Maria Fontaine
Stavo ascoltando la storia di Re Davide nei libri Primo e Secondo Samuele. C’è una cosa notevole che Davide apparentemente faceva quando in una situazione interveniva un nuovo fattore. Ogni volta che le circostanze cambiavano anche minimamente, la sua prima reazione era chiedere a Dio cosa fare. Costantemente, le risposte che Dio gli dava funzionavano.
A volte una situazione sembrava molto simile alle precedenti, come quando si trovò di fronte all’esercito filisteo e il Signore gli disse di lanciare un attacco frontale. Gli fruttò la vittoria e i filistei furono sconfitti. Poi, qualche tempo dopo, le circostanze sembravano identiche, ma questa volta il Signore gli disse invece di aggirarli furtivamente e poi, al segnale di Dio, doveva attaccarli dalla direzione opposta.
Molte volte, quando Davide aveva chiesto al Signore cosa fare, le risposte si erano rivelate inaspettate, ma avevano sempre portato a un risultato positivo. In un caso, quando Davide e i suoi uomini si nascondevano da Saul, il Signore gli disse di aiutare una piccola città sotto attacco e questo avrebbe letteralmente salvato la vita dei suoi abitanti. Se però l’avessero fatto, Saul, che all’epoca cercava di uccidere Davide, sarebbe venuto a sapere che lui era stato lì. Gli stessi uomini di Davide cercarono di convincerlo a non andare, ma quando lui chiese al Signore cosa fare, questi gli indicò di andare in soccorso alla città, così lui ubbidì (1 Samuele 23:1-3).
Ci si sarebbe potuti aspettare che in seguito i cittadini si sarebbero sentiti in debito verso Davide e i suoi uomini e che non avrebbero tradito Davide rivelando la sua posizione a Saul. Davide però ne chiese conferma al Signore, e questi gli disse che gli abitanti della città lo avrebbero tradito e che era ora di scappare.
Quella che all’inizio sembrava una mossa azzardata di Davide in seguito avrebbe avuto un ruolo nel mettere fine alla campagna di Saul per distruggerlo. Alla fine, la misericordia e la compassione di Davide nei confronti del popolo, e perfino di Saul, spinsero quest’ultimo a smettere di attaccarlo (1 Samuele 24).
Nonostante i suoi molti errori e difetti Davide dipese da Dio e si rivolse a Lui per trovare le risposte. Forse questo è uno dei motivi per cui Dio chiamò Davide un uomo secondo il suo cuore (Atti 13:22).
Quando Saul cercava aggressivamente di distruggere Davide, Dio non gli permise di riuscire nel suo intento. In un caso, Saul era su un lato di un monte e cercava di rintracciare Davide e i suoi uomini che erano dall’altra parte del monte. Dio però mandò i Filistei ad attaccare il paese di Saul, così che lui dovette smettere immediatamente di inseguire Davide per il momento, per andare a combattere contro di loro (1 Samuele 23:26–27). Nonostante Saul avesse molte spie in mezzo alla gente, non riuscì mai a mettere le mani su Davide.
È una bella illustrazione di come, quando coinvolgiamo Gesù nelle nostre decisioni, Lui può guidarci e lo farà. È facile osservare le circostanze e calcolare che «l’abbiamo già fatto prima», affidarsi alle esperienze precedenti per decidere cosa fare. Solo Dio, però, vede il quadro globale; noi no.
È bene imparare dall’esperienza; dobbiamo apprendere principi spirituali dalle cose che ci succedono, ma non sempre possiamo sapere se ci sono altri fattori di cui non siamo a conoscenza che potrebbero avere un ruolo nella nostra situazione attuale.
Il punto non è che dovremmo essere perfetti e guardare a Gesù sempre, in ogni situazione. Non è possibile. Comunque, la nostra incapacità di essere perfetti non dovrebbe farci rinunciare al tentativo di raffinare le nostre capacità di includere il più possibile Dio nelle nostre decisioni.
È importante presentare a Gesù le nostre decisioni, piccole o grandi che siano. Lui capisce che dobbiamo imparare e crescere. Ci vuole tempo per acquisire saggezza dai tentativi e dagli errori che commettiamo, ma a poco a poco i nostri punti deboli possono trasformarsi in punti forti. Dio è misericordioso e compassionevole; vede il nostro cuore, nonostante i nostri limiti.
