Il tesoro
Dio ci ha fatto molti doni meravigliosi. Ci ha fatto il dono della vita e ha creato per noi questo bellissimo mondo in cui vivere e di cui godere. Ci ha dato la capacità di provare amore e amare gli altri, ci ha dato intelligenza e la capacità di ragionare come esseri creati a sua immagine e somiglianza. Il dono inestimabile della vita, con tutte le gioie e le difficoltà che l'accompagnano, è stato dato gratuitamente a tutti. Soprattutto, per sua grazia, Dio ci ha fatto dono della salvezza eterna e dell'infusione dello Spirito Santo. E a sua volta ci dice: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Matteo 10:8).
Lo Spirito Santo ci dà la potenza per essere testimoni di Cristo (Atti 1:8), riversa nei nostri cuori l'amore per gli altri (Romani 5:5) e ci fa comprendere e ricordare la Parola di Dio (Giovanni 14:26). Grazie allo Spirito Santo, ognuno di noi riceve anche alcuni doni spirituali per poter servire Dio e gli altri, come spiega il seguente passo di 1 Corinzi:
Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. Vi è diversità di ministeri, ma non vi è che un medesimo Signore. Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti. Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune.
Infatti a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue e a un altro, l'interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole (1 Corinzi 12:4-11).
Come possiamo vedere, lo Spirito Santo fa ai credenti dei doni spirituali che vengono distribuiti a ciascuno come Lui stabilisce. Questi includono il dono della fede, un linguaggio di saggezza e conoscenza, i doni di guarigione e di operare miracoli, la profezia, il discernimento degli spiriti, il parlare lingue diverse e interpretarle. Diamo uno sguardo a ciascuno di questi doni.
Il dono della fede: la Bibbia dice che "per grazia siete stati salvati mediante la fede. E ciò non viene da voi, ma è il dono di Dio" (Efesini 2:8-9). Ogni figlio di Dio nato di nuovo riceve una certa quantità di fede, poi la fede di ogni cristiano cresce nel tempo quando legge e assorbe la Parola di Dio e agisce in base a essa. Ma avere uno speciale dono di fede che si manifesta in una fiducia forte e incrollabile in Dio, nella sua Parola e nelle sue promesse è un dono dello Spirito Santo che edifica e rafforza altri cristiani. Molte persone altrimenti ordinarie che hanno il dono della fede sono state usate da Dio per fare cose straordinarie per cambiare la loro parte del mondo e per edificare il corpo di Cristo (Efesini 4:16).
In Ebrei 11 leggiamo alcuni esempi di persone con il dono della fede, persone che hanno avuto una fede straordinaria che ha permesso loro di fare cose che normalmente non sarebbero state possibili. Leggiamo della fede di Noè che spese centoventi anni a costruire un'arca, anche se non aveva mai piovuto prima, e di Mosè che guidò il popolo di Israele attraverso il Mar Rosso (Ebrei 11:7, 22-29). In tempi più recenti, abbiamo esempi come George Mueller (1805-1898), che aveva una grande fede che Dio potesse provvedere finanziariamente ai cinque orfanotrofi da lui fondati in Inghilterra, che nel corso della sua vita si presero cura di quasi diecimila orfani.
I doni della parola di saggezza e di conoscenza: l'apostolo Paolo fa riferimento ai doni di "parola di sapienza" e di "parola di conoscenza" in 1 Corinzi 12:8. La sapienza e la conoscenza sono spesso abbinate nelle Scritture. "Il principio della saggezza è il timore del Signore e conoscere il Santo è intelligenza" (Proverbi 9:10). E in Efesini leggiamo: "Affinché il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione perché possiate conoscerlo pienamente" (Efesini 1:17).
La conoscenza di Dio, della sua Parola e delle sue vie è importante per tutti i credenti. Acquisiamo conoscenza mediante lo studio e l'applicazione della Parola di Dio e basando la nostra vita su di essa (Matteo 7:24). "E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo" (Filippesi 1:9-10).
