Diventare una forza per il bene

Maggio 22, 2013

di Peter Amsterdam

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Un elemento chiave per avere successo nel raggiungere la nostra parte del mondo è quello di mostrare un esempio tangibile dell’amore divino alla nostra comunità, ai nostri vicini, ai nostri collaboratori, colleghi e compagni di scuola, parenti, amici e conoscenti.

Manifestare l’amore divino alle persone che il Signore mette quotidianamente sul nostro cammino è l’essenza del diventare una forza per il bene. Come disse l’apostolo Paolo, “l’amore di Cristo ci costringe”.1 Qualunque sia il modo specifico in cui il Signore ha chiamato ognuno di noi a raggiungere la nostra parte del mondo con il suo amore, come cristiani ci ha chiesto di essere “la luce del mondo”. Ci ha detto di far “risplendere la nostra luce davanti agli uomini, affinché “vedano le nostre buone opere e glorifichino il Padre nostro che è nei cieli”.2 Far risplendere quella luce in modo che la gente possa vedere le vostre buone opere come un riflesso dell’amore di Dio sta al cuore del concetto di essere una forza per il bene nella vostra comunità, nella vostra zona e nella vita degli altri.

Nel corso dei secoli, fin dall’inizio del Cristianesimo, i cristiani spesso influenzavano il mondo facendosi conoscere come una “forza per il bene” nella loro comunità. Anche quando gli altri forse non accettavano la fede dei cristiani, né capivano la loro religione, o quando questi venivano perseguitati e calunniati, le loro buone opere risplendevano davanti agli uomini, incuriosendoli e spingendoli a chiedersi cosa li rendesse tanto diversi dal resto della società. Come disse l’apostolo Pietro nella sua epistola: “Comportatevi bene fra i [non credenti] affinché, là dove vi accusano di essere dei malfattori, a motivo delle buone opere che osservano in voi, possano glorificare Dio”.3

Man mano che ci sforziamo di comunicare e integrarci nella comunità locale; man mano che forniamo assistenza spirituale, pratica, o entrambe, alle persone che il Signore mette sulla nostra strada; man mano che facciamo la nostra parte per portare l’amore divino agli altri e migliorare la loro vita in tutti i modi possibili, la nostra testimonianza e le nostre opere si allargheranno e saranno come una “lampada sul candeliere” per diffondere la sua luce e “una città posta sopra un monte” per attirare gli altri a Lui.4

Anche se molti membri della Famiglia hanno raggiunto il mondo fedelmente per decenni e hanno fatto la differenza in tantissimi modi nella vita della gente e nei paesi in cui hanno servito, è nostra speranza che diventeremo ancora più efficienti nel raggiungere il mondo e nell’essere una forza per il bene nelle nostre comunità locali.

Preghiamo di poter trovare dei modi per essere una presenza positiva nelle nostre comunità locali e di essere veramente conosciuti come una forza per il bene. Assicuriamoci che il modo in cui presentiamo la nostra fede e le nostre opere sia professionale, facile da accettare e interessante per le persone con cui cerchiamo di comunicare.

Abbiamo molto da offrire alla gente, compresi i luoghi in cui viviamo e le comunità locali: un rapporto personale con Gesù, risposte ai problemi, assistenza per i bisognosi e una visione per la vita e per il futuro.

Se vogliamo essere efficaci nella nostra testimonianza e raggiungere la nostra parte del mondo, sarà importante promuovere opere di buona volontà nella comunità locale e nazionale, essendo di utilità alle persone che cerchiamo di raggiungere e scoprendo che cos’è importante per loro, cos’è necessario nella comunità e dove possiamo fare la differenza in modi che siano utili e apprezzati.

