Marzo 5, 2025
Il tesoro
God’s Presence in Times of Loneliness
Dio ha deciso in anticipo di adottarci nella sua famiglia portandoci a sé attraverso Gesù Cristo. È ciò che ha voluto fare e gli ha procurato un grande piacere. —Efesini 1:5 NLT
La Bibbia ci dice che Dio creò Adamo ed Eva a sua immagine e somiglianza (Genesi 1:27-28). Ha creato l’umanità perché avesse delle relazioni personali, come Lui stesso esiste eternamente in una relazione personale — Dio in tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo. Come esseri creati a sua immagine, cerchiamo naturalmente di avere relazioni, amicizie e una comunità.
Dio non intendeva che le persone affrontassero la vita da sole o che vivessero isolate dagli altri (Romani 12:5; Ecclesiaste 4:9-12). Intendeva che l’umanità vivesse, amasse e condividesse la propria vita con gli altri (Ebrei 10:24-25). Tuttavia, la grande frammentazione della vita familiare e delle comunità che si è verificata nella cultura contemporanea ha creato quella che è stata definita una “epidemia di solitudine”.
Nel mondo odierno, l’autosufficienza e l’indipendenza sono incoraggiate e considerate virtù. Il mito dell’indipendenza e dell’autosufficienza esaltato dai mezzi di comunicazione, dai social media e dalla pubblicità promuove il messaggio che ammettere che come esseri umani abbiamo bisogno gli uni degli altri è un segno di debolezza. Ci viene detto che gli individui dovrebbero badare innanzitutto a se stessi e cercare la propria realizzazione. Eppure, vediamo che la solitudine e l’isolamento sono tra i grandi mali del nostro tempo. L’isolamento sociale e la solitudine rappresentano un rischio maggiore per la prosperità umana rispetto ai periodi storici precedenti in cui esisteva una maggiore interdipendenza e la vita comunitaria era il tessuto della società.
Quando riceviamo Gesù come nostro Signore e Salvatore, veniamo adottati nella famiglia di Dio come figli di Dio per l’eternità (Giovanni 1:12). “Vedete quale amore ci ha dato il Padre, quello di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo non ci conosce il mondo: perché non ha conosciuto lui” (1 Giovanni 3:1). Dio è nostro Padre (2 Corinzi 6:18) e Gesù ci ha chiamati suoi amici (Giovanni 15:15). Siamo eredi del regno di Dio (Romani 8:14-17) e apparteniamo alla sua famiglia – la sua chiesa, il corpo dei credenti (Efesini 2:19-22).
Queste verità inalterabili sono nostre in quanto cristiani — anche se ci troviamo soli in questo mondo e lottiamo contro la solitudine e l’isolamento. La nostra speranza non è in questo mondo, ma nel cielo. “Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate l’animo alle cose di sopra, non a quelle che sono sulla terra, poiché […] la vita vostra è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria” (Colossesi 3:1-4).
Proviamo un profondo senso di tristezza e disperazione quando sentiamo che siamo soli al mondo e senza amici, che nessuno si preoccupa per noi personalmente o sarebbe lì per noi nel momento del bisogno. Davide, nella Bibbia, a volte ha sperimentato un profondo senso di solitudine e ha gridato a Dio nella sua disperazione. “Volgiti a me, e abbi pietà di me, perché io sono solo e afflitto” (Salmo 25:16). E più avanti nei salmi, continua a proclamare: “Dio è padre degli orfani e difensore delle vedove nella sua santa dimora; Dio dona al solitario una famiglia” (Salmo 68:5-6).
Dio vuole che amiamo gli altri e che abbiamo relazioni con gli altri — perché è così che ci ha concepito come esseri umani — e ci ha comandato di amare il prossimo come noi stessi (Matteo 22:39). Ma il primo posto nel nostro cuore e nella nostra vita deve essere riservato a Lui. “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza” (Marco 12:30). Solo Gesù può soddisfare la nostra anima e non ci lascerà mai né ci abbandonerà, e nulla ci separerà mai dal suo amore (Romani 8:38-39).
Sant’Agostino (354-430 d.C.) una volta scrisse: “Tu ci hai fatti per te stesso, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te”. Dio ha creato nel nostro cuore un posto speciale che solo Lui può riempire. Lo spirito umano, quella personalità intangibile del vero io che abita nel vostro corpo, non potrà mai essere completamente soddisfatto se non dall’unione totale con il grande e amorevole Spirito che lo ha creato.
Il mondo cercherà di soddisfare quel desiderio dell’anima;
potrai cercarlo nel mondo intero, ma resterai come prima.
Non troverai mai vera soddisfazione finché non troverai il Signore,
perché solo Gesù può soddisfare la tua anima.
Solo Lui può cambiare il tuo cuore e risanarti;
ti darà una pace che non hai mai conosciuto,
dolce amore e gioia e oltre a ciò il Cielo,
perché solo Gesù può soddisfare la tua anima.