Tutti i cristiani hanno bisogno di saggezza e Giacomo ci dice di chiedere saggezza se ne siamo privi: "Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data" (Giacomo 1:5). In Colossesi, la Parola di Dio è evidenziata come fonte della vera sapienza: "La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza" (Colossesi 3:16). La sapienza consiste nell'applicare correttamente la conoscenza di Dio.
I doni spirituali di un discorso o di un messaggio di conoscenza e di sapienza sono ben più della conoscenza e della sapienza in cui tutti dovremmo crescere come cristiani. È anche il dono di parole (in quanto si tratta di un’espressione o di un messaggio parlato) che implicano la comprensione e la proclamazione della verità con un'intuizione speciale che viene da Dio attraverso il suo Spirito.
I doni di guarigione: Gesù era seguito da grandi folle e, ovunque andasse, Lui guariva i malati; al suo tocco gli zoppi potevano camminare, i sordi udire, i ciechi vedere, i lebbrosi venivano guariti e la gente veniva liberata dagli spiriti maligni (Matteo 11:5; 12:15). "Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità" (Matteo 9:35). Le sue guarigioni erano un segno della sua autorità di Messia (Giovanni 7:31), che serviva ad autenticare il messaggio evangelico e a dimostrare che il regno di Dio era arrivato (Luca 11:16-20).
I cristiani con il dono di guarigione ricevono dallo Spirito Santo la capacità di guarire in modo soprannaturale un disturbo specifico. Tuttavia, avere doni di guarigione non significa che la persona possa guarire gli altri a piacimento o che tutti quelli per cui prega saranno guariti. Negli Atti, leggiamo che Paolo guarì miracolosamente molte persone a Efeso (Atti 19:12). Leggiamo anche di casi in cui apparentemente non fu in grado di guarirle, come Timoteo dai suoi disturbi allo stomaco (1 Timoteo 5:23), o Epafrodito dalla malattia che ne minacciava la vita (Filippesi 2:26-27), o Trofimo, che "lasciò malato a Mileto" (2 Timoteo 4:20).
La guarigione è un'anticipazione della vita futura, quando riceveremo i nostri corpi risorti e perfetti e non conosceremo più malattie o la morte (1 Corinzi 15:51-57). Fino ad allora non saremo completamente guariti da tutte le malattie, ma possiamo trovare la guarigione in questa vita, secondo la volontà del Signore (1 Giovanni 5:14). Nella Bibbia leggiamo: "La preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà". Quindi "pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti" (Giacomo 5:15-16). Dio è sovrano quando si tratta di guarire e noi, che sperimentiamo la guarigione o no, siamo chiamati a "rendere grazie in ogni cosa" e ad affidargli ogni cosa in preghiera (1 Tessalonicesi 5:17-18).
Il dono di operare miracoli: un miracolo può essere definito come un evento che comporta l'intervento diretto di Dio e che trascende le normali leggi della natura. Durante il suo ministero terreno, Gesù compì molti miracoli (come il pasto dei cinquemila in Matteo 14:15-21) che servivano ad attestare la sua identità di Figlio di Dio e quasi sempre attiravano una folla a cui poi impartiva i suoi insegnamenti. L'evento principale non erano i miracoli, ma le parole che pronunciava. I miracoli andavano a beneficio di pochi, ma i suoi sermoni andavano a beneficio di tutti quelli che li ascoltavano e da allora sono andati a beneficio di miliardi di persone.
Lo Spirito Santo operò miracoli anche attraverso gli apostoli per diffondere il suo messaggio. Per esempio, nel libro degli Atti, leggiamo che Pietro guarì un mendicante zoppo alla porta del tempio; l'uomo fu immediatamente guarito e cominciò a "camminare, saltare e lodare Dio". Di conseguenza, si radunò una grande folla, alla quale Pietro predicò il vangelo di Gesù e della sua risurrezione, e più di cinquemila persone divennero cristiane quel giorno (Atti 3:3-10; 4:4).
Gesù compie miracoli ancora oggi, per i suoi seguaci e per mezzo di loro, grazie a questo dono di operare miracoli. Uno dei miracoli più grandi è la nostra salvezza. Gesù entra nella nostra vita, ci trasforma e ci rende creature nuove con un destino eterno nel suo regno (2 Corinzi 5:17).