Uno dei temi che s’intreccia nei nostri principi fondamentali (come esposti nella nostra dichiarazione di fede, nei nostri valori di fondo e nel nostro obiettivo di fondo) è quello di applicare il nostro cristianesimo alla vita quotidiana e tradurre la nostra fede in azione. La dichiarazione della nostra missione spiega che nella LFI “ci sforziamo di fare la differenza nel mondo, offrendo soluzioni spirituali alle sfide della vita e traducendo l’amore divino in azioni che esprimano bontà e compassione e migliorino la vita del prossimo”.

Quando si parla di “raggiungere il mondo” e “fare una differenza”, può essere utile entrare nei particolari. In molti casi, vorrebbe dire raggiungere la gente nella comunità locale, che si tratti di una cittadina, una città o un’area metropolitana, oppure di una collettività più vasta, come la provincia, la regione o il paese, nel caso di missioni di dimensioni maggiori. In altri casi, potrebbe voler dire raggiungere il quartiere, i compagni di studio, i colleghi di lavoro, i parenti e altre persone che il Signore mette sul vostro cammino nelle attività quotidiane e nella vita di tutti i giorni.

In quanto a voi che fate della missione la vostra carriera nella vita, forse state raggiungendo un pubblico specifico, ma in fondo cercate di raggiungere la vostra città, regione o nazione (o il mondo!) con attività relative alla vostra missione, che abbiano una natura spirituale o umanitaria, oppure entrambe. Sia che la missione rappresenti la vostra chiamata a tempo pieno, o che lo sia solo part-time, la vostra comunità locale sarà spesso il punto di partenza per raggiungere la vostra parte del mondo.

La parola prossimo ha alcune definizioni, una delle quali è “molto vicino a qualcuno o qualcosa nello spazio o nel tempo”;5 ma come sostantivo indica il senso dato da Gesù nella parabola del Buon Samaritano: “un altro essere umano”, “ogni uomo rispetto a un altro uomo, in quanto uniti dal vincolo della carità cristiana; per est., gli altri, in quanto membri della collettività e termini del rapporto sociale”.6

Raggiungere la nostra parte del mondo e diventare una forza per il bene, in fondo significa raggiungere il nostro prossimo (che sia vicino o lontano) e tradurre la nostra fede in azioni tangibili e “buone opere” che esprimano il nostro amore e la nostra preoccupazione: essere un esempio vivo della nostra fede e dell’amore divino, che si manifesta nel praticare quello che si predica; dimostrare ai vicini, ai colleghi e alla collettività che ci importano sul serio, in una maniera che possano capire e che esprima tangibilmente la nostra fede e i nostri valori – come applicazione pratica della nostra testimonianza.

La motivazione per diventare una forza per il bene nella nostra comunità è, come affermato nei nostri valori di fondo, “l’amore […] per l’umanità, che non conosce barriere di razza, credo o condizione sociale, ci motiva e ci spinge ad andare incontro, sia spiritualmente sia praticamente, ai bisogni delle persone con cui veniamo in contatto”. Fa parte del raggiungimento della nostra missione di condividere la buona novella dell’amore e della verità di Dio e di cercare di migliorare la qualità della vita spirituale degli altri.

Buone relazioni tra vicini

Credo che i quartieri e le comunità locali in cui viviamo possano diventare un posto in cui molti di noi faranno una differenza costruendo rapporti e collegandosi con gli altri in maniera significativa. Anche solo essere cordiali, aiutare dov’è possibile, essere considerati, rispettare le aspettative dei vicini e assimilare la cultura locale può fare molto per creare opportunità di fare amicizia e collegarsi ad altri.

Per chi di voi è impegnato in altre attività, che si tratti di lavorare, studiare o curare i bambini, questo può essere un modo per partecipare alla missione e condividere la vostra fede e la vostra amicizia. Forse non sarete sempre in grado di testimoniare molto apertamente nel vicinato finché non avrete stabilito un rapporto personale, ma potete sempre fare amicizie e conoscenze, e dimostrare ai vicini in modo pratico che siete interessati.

