Compilazione
La bontà è la caratteristica che ha portato Dio a fornirci la salvezza (Tito 3:4-5; Romani 2:4; 11:22). La bontà porta Dio a darci pascoli verdi, acque tranquille e ristoro per la nostra anima quando siamo stanchi (Salmi 23:2-3). È la tenera cura di Dio che lo spinge a raccoglierci sotto le sue ali, a proteggerci e a tenerci vicini a sé (Salmi 17:8; 36:7; 61:4; Matteo 23:37).
Dio dimostrò la sua bontà quando provvide a Elia e alla vedova di Sarepta durante la siccità e ne dimostrò ancora di più quando risuscitò l’unico figlio della vedova (1 Re 17:8-24). Quando Sara esiliò Agar e Ismaele, la bontà di Dio si manifestò nel dono dell’acqua e della speranza ai due reietti (Genesi 21:9-21).
In diverse occasioni la bontà indusse Gesù a interrompere ciò che stava facendo e ad aiutare altri nel bisogno (Marco 6:34; 7:29; 10:46-52). E la bontà porta il Buon Pastore a salvarci quando ci allontaniamo (Luca 15:3-7). Con bontà Egli “raccoglierà gli agnelli in braccio, li porterà sul petto, condurrà le pecore che allattano” (Isaia 40:11).
Quando manifestiamo la bontà divina, siamo teneri, benevoli e utili agli altri. Ogni azione, ogni parola avrà il sapore della grazia. —Got Questions.org1
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In una settimana ho incontrato la bontà almeno quattro volte.
Un collega ha commentato che Platone esortava: “Sii buono e gentile, perché chiunque incontri sta combattendo una dura battaglia”.
Ho letto che il drammaturgo Douglas Jerrold (1803-1857) ha descritto un uomo così buono che “avrebbe tenuto aperto l’ombrello sopra un’anatra sotto la pioggia”.
Qualcuno ha ricordato un sermone in cui avevo detto: “Forse la cosa più importante da cercare in un potenziale coniuge è la bontà”.
E in The New World, un film sulla principessa indigena americana Pocahontas, lei chiede a John Rolfe: “Sei un uomo buono?”
La bontà umana è un debole riflesso di quella divina. In un lungo discorso sul nostro peccato e sull’ira di Dio, Paolo scrive: “Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, […] non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?”
Abbiamo perso dure battaglie contro il peccato, ma l’ombrello di Cristo è a forma di croce e ci protegge dal diluvio della giusta ira di Dio. Dio, nostro Padre, è buono oltre ogni misura. Perché? “Per mostrare […] l’immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuto per noi in Cristo Gesù”.
Gesù, grazie percome tieni l’ombrello della tua grazia su di noi. Grazie per la tua eterna bontà e fedeltà. Nel tuo nome abbiamo speranza. Amen. —Dale Vander Veen2
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“Salomone rispose: ‘Tu hai trattato con gran benevolenza il tuo servo Davide, mio padre, perché egli agiva davanti a te con fedeltà, con giustizia, con rettitudine di cuore a tuo riguardo; tu gli hai conservato questa grande benevolenza’” (1Re 3:6).
Dio è uno specialista della bontà, o di quella che Salomone chiama “grande benevolenza” (o “un amore grande e generoso”, in qualche traduzione). La benevolenza è una delle virtù più belle. La benevolenza può essere definita come l’atto di mostrare a qualcuno una tenera attenzione e un amore generoso quando è troppo povero o perso per fare qualcosa da solo. Può essere intesa come un atteggiamento del cuore, che accetta e onora gli altri anche quando si ritrovano nei pasticci, anche se a volte se li sono procurati da soli.
Visto sotto questa luce, Dio è davvero buono. Rivolge continuamente il suo volto verso di noi e ci mostra un amore che non abbiamo meritato e non meritiamo. Ci onora costantemente anche quando ci siamo allontanati da Lui e, come il figliol prodigo, torniamo a casa con nient’altro che la nostra vergogna.
Dio è il Padre più buono dell’universo. Ha continuato a dimostrare bontà nei confronti del re Davide, padre di Salomone, anche se aveva commesso degli errori. E continua a mostrarsi buono anche con noi. Pregate per essere più buoni e teneri oggi. È la qualità che più cambia la vita nell’universo.
“Disprezzi forse le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?” (Romani 2:4). —God’s Word for Every Need
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Nessuno tra le sue amiche e i suoi parenti riesce a capire perché l’abbia fatto e la maggior parte di loro vorrebbe farle cambiare quella stupida idea. Le loro obiezioni sembrano sensate. Dopotutto May ha passato i quaranta e vive da sola da quando sua figlia è uscita da casa. È anche piena di debiti. Tuttavia, ecco l’idea: ha deciso di allevare la bambina che il suo ex marito ha avuto da un’altra donna.
