Un’arrampicata avventurosa

Maggio 28, 2025

Compilazione

[The Adventurous Climb]

Abacuc 3:17-19 esprime la fede del profeta di fronte a tempi difficili: “Anche se il fico non fiorirà e non ci sarà alcun frutto sulle viti, anche se il lavoro dell’ulivo sarà deludente e i campi non daranno più cibo, anche se le greggi scompariranno dagli ovili e non ci saranno più buoi nelle stalle, esulterò nell’Eterno e mi rallegrerò nel DIO della mia salvezza”.

Quando corriamo con piedi di cervo su luoghi elevati, calpestando “le alture”, viviamo al di sopra delle nostre circostanze. Dio ci dà la grazia, il coraggio e la forza interiore di cui abbiamo bisogno per andare avanti e raggiungere nuove altezze e vedere panorami nuovi. […] E come un cervo sul pendio di una montagna ci inoltriamo con coraggio in ciò che Dio ci ha chiesto di fare. […]

Dio è la rocca sicura che non viene mai meno (Salmo 144:1-2). Con le promesse di Dio come solido fondamento, possiamo camminare in libertà e con coraggio, impavidi e senza paura, come un cervo che cammina sulle alture. —GotQuestions.org1

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Qualche tempo fa sono salita sulla Table Mountain, qui in Sudafrica. È un posto stupendo! Una montagna piatta in mezzo alla città, da cui si possono vedere due oceani, con alle spalle una catena di monti chiamati i Dodici Apostoli. È alta più di 1000 metri ed è coperta da una splendida vegetazione, con tantissimi uccelli e animali selvatici e con rocce e rupi spettacolari. La cosa che mi piace di più è la splendida vista che offre.

Siamo partiti per l’escursione la mattina presto e siamo arrivati al punto di partenza appena prima dell’alba. Proseguendo la salita abbiamo visto sorgere il sole, mentre la città cominciava a svegliarsi. Abbiamo incontrato molti altri che salivano verso la cima, decisi anche loro ad approfittare delle prime ore del giorno.

All’inizio la salita è stata molto faticosa. Mi mancava il fiato e ho dovuto fare diverse soste per riposare e bere un po’ d’acqua. Il resto del gruppo ha continuato a salire e mi sono quasi sentita abbandonata. Mio marito (un veterano della montagna) è rimasto con me, e mi ha incoraggiato, assicurandomi che me la stavo cavando bene. Un paio di volte abbiamo perfino raggiunto il resto del gruppo mentre sostava per riposare prima di riprendere il cammino.

Con le gambe che mi facevano male e molte risate in buona compagnia, anche noi, le lumache, siamo arrivati in cima in meno di due ore. E arrivati lì, che spettacolo!

Dalla cima si vede tutta Città del Capo; si vedono le montagne, entrambi gli oceani, valli, campi e le pianure dall’altra parte della città. Ancora più distante c’è un’altra catena di monti. La sensazione di essere circondata dalla splendida creazione di Dio mi ha riempito di gioia ed entusiasmo per aver raggiunto la meta.

Il mio obiettivo era arrivare in cima e ho dovuto fare molti passi per raggiungere – oltre diecimila, secondo il mio pedometro. Tuttavia, c’erano stati anche dei passi psicologici: prepararmi, superare paure e apatia, perseverare quando non me la sentivo più. Sono un po’ come i passi che facciamo per raggiungere i nostri obiettivi personali: calcolare, progettare, eseguire e continuare a procedere anche quando il cammino è difficile. Ho sempre la tentazione di fermarmi per strada, ma con la meta ben fissata nella mente e con l’aiuto di persone che la pensano come me, i miei obiettivi sono raggiungibili.

Table Mountain non è l’unica montagna su cui possiamo salire, proprio come esistono molti obiettivi da raggiungere e panorami da vedere. Affrontandoli uno per volta, acquisiamo sempre più esperienza. In buona compagnia e con molto incoraggiamento, facendo un passo alla volta e senza arrenderci, possiamo raggiungere tutte le nostre “vette” personali. —Ester Mizrany

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La nostra conoscenza di Cristo è un po’ come scalare una delle montagne del Galles. Quando si è alla base, si vede poco: la montagna stessa sembra avere solo metà delle sue vere dimensioni.

Salita la prima collina, la valle si allunga e si allarga sotto i nostri piedi.

Salendo più in alto, si vede la campagna circostante per sette-otto chilometri; il panorama più vasto allieta il cuore.

Si sale ancora e lo scenario si amplia, finché, una volta arrivati in cima, guardando a est e a ovest, a nord e a sud, davanti ai nostri occhi si vede quasi tutta l’Inghilterra. Ecco una foresta in una contea lontana, distante forse trecento chilometri; e qui c’è il mare e là il luccichio di un fiume e le ciminiere fumanti di una città industriale, o gli alberi delle navi in un porto affaccendato.

