbuzie. Aveva ricevuto preghiera diverse volte, ma il Signore non aveva ritenuto di doverlo guarire. Alla fine, questo giovane cristiano concluse: “Immagino che il Signore vuole usare la mia balbuzie per la sua gloria, perché quando testimonio agli altri, provano dispiacere per me e stanno sempre ad ascoltare!” Anche se non riuscì a liberarsi del problema, non gli permise di sopraffarlo. Non gli permise di distanziarlo dagli altri, anzi, imparò a usarlo per la gloria di Dio. Arrivò al punto in cui poté perfino ringraziare Dio per la sua afflizione e vederne il lato positivo.

Noi che camminiamo per fede non dobbiamo certamente lasciarci confinare o limitare emotivamente, mentalmente o spiritualmente dai pesi delle circostanze o del passato. Anzi, il Signore spesso permette quelle cose per spingerci a lottare e vincerle; vuole che le difficoltà che incontriamo nella vita ci rendano più forti. Invece di vedere gli ostacoli, i contrattempi o le cattive esperienze come inconvenienti e cose terribili, o svantaggiose, possiamo usarli per migliorare la nostra vita. Possiamo vederli come scalini per arrivare più in alto. A quel punto non ci trattengono più né ci fanno cadere, ma possiamo usarli per migliorare la nostra vita e quella degli altri.

Mediante questo processo, possiamo imparare a lottare con l’aiuto del Signore e a diventare più forti proprio grazie alla lotta. Se non avessimo problemi da combattere, potremmo avere la tentazione di sentirci troppo soddisfatti e tollerare le cose, il che di solito non genera la forza di carattere che viene dalla lotta per superare i problemi. Potremmo non veder fiorire nella nostra vita la bellezza che spesso nasce dalla sofferenza, o non trovare veri amici nelle persone che vengono in nostro aiuto nel momento del bisogno. Non proveremmo la stessa compassione per altri che hanno passato le stesse cose, o essere in grado di consolarli “per mezzo della consolazione con cui noi stessi siamo da Dio consolati”,3 capire ciò che stanno soffrendo ed essere in grado di aiutarli a superarlo.

Dio usa le nostre prove e le nostre difficoltà per insegnarci pazienza, fiducia e fede in Lui e per aiutarci a essere più misericordiosi nei confronti degli altri.4

Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio. Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno. —Ebrei 12,1-3


1 Marco 9,23.

2 Pubblicato originariamente nel giugno 1989.

3 2 Corinzi 1,4.

4 Pubblicato originariamente nel dicembre 1992.


Titolo originale: Faith and Circumstances
Pubblicato originariamente sull'Ancora in Inglese il 24 Giugno 2013.
Letto in Inglese da Tina Miles.

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