Guadagnare dando

Settembre 5, 2025

Steve Hearts

[Gaining by Giving]

Spesso è facile dire di voler dare, ma farlo davvero è impegnativo. È particolarmente vero quando il dare comporta un sacrificio da parte nostra. È evidente, attraverso esempi biblici e moderni, che Dio onora la generosità. Un chiaro esempio ci viene mostrato in Marco 12:41-44:

Poi Gesù si mise a sedere vicino alle cassette delle offerte nel tempio e guardava la gente che vi lasciava cadere il denaro. Alcuni ricchi offrivano grosse somme. Venne anche una povera vedova che lasciò cadere nella cassetta soltanto due soldini. Allora Gesù chiamò i discepoli e osservò: «Quella povera vedova ha dato più di tutti quei ricchi messi insieme! Perché essi hanno dato una parte del loro superfluo, mentre lei ha offerto fino all’ultimo soldo che le serviva per vivere».

Probabilmente, alcuni di quei ricchi avevano dato più per dovere o per il desiderio di essere riconosciuti per le loro donazioni, che per un sincero amore per Dio. Non si trattava di un grande sacrificio da parte loro, poiché la loro donazione non incideva in modo significativo sulla loro ricchezza. La vedova, invece, era povera, ma era disposta a dare tutto quello che aveva. Aveva un cuore pronto al sacrificio. Per questo Gesù l’ha fatto notare e la sua offerta è stata lodata.

Un altro esempio è quello di Elia e della vedova di Sarepta. Elia, profeta di Dio, fu spinto dal Signore a fermarsi per un certo periodo presso “il torrente Cherit, a est del Giordano” (1 Re 17:3). La sua provvista d’acqua veniva dal ruscello e il Signore mandava ogni giorno dei corvi a portargli del cibo. Ma a causa di una grave siccità nel paese, il ruscello finì per prosciugarsi. Così il Signore disse a Elia:

«Alzati, va’ ad abitare a Sarepta dei Sidoni; io ho ordinato a una vedova di laggiù che ti dia da mangiare». Egli dunque si alzò, e andò a Sarepta; e, quando giunse alla porta della città, c’era una donna vedova, che raccoglieva legna. Egli la chiamò, e le disse: «Ti prego, vammi a cercare un po’ d’acqua in un vaso, affinché io beva». E mentre lei andava a prenderla, egli le gridò dietro: «Portami, ti prego, anche un pezzo di pane».

Lei rispose: «Com’è vero che vive il SIGNORE, il tuo Dio, del pane non ne ho; ho solo un pugno di farina in un vaso, e un po’ d’olio in un vasetto; ed ecco, sto raccogliendo due rami secchi per andare a cuocerla per me e per mio figlio; la mangeremo, e poi moriremo».

Elia le disse: «Non temere; va’ e fa’ come hai detto; ma fanne prima una piccola focaccia per me, e portamela; poi ne farai per te e per tuo figlio. Infatti così dice il SIGNORE, Dio d’Israele: “La farina nel vaso non si esaurirà e l’olio nel vasetto non calerà, fino al giorno che il SIGNORE manderà la pioggia sulla terra”». Quella andò e fece come Elia le aveva detto; lei, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. (1 Re 17:9-15).

La povera vedova aveva parecchi motivi per ignorare le parole di Elia. Dopo tutto, si trattava di un perfetto sconosciuto con una richiesta impegnativa, che poteva costare l’ultimo pasto a lei e a suo figlio. Ci volle non poca fede da parte sua per dargli l’ultimo pezzo del suo pane, ma lo fece. E fu abbondantemente ricompensata per la sua offerta!

E il ragazzo che diede i suoi due pesci e cinque pani a Gesù (vedi Giovanni 6:5-13) si sarà chiesto dove avrebbe trovato qualcosa da mangiare, una volta ceduto il suo pranzo. Ma lo fece volentieri, fidandosi di Gesù con fede infantile, e ricevette più che abbastanza da mangiare insieme al resto della moltitudine.

Può essere più facile dare liberamente quando non ci costa molto. Ma il re Davide rifiutò di dare al Signore “ciò che non gli costava nulla”. (Vedi 2 Samuele 24:24).

