Emmanuele, Dio con noi

Dicembre 25, 2025

Peter Amsterdam

[Immanuel: God with Us]

Il Natale rappresenta uno degli eventi più importanti nella storia dell’umanità – quando Dio entrò fisicamente nel mondo con la forma di suo Figlio Gesù. Nel raccontare la storia di questo ingresso di Dio, il Vangelo di Matteo dice che gli avvenimenti che portarono alla nascita di Gesù«avvennero, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele”, che tradotto vuol dire: “Dio con noi”» (Matteo 1:22-23).

Nell’Antico Testamento leggiamo della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Lo vediamo nella storia del Giardino dell’Eden, dove Dio conversava con Adamo alla brezza della sera (Genesi 3:8); nella colonna di nuvole e di fuoco che guidò Mosè e i figli d’Israele dall’Egitto alla Terra Promessa (Esodo 13:21-22); nell’Arca del Patto nel Luogo Santissimo (Esodo 25:22). Dio inoltre rassicurò il suo popolo che sarebbe stato con loro quando fossero entrati in battaglia (Deuteronomio 31:6; Giosuè 1:9), così come oltre che quando si fossero sentiti intimoriti o avessero dovuto affrontare grandi difficoltà (Isaia 41:10, 43:2).

Poi, nel Nuovo Testamento, la presenza di Dio acquistò un significato totalmente nuovo nell’incarnazione, con la presenza fisica di Dio avvenuta con la nascita di Gesù. Fu concepito in maniera completamente diversa da qualsiasi altro uomo prima o dopo di Lui nella storia. Sua madre, Maria, era una vergine, fidanzata – ma non ancora sposata – a un falegname ebreo di nome Giuseppe, quando ricevette la visita di un angelo che le annunciò:

«Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno e il suo regno non avrà mai fine» (Luca 1:31-33).

Quando Maria chiese come sarebbe potuto avvenire, visto che era vergine, l’angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio» (Luca 1:35). Nove mesi dopo nacque quella persona eccezionale e unica che era sia Dio che uomo: Emmanuele, «Dio con noi».

Alcune delle manifestazioni del «Dio con noi» erano visibili nelle azioni di Gesù, che riflettevano qualità divine, come:

Con le sue azioni, Gesù ci insegnò la natura di Dio e, con i suoi insegnamenti, ci fece comprendere il carattere di Dio. Lo si vede particolarmente nelle parabole, che raffigurano vari aspetti della natura divina, come: quella di un padre amorevole e clemente nella storia del figlio prodigo (Luca 15:11-32). Vediamo l’esempio di uno che ama e si prende cura dei bisognosi, chiunque essi siano, nel buon Samaritano (Luca 10:25-37).

Gesù, «Dio con noi», ci ha indicato fino a che punto Dio si spingerà per riconciliare a Sé l’umanità – stabilendo di addossarsi Lui stesso, nella forma del Figlio di Dio, la punizione per i peccati dell’umanità, affinché potessimo vivere con Lui in eterno.

Vediamo una continuazione di «Dio con noi» quando, dopo la sua morte e la sua risurrezione, Gesù mandò lo Spirito Santo a vivere nei credenti (Giovanni 14:16-17). «E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: “Abbà, Padre”» (Galati 4:6).

Il Natale è la celebrazione di «Dio con noi», la nascita del Figlio di Dio incarnato, che visse e morì per permetterci di iniziare un rapporto con Dio e per far vivere in noi lo Spirito Santo. Un ottimo motivo per una festa piena di gioia!

A Natale e in ogni altro giorno dell’anno, tutti noi siamo in un certo senso un’estensione del «Dio con noi» nella nostra comunità – per i nostri amici e i nostri vicini, per i nostri colleghi e collaboratori, per le persone che ci servono nei negozi e nei ristoranti e per gli estranei che il Signore mette sulla nostra strada.  L’amore che dimostriamo nei rapporti con gli altri, l’aiuto e la disponibilità che offriamo, rispecchiano lo Spirito Santo che dimora in noi.

Quando tocchiamo la vita degli altri con l’amore di Dio, abbiamo l’opportunità di dare la buona notizia e spiegare che Dio è con noi e può essere anche con loro. Così facendo, ognuno di noi fa la sua parte per spiegare la ragione ultima del Natale. Questo è un momento meraviglioso dell’anno per condividere il Vangelo con gli altri, per far sapere loro che «Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna» (Giovanni 3:16).

Ognuno di noi è chiamato a fare il possibile per dare la notizia che “Dio è con noi” a tutti quelli che hanno bisogno di Lui. Sia il tuo Natale benedetto oggi e sempre mentre celebriamo la sua presenza e portiamo agli altri la buona notizia del Vangelo.

Pubblicato originariamente nel dicembre 2015. Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese il 25 dicembre 2025.

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