Si era sposata giovane e aveva divorziato poco dopo i vent’anni, ma anche prima di quello aveva tirato su sua figlia da sola, perché il suo ex marito era un tossicomane e passava metà del tempo in prigione.
Poi, una ventina d’anni dopo, era riapparso all’improvviso per chiederle un favore. Aveva avuto una figlia da un’altra donna e prima di tornare in prigione voleva che May la portasse in un orfanotrofio. La piccola Joline era stata abbandonata da sua madre e sembrava destinata a passare l’infanzia in un istituto.
May invece è riuscita a tenere la bambina e l’ha allevata negli ultimi cinque anni. Non è stato facile. May lavora sodo per far quadrare i conti e Joline è una monella. Ma May è decisa.
«La gente mi dice che Joline è un grosso peso e che non vale la pena dei sacrifici che faccio per prendermene cura. Ma nessuno chiede mai cosa ne penso io, o perché lo faccio.
Alla fine della mia ultima relazione mi sembrava di aver perso ogni ragione per vivere; non avrei mai avuto una famiglia normale. Appena però ho visto il sorriso di Joline e ho sentito la sua manina stringermi un dito, mi sono resa conto che c’era qualcuno che mi voleva bene e aveva bisogno di me. Joline non è un peso, è una fonte di amore e di gioia».
In quel momento si è avvicinata Joline, che ha buttato le braccia al collo di May e le ha dato un bacio sulla guancia. «Ti voglio bene, mamma. Sei la più brava del mondo!» Il volto di May si è illuminato d’orgoglio.
E allora ho capito. May aveva ragione, anche se gli altri si erano fatti un’idea sbagliata. Invece di lasciarsi trascinare dalle sfortune e dalle avversità della vita in una spirale di autocommiserazione, aveva scelto di concentrarsi sulla bontà e sul dare quello che le era rimasto. Così facendo ha anche trovato la felicità che le sfuggiva. —Renee Chang3
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Efesini 6:18: “Pregate incessantemente per tutto il popolo del Signore!”
La preghiera di intercessione è una pratica spirituale vitale e potente. È una parte essenziale della vita cristiana, modellata in tutte le Scritture come un gesto di amore e compassione verso gli altri e di obbedienza a Dio.
Questo gesto altruistico di pregare per gli altri credenti riflette il cuore compassionevole di Cristo, che intercede costantemente per il suo popolo redento. Questo sacro dovere della preghiera di intercessione è un modo tangibile in cui i credenti possono dimostrare l’amore di Cristo e portare i pesi gli uni degli altri.
L’intercessione è forse il modo migliore in cui possiamo aiutare gli altri cristiani. Cerchiamo di non essere negligenti in questo.
Un’intercessione sincera porterà sicuramente con sé l’amore. Non credo che si possa odiare una persona per la quale si prega abitualmente. Se un cristiano non vi piace, pregate il doppio per lui, non solo per il suo bene, ma anche per il vostro, per poter guarire da ogni sentimento di antipatia.
L’amore è il cemento su cui devono poggiare le pietre vive della Chiesa, se vogliono essere unite. Attribuisco la mancanza di amore fraterno al declino della preghiera di intercessione. Pregate gli uni per gli altri con serietà, abitudine e fervore e unirete i vostri cuori nell’amore.
Vi esorto, fratelli, se c’è qualche membro di questa Chiesa che vi ha trattato in modo poco gentile, a vendicarvi pregando per lui o per lei più costantemente e più intensamente.
La preghiera di intercessione è uno degli esercizi più santi e nobili a cui una persona devota possa dedicarsi.
Smettiamo di mormorare e lamentarci, di criticare e trovare difetti, ma portiamo tutto al propiziatorio della grazia. Se metà del fiato che viene speso invano in lamentele e critiche fosse trasformato in intercessione, ci sarebbe molta più santità nella Chiesa!
Per quanto mi riguarda, dico che nessuno può farmi un gesto di bontà più sincero che pregare per me. —Charles Spurgeon4
Pubblicato originariamente sull’Ancora in inglese il 23 settembre 2025.
1 “The Fruit of the Holy Spirit – What is kindness?” GotQuestions.org, https://www.gotquestions.org/fruit-Holy-Spirit-kindness.html
2 Dale Vander Veen, “Thinking About God’s Kindness”. TodayDevotional.com, 19 marzo 2012, https://todaydevotional.com/devotions/thinking-about-gods-kindness-2012-03-19
3 Renee Chang, “La scelta di una madre”, Contatto, luglio 2013, https://www.activated.org/en/relationships/love-for-others/growing-in-love/a-mothers-choice/
4 Charles Spurgeon, GraceGems.org, https://www.gracegems.org/2024/spurgeon_no_man_can_do_me_a_true.htm