Qualche anno fa, ho pregato specificamente per una chitarra Ovation. Non appena l’ho ricevuta, ho sentito che il Signore mi incoraggiava a darla a qualcun altro che aveva davvero bisogno di una chitarra. Questo mi ha sorpreso e mi sono chiesto come avrei fatto a risparmiare abbastanza per acquistare una chitarra per me. Ma nel mio cuore non c’erano dubbi su ciò che il Signore mi stava chiedendo di fare.

Circa una settimana dopo aver regalato la chitarra, sono stato invitato a cantare nella chiesa di un amico che aveva un negozio di musica. Quando gli ho detto che non avevo una chitarra, mi ha detto: “Nessun problema. Sceglierò qualcosa dal mio negozio e potrai usarla”. Era una chitarra Ovation. Sono rimasto estasiato!

Quando la funzione è finita, ho cercato il mio amico per ringraziarlo e salutarlo. Lui mi ha detto: “Ehi, non dimenticare la chitarra”.

“Scusa?” ho detto, incredulo.

Lui ha risposto: “Mentre cantavi, il Signore mi ha detto chiaramente di aiutare te e il tuo lavoro missionario con questa chitarra”.

Quando ho lasciato quella chiesa mi sembrava di camminare sulle nuvole.

Anche se non sempre raccogliamo benedizioni materiali come risultato delle nostre donazioni, queste non rimangono mai senza ricompensa, anche se in quel momento non sono evidenti.

Ho sentito la storia di un uomo anziano di nome Jake. Aveva una fede semplice e forte in Dio e sapeva suonare l’armonica. Viveva in una casa di riposo per anziani. Un giorno ricevette una lettera da sua nipote che lo informava che lei e suo marito avevano organizzato le cose perché lui andasse a vivere con loro. Nella lettera erano inclusi i soldi per il viaggio. L’uomo ne era molto felice.

Poco dopo, un altro residente di questa casa, Ed, ricevette un telegramma che lo informava della morte della nipote. Come se non bastasse, Ed non aveva i soldi per il viaggio per partecipare al funerale. Jake diede a Ed il denaro che aveva ricevuto dalla nipote.

Poi Jake decise di raggiungere la sua destinazione in autostop. A prenderlo fu un giovane di nome Clem. Durante il viaggio, l’auto smise di funzionare e Clem andò a piedi fino alla città più vicina per trovare dei pezzi di ricambio. Lasciò l’auto alle cure di Jake e, mentre Jake era seduto in macchina a suonare la sua armonica, attirò l’attenzione di un uomo che viveva nelle vicinanze. Quell’uomo dal cuore gentile lo invitò a casa sua per mangiare un boccone e Jake fece amicizia con lui e la sua famiglia. Passarono tre giorni e Jake si fermò a mangiare con i suoi nuovi amici, parlando loro del Signore e insegnando loro a pregare.

Clem tornò finalmente con i pezzi di ricambio necessari per l’auto e, una volta che furono di nuovo in viaggio, si scusò per averci messo così tanto. Disse che non era riuscito a procurarseli subito e che, nell’attesa, si era ubriacato. Spiegò poi che la moglie e i figli lo avevano lasciato a causa del suo problema con l’alcol e che stava andando a cercare di riconquistarli. Ma l’alcol aveva la meglio su di lui e non sapeva come avrebbe fatto a smettere di bere. Jake gli parlò di Gesù e del suo potere di guarigione e pregò con lui. Clem avvertì un cambiamento dentro di sé.

Quando finalmente Jake si riunì alla nipote, si rese conto di quanto fosse felice del modo in cui erano andati a finire i suoi piani di viaggio. Regalare il suo denaro gli aveva permesso di dare una mano a un amico bisognoso e, mentre viaggiava, aveva potuto condividere la sua fede con le persone che incontrava lungo la strada. Sapeva di aver fatto la cosa giusta dando a Ed il suo denaro per il viaggio e di aver ottenuto in cambio una benedizione molto più preziosa: anime conquistate al Signore.

Il dono vale il sacrificio? Certo! Gesù ci ha detto: “Date e vi sarà dato. Vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante” (Luca 6:38).

Non si perde mai a dare. Anche se non c’è una ricompensa immediata e visibile, un giorno riconoscerete le benedizioni — fisiche o spirituali — che la vostra generosità ha portato nella vostra vita e in quella degli altri, e sarete felici di aver dato.

Adattato da un podcast di Just1Thing, un sito cristiano per la formazione dei giovani. Ripubblicato sull’Ancora in inglese il 13 agosto 2025.

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