Quando conosciamo Cristo, dapprima vediamo poco di Lui. Più saliamo, più scopriamo la sua bellezza. L’apostolo Paolo, ormai vecchio e con i capelli grigi, seduto in una prigione a Roma, poteva dire con maggior enfasi di quanto possiamo fare noi: “So in chi ho creduto” (2 Timoteo 1:12), perché ogni esperienza era stata come scalare un monte, ogni problema come salire su un’altra cima e la sua morte sembrava il raggiungimento della vetta suprema, da dove poteva vedere tutta la fedeltà e tutto l’amore di Dio. —Adattato da un testo di Charles Spurgeon (1834-1892)

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Se quando sali su una montagna tieni gli occhi puntati su ogni piccolo sasso o ogni punto difficile e vedi solo quello, com’è estenuante la tua scalata! Ma se pensi a ogni passo come a un progresso verso la conquista di una vetta dove davanti a te si apriranno bellezza e magnificenza, allora la tua scalata sarà molto diversa. —A. J. Russel

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Nella vita, tutti incontriamo circostanze schiaccianti. Se lo permettiamo, questi momenti ci ricordano quanto siamo dipendenti da Dio. C’è speranza nel ricordare da dove viene il nostro aiuto:

“Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dall’Eterno, che ha fatto il cielo e la terra” (Salmo 121:1-2).

Il salmo 121 è un “canto delle ascensioni”, un tipo di canto di preghiera che gli antichi israeliti cantavano quando si recavano a Gerusalemme per adorare Dio nel suo tempio. Durante il cammino affrontavano pericoli e terreni incerti. Tuttavia, mentre alzavano lo sguardo verso la città santa, predicavano coraggio ai loro cuori, proclamando che il loro aiuto si trovava nel loro Creatore, non nella creazione o in una destinazione.

Dopo aver dichiarato con fiducia chi era il loro aiuto, ricordavano come Lui li avrebbe aiutati:

Il Signore avrebbe fatto in modo che i loro piedi non scivolassero (Salmo 121:3).

Egli avrebbe protetto e custodito il suo popolo (Salmo 121:7-8).

Egli non dorme mai, quindi il suo occhio vigile sarebbe stato sempre su di loro, proteggendoli dal male (Salmo 121:4).

In qualsiasi momento ci possiamo trovare ad avere bisogno d’aiuto, Dio è sempre presente, è estremamente interessato e coinvolto in prima persona. Anche noi possiamo guardare al di là di ciò che è stato creato per vedere il nostro Creatore, ricordandoci che Gesù ha un potere illimitato di salvarci, custodirci e portarci a casa sani e salvi.

Il nostro viaggio non sarà sempre facile, ma il Dio che ha creato la montagna davanti a noi è molto più grande della salita pericolosa. Egli è in alto sul suo trono, ma viaggia in basso con noi, vegliando sovranamente su ogni nostro passo vacillante. […]

Forse il Signore non eliminerà ogni problema in questo mondo, ma cammina con noi in ogni momento e ascolta ogni nostro pianto. —Beth Knight2

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Sii disposta a continuare a scalare questa grande montagna con Me. A volte ti guardi alle spalle con nostalgia, verso una fase del tuo viaggio che risale a molto tempo fa. Desideri quel periodo più facile e meno complicato della tua vita. Ma voglio che tu lo riconosca per quello che era: un campo base. Era un periodo e un luogo di preparazione per la difficile avventura che ti attendeva.

La montagna che sta scalando è molto alta; la sua cima è nascosta dalle nuvole, quindi ti è impossibile sapere a che quota sei arrivato e quanta strada devi ancora fare. Tuttavia, più sali, più bella è la vista.

Anche se ogni giorno è una sfida e spesso ti sentii stanca, prenditi il tempo di goderti quel panorama magnifico! Questo viaggio con Me ti addestra a vedere le cose da una prospettiva celeste che trascende le circostanze. Più sali sulla montagna, più il tuo cammino diventa ripido e impegnativo, ma anche più grande è la tua avventura. Ricorda che più sali con Me, più ti avvicini alla meta finale: le alture del cielo! —Gesù3

Pubblicato originariamente sull’Ancora in inglese il 6 maggio 2025.


1 “What does it mean that God makes our feet like the feet of a deer (Habakkuk 3:19)?” GotQuestions.org, 4 gennaio 2022, https://www.gotquestions.org/feet-like-a-deer.html

2 Beth Knight, “If All You Can Pray Is ‘Lord, Help Me,’” Proverbs31.org, 29 febbraio 2024, https://proverbs31.org/read/devotions/full-post/2024/02/29/if-all-you-can-pray-is-lord-help-me

3 Sarah Young, Jesus Today (Thomas Nelson, 2012).

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