Il dono della profezia: in 1 Corinzi, Paolo istruisce i credenti a "ricercare l'amore e desiderare ardentemente i doni spirituali, principalmente il dono di profezia". Poi spiega perché la profezia è un dono importante: "Chi profetizza parla agli uomini per loro edificazione, esortazione e conforto" (1 Corinzi 14:1, 3). Nell'Antico Testamento, i profeti annunciavano la parola di Dio alla loro generazione, spesso rispondendo alle esigenze del presente e talvolta predicendo il futuro (il segno del vero profeta in Deuteronomio 18:21-22).
Nel Nuovo Testamento, con il dono della profezia lo Spirito dà a normali cristiani la capacità di pronunciare parole ispirate che trasmettono il messaggio di Dio. I cristiani con il dono della profezia sono in grado di ricevere dal Signore messaggi in cui Lui dà amore, incoraggiamento, conforto, guida e consigli.
Il dono del discernimento: il dono del discernimento degli spiriti è menzionato solo una volta nel Nuovo Testamento, anche se si parla di discernimento in altri punti. Come nel caso di altri doni dello Spirito, tutti i credenti pieni di Spirito avranno in qualche misura il dono del discernimento, che crescerà man mano che il credente cresce nella fede. Il libro degli Ebrei ci dice che i credenti che sono maturati nella fede "per l'esperienza hanno le facoltà esercitate a discernere il bene dal male" (Ebrei 5:13-14).
Il credente maturo riceve dallo Spirito Santo la capacità di discernere tra il bene e il male, tra la verità e l'inganno attraverso lo studio della Parola di Dio. In Atti 17:11, leggiamo che i credenti di Berea "accolsero la parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così". E in 1 Giovanni, l'apostolo avverte i credenti: "Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo" (1 Giovanni 4:1).
Nella Bibbia leggiamo anche che alcuni credenti hanno il dono di discernere gli spiriti, che permette loro di distinguere tra verità ed errore e di "provare gli spiriti" per determinare se un insegnamento, una profezia o una forza spirituale viene da Dio o si oppone a Lui.
Il dono delle lingue e la loro interpretazione: Il dono delle lingue è la capacità di parlare una o più lingue non apprese, quelle che l'apostolo Paolo definisce "lingue degli uomini e degli angeli" (1 Corinzi 13:1). A volte si tratta di lingue terrene – lingue di uomini – come nel caso del giorno di Pentecoste, quando gli apostoli e gli altri discepoli più stretti di Gesù furono tutti riempiti di Spirito Santo e predicarono alla folla di stranieri in varie lingue che non avevano mai parlato prima (Atti 2:1-11). Più spesso si tratta di lingue celesti, parole di angeli, che sono incomprensibili per chi le pronuncia o per chiunque altro, se non per mezzo del dono dell'interpretazione.
Le lingue servono soprattutto per incoraggiamento personale, ispirazione ed edificazione. Anche quando la persona non capisce le parole pronunciate, parlare in lingue può elevare ed edificare il suo spirito; è anche un modo per pregare e adorare il Signore (1 Corinzi 14:4). Il dono dell'interpretazione delle lingue è simile al dono della profezia: il dono delle lingue viene interpretato e il messaggio viene reso comprensibile agli uditori.
Il più grande di questi doni
Quando parla dei doni dello Spirito a disposizione dei credenti, Paolo sottolinea continuamente l'importanza dell'amore. Alla fine di 1 Corinzi 12, dopo aver delineato i doni dello Spirito e la loro corretta pratica per l'edificazione del corpo dei credenti, dice: "Vi mostrerò una via, che è la via per eccellenza" (1 Corinzi 12:31). Paolo prosegue affermando che i doni spirituali senza l'amore non hanno valore. "Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla" (1 Corinzi 13:1-2).
L'amore è supremo, poiché "la più grande di esse è l'amore" (1 Corinzi 13:13). "Tutto ciò che fate, fatelo con amore" (1 Corinzi 16:14).
Pubblicato originariamente sull’Ancora in inglese l’11 settembre 2025.