—Lanny Wolfe
Ci sono momenti in cui il Signore ci permette di provare un senso di solitudine e in quei momenti simpatizza con noi. La Bibbia ci dice che “non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, ma ne abbiamo uno che in ogni cosa è stato tentato come noi, però senza peccare” (Ebrei 4:15). A volte il Signore permette a noi, suoi figli, di sentirci soli per avvicinarci a Lui e per arricchire e approfondire il nostro rapporto con Lui e ricordarci che il nostro futuro eterno è con Lui. Ci ricorda che, come dice una vecchia canzone gospel, “questo mondo non è la nostra patria, siamo solo di passaggio”.
C’è una storia riguardo al famoso compositore cristiano George Matheson (1842-1906). Era profondamente innamorato e presto si sarebbe sposato, quando il suo medico gli comunicò che stava perdendo la vista e che entro sei mesi sarebbe diventato cieco. Ne fu angosciato e ritenne giusto dire la verità alla sua fidanzata e darle la possibilità di scegliere se procedere con il matrimonio.
Così quella sera andò a casa di lei. Si sedettero sul divano tenendosi per mano e chiacchierando della giornata, finché alla fine lui trovò il coraggio di dirle che entro la data del matrimonio avrebbe perso la vista. Sentì la mano di lei tremare e allentare la presa, poi ritrarsi dalla sua. La ragazza scoppiò in lacrime e disse: “Mi dispiace tanto, George, ma non posso sposarti!”
Distrutto e affranto, con il mondo che gli crollava addosso, tornò sconfortato a casa sua, dove si sedette da solo alla scrivania e pensò che l’unica cosa che gli era rimasta al mondo era Gesù. Poi prese un foglio di carta e la sua vecchia penna d’oca e scrisse un inno che da allora è stato di conforto per milioni di persone:
O Amor che mai mi lascerà da solo,
l’anima stanca io riposo in te.
Ti do la vita che già ti appartiene
perché nel fondo del tuo oceano scorra
più ricca e più piena che mai!
O Gioia che mi cerchi nel dolore,
non posso chiudere il mio cuore a te.
Posso vedere l’arcobaleno nella pioggia
e sento che la promessa non è vana:
quel mattino sarà privo di lacrime.
La cosa meravigliosa dell’essere cristiani è che non sarete mai più completamente soli, qualunque cosa dobbiate affrontare in questo mondo, perché avrete sempre Gesù. Anche quando tutto il resto sarà passato, avrete sempre Gesù. Quando gli altri vi abbandoneranno o i vostri cari lasceranno questa vita, Gesù sarà sempre con voi. Quando gli amici e la famiglia vi abbandoneranno perché non sono disposti ad accettare che siate diventati cristiani, avrete sempre Gesù. Gesù ha promesso: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Matteo 28:20). Quando vi sembrerà che non ci sia più nulla per voi in questo mondo, avrete ancora Gesù — e Lui ci basta.
Un altro motivo per cui il Signore a volte permette ai cristiani di provare solitudine è perché possano raggiungere altri cuori solitari con l’amore e il conforto di Gesù. Ogni giorno ci sono intorno a noi tante persone che si sentono sole e cercano il vero amore e una speranza eterna, come succedeva a noi prima di essere adottati nella famiglia di Dio (Efesini 1:5). Potete fare un passo avanti per fede e parlare di Gesù a qualcuno oggi e aiutarlo a trovare la gioia eterna, non solo amicizia e compagnia, ma l’amore di Dio che soddisferà per sempre il suo bisogno più profondo di amore e comunione (1 Giovanni 4:8).
Parlate con qualcuno oggi e scoprite che meraviglie può fare l’amore di Dio. Troverete pace, gioia e appagamento nella vita quando raggiungerete altri cuori solitari. Mostrando interesse e cura per loro, potrete indirizzarli verso il Signore, che è l’unico che può veramente soddisfare i desideri più profondi di ogni cuore. Quando li indirizzate alla Bibbia, troveranno verità, risposte, speranza e promesse per il futuro, indipendentemente dalle circostanze che dovranno affrontare sulla terra.
L’amore e la Parola di Dio sono fatti per essere condivisi con gli altri e l’amore che Egli mette nel vostro cuore è fatto per essere dato gratuitamente. “Date e riceverete. Ciò che avete dato, vi sarà reso in pieno: pigiato, scosso insieme per fare spazio ad altro e traboccante. La quantità che date determinerà la quantità che vi sarà restituita” (Luca 6:38). Se vi preoccupate sinceramente degli altri e condividete con loro l’amore di Dio, Lui ha promesso che, quando date e condividete con gli altri, riverserà benedizioni nella vostra vita.
Come cristiani, sappiamo che solo Gesù può soddisfare il desiderio più profondo di ogni cuore umano di amore, accettazione e comprensione. È l’unico che può veramente soddisfare quel vuoto e quella solitudine che tutti a volte proviamo nella vita. Quando pensiamo alle bellissime promesse che ha fatto riguardo a tutto ciò che ci aspetta nella prossima vita in cielo, questo ci aiuta a ricordare che le prove e le tribolazioni della vita presente non sono degne di essere paragonate alla gloria che ci è stata promessa in Cristo Gesù (Romani 8:18).
Da un articolo in Il tesoro, pubblicato dalla Famiglia Internazionale nel 1987. Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese il 30 gennaio 2025.
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