Re Davide sbagliò in numerose occasioni, come quando mandò degli uomini a fare un censimento per stabilire se aveva abbastanza uomini per lanciare una battaglia, invece di chiedere consiglio a Dio (2 Samuele 24:8–17). Sapeva come rivolgersi al Signore e affidarsi a Lui, tuttavia in un attimo di debolezza si affidò a ciò che poteva vedere, alla forza dei numeri in battaglia, invece che a Dio. Come risultato, subì una perdita dolorosa, ma divenne anche più forte nella convinzione di affidarsi ancora di più a Dio.
Un altro esempio di dipendenza da Dio è l’apostolo Paolo. All’inizio era un feroce nemico dei cristiani, ma dopo che conobbe il Signore fu determinato a seguire Gesù dovunque lo guidasse. Anche se dovette affrontare l’ostracismo di alcuni dei suoi stessi fratelli e la brutalità e le minacce di morte da parte di altri che odiavano la verità, Paolo non smise di seguire Gesù. La sua determinazione nell’andare dovunque Dio lo guidasse e la sua profonda relazione con il suo Salvatore furono decisive per raggiungere innumerevoli milioni di persone con il vangelo.
“Confida nel SIGNORE con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri” (Proverbi 3:5-6).
Commettiamo molti errori e a volte cediamo ai nostri difetti e alle nostre debolezze, ma se facciamo uno sforzo per guardare il più possibile a Gesù, Lui lavorerà nella nostra vita e la userà per realizzare i suoi buoni propositi.
Possiamo vedere Pietro, la cui peggiore mancanza — rinnegare il suo Salvatore per ben tre volte — precedette la sua grande testimonianza e l’impatto che ebbe sul mondo. A volte possiamo sentirci umiliati e pieni di vergogna per le imperfezioni contro cui lottiamo; a volte potremmo ricaderci. L’amore di Gesù, però, può ricavare del bene da cose simili; poi, man mano che impareremo, cresceremo e matureremo, otterremo saggezza e un cuore che rispecchia più chiaramente quello di Gesù. Il perfetto amore di Dio nei nostri confronti scaccia ogni paura; alla condanna sostituisce il perdono e la speranza e noi impariamo l’importanza di affidarci sempre di più a Lui.
Così, quando affronti delle decisioni nella vita, fa’ del tuo meglio per mantenere la mente e il cuore aperti al dolce sussurro di Dio e alla verità della sua Parola. Questa abitudine, quando viene sviluppata fedelmente in piccoli modi, diventa gradualmente un fondamento di fede per le decisioni più grandi che dovrai prendere.
Dio ti parla attraverso la sua Parola quando la leggi, o tramite i versetti che lo Spirito Santo ti riporta alla mente. Ascoltare le sue indicazioni potrebbe essere il dolce sussurro di Dio nel tuo cuore, che t’incoraggia e ti dà sottili suggerimenti. Potrebbe essere un’immagine o semplicemente un senso di ciò che va fatto, oppure la pace che senti nel cuore con la consapevolezza che Lui ti sta guidando.
Le sue indicazioni potrebbero arrivare anche tramite un senso di allarme o di apprensione che qualcosa non va, anche quando niente di visibile potrebbe spiegare quella sensazione. A volte Lui potrebbe aprire delle porte o consentire certe circostanze per aiutarti a cogliere un’occhiata del suo piano. Più scegliamo di essere aperti alla sua “voce”, in qualsiasi modo Lui ci parli, più essa diventa chiara e forte.
Tutti abbiamo avuto la nostra parte di problemi e fallimenti; alla fine, nella maggior parte dei casi abbiamo scoperto che dalle ceneri di quelle cose sono usciti dei tesori preziosi. Abbiamo imparato ad andare avanti e a prendere decisioni nel modo migliore possibile con il suo aiuto, perché sappiamo che «Colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento» (Filippesi 1:6).
Siamo tutti dei lavori in corso, ma anche quando non riusciamo a prendere le decisioni giuste, non c’è condanna in Gesù. Quando rivolgiamo lo sguardo a Lui e sentiamo la sua misericordia e del suo perdono, Lui può usare anche le nostre decisioni sbagliate per aiutarci a diventare più saggi e più forti. Lode al Signore!
Pubblicato originariamente nell’ottobre 2022. Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese il 20 novembre 2025.