Ci sono modi di contribuire al vostro vicinato o alla collettività, che saranno una buona testimonianza della vostra fede cristiana e dell’amore di Dio, e che genereranno amicizia. Ecco alcuni esempi di iniziative che favoriscono relazioni di buon vicinato:

Dobbiamo approfittare di quello che possiamo offrire. Oltre a professionalità, capacità o talenti, la cosa più importante che possiamo offrire è Gesù e il suo amore per la gente, che si manifesta in gran parte attraverso cortesia, altruismo e uno spirito premuroso nei confronti degli altri.

Possiamo manifestare tutto ciò dimostrando interesse in ciò che è importante per gli altri. Potreste benissimo scoprire che nella vostra situazione non potrete creare rapporti con i vostri vicini con l’intento di predicare il Vangelo o invitarli a fare studi biblici, almeno non immediatamente. Però potrete sempre dimostrare cortesia e uno spirito premuroso che saranno un esempio vivo della vostra fede e un’influenza positiva nella vita degli altri. In molti casi, proporre la vostra religione in termini troppo forti può dividere i vostri vicini e costringerli a schierarsi da una parte o dall’altra. Invece avere buoni amici e buoni vicini fa sempre piacere e in molti casi finirà per aprirvi le porte per parlare della vostra fede in maniera personale.

Essere buoni vicini in genere è il primo passo: essere cordiali e considerati, e rispettare le attese della cultura locale. Potete dimostrare il vostro interesse nel quartiere anche in altri modi attivi, come partecipando o coordinando progetti o attività comunitarie, o eventi alla scuola frequentata dai vostri figli. Anche allenare una squadra sportiva o collaborare con un centro sociale del quartiere può essere un modo di impegnarsi e di dedicare il vostro tempo alla collettività.

Scoprire qual è il bisogno ed essere disposti a dedicare se stessi, il proprio tempo o le proprie risorse per venirgli incontro può fare molto per generare simpatia e creare amicizie, e ciò finirà per essere una testimonianza per la vostra fede. Creare un circolo di amicizie che includa altri nel nostro cuore e nella nostra vita darà senz’altro buoni frutti, se non immediatamente, almeno a lungo andare.

Tali iniziative possono comprendere la distribuzione di cibo e vestiario, un lavoro periodico o una tantum in orfanotrofi o centri d’assistenza, le visite a una casa per anziani, spettacoli dei vostri bambini o distribuzione di giocattoli nell’ospedale locale e così via. Iniziative del genere non devono per forza essere programmi o visite costanti, ma semplici attività a Natale o in altri momenti speciali dell’anno, o la raccolta e la consegna occasionale di alimenti, vestiario o altri beni utili. Anche se simili attività non rappresentano un lavoro missionario a tempo pieno, o ciò che la gente considererebbe un’opera umanitaria o di beneficenza, forniscono pur sempre servizi importanti alla comunità e possono far molto per aiutare la vita delle persone che ne sono oggetto.

Anche se non avete molto tempo e molte risorse, potete lo stesso raggiungere la vostra comunità e prendere l’iniziativa di rispondere a un bisogno, dimostrare solidarietà, quando possibile, e interesse nel benessere e nella qualità della vita degli altri.

Il Signore benedica i vostri rapporti con i vicini e la comunità locale e ci aiuti tutti a essere una forza per il bene nelle nostre comunità, un esempio vivente della nostra fede, tradotto in azioni cortesi e amorevoli che saranno una benedizione nella vita degli altri.


1 2 Corinthians 5:14 NKJV.

2 Matthew 5:14, 16 ESV.

3 1 Peter 2:12 NIV.

4 Matthew 5:15, 14 KJV.

5 http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/

6 Il Devoto-Oli, vocabolario della lingua italiana


Titolo originale: Becoming a Force for Good
Pubblicato originariamente nel Dicembre 2010.
Brani ripubblicati in Inglese il 2 Maggio 2013.
Letto in Inglese da Simon Peterson.

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