Dennis Edwards
Perché le nostre preghiere non vengono esaudite immediatamente o nel modo in cui vorremmo? Perché non veniamo guariti quando preghiamo per la guarigione?
La risposta: a Dio potrebbe interessare di più la formazione del nostro carattere che la guarigione istantanea del nostro corpo. L’apostolo Paolo scrisse:
Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne (2 Corinzi 4:16-18).
Dio potrebbe considerare la formazione del nostro carattere e le lezioni che impariamo più importanti che guarirci istantaneamente e miracolosamente. Guarisce quando ci sono le condizioni giuste per i risultati che desidera ottenere. Fino ad allora dobbiamo aspettare e confidare in Dio. Le lezioni di perseveranza che impariamo possono compensare la mancanza di una manifestazione fisica della guarigione. Il nostro carattere e la nostra personalità trasformati manifestano la guarigione interiore che sta avendo luogo.
Marta e Maria rimasero turbate dal fatto che Gesù non fosse arrivato immediatamente a guarire il loro fratello ammalato. Gesù aspettò di proposito che Lazzaro morisse. Stava facendo un miracolo più grande e mettendo alla prova il cuore e la mente delle sue amate seguaci, Maria e Marta, che alla fine dichiararono con fede che Lui era la risurrezione e la vita. Allo stesso modo, Dio permise che Giobbe fosse tentato. Giobbe superò la prova e proclamò: “Mi uccida pure! Continuerò a sperare” (Giobbe 13:15). La Bibbia dice: “Gesù pianse” (Giovanni 11:35). Poi chiamò Lazzaro e gli disse di uscire, a testimonianza del suo potere di guarigione e della promessa della sua risurrezione che sarebbe avvenuta solo pochi giorni dopo.
Al momento da Lui deciso e secondo la sua volontà, Gesù ordinerà la nostra guarigione. Nel frattempo, continueremo a credere e a crescere in fede e fiducia, avvicinandoci a Lui giorno dopo giorno.
Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce pazienza (Giacomo 1:2-3).
Affinché la prova della vostra fede, che è molto più preziosa dell'oro che perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo (1 Pietro 1:7).
Non dubiteremo, nemmeno se tutte le nostre navi dovessero tornare con le vele rotte. Sappiamo in chi abbiamo creduto e siamo convinti che sia in grado di custodire ciò che gli abbiamo affidato fino a quel giorno (2 Timoteo 1:12).
Se non ci guarisce, o se non lo fa in questa vita, ci insegnerà a sopportare le difficoltà e ci renderà più che vincitori in virtù di colui in chi abbiamo creduto e che ci ha amato (Romani 8:37). Ci insegnerà a sopportare il dolore e a sorridere in mezzo alle sofferenze. Anche se il nostro cuore o il nostro corpo è spezzato, la nostra fede sarà forte mentre ci aggrappiamo a Lui, l’autore e perfezionatore della nostra fede (Ebrei 12:2).
Confideremo in Lui qualsiasi cosa succeda. Ci stringeremo a Lui nei momenti belli e in quelli brutti. Lui ama ognuno di noi e fa cooperare tutte le cose al nostro bene; dimostrerà il suo amore in ogni situazione (Romani 8:28). Ci dice: “Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano” (1 Corinzi 2:9).
Dio benedica ognuno di noi mentre ci stringiamo a Lui e a quell’antica, rozza croce. Il simbolo del cristianesimo è una croce, simbolo di sofferenza. Dobbiamo accettare la croce e crescere grazie a essa. Gesù ci chiede di prendere la nostra croce e seguirlo (Matteo 16:24). Che siamo guariti o soccorsi o no, qualunque cosa succeda, cerchiamo di essere una testimonianza dell’amore del nostro meraviglioso Dio e Salvatore. Confidiamo in Lui in mezzo a tutto. Rendiamo grazie in ogni cosa, perché questa è la volontà di Dio in Cristo per ognuno di noi (1 Tessalonicesi 5:18).
Dio ci aiuti a continuare ad andare avanti, mentre aspettiamo quella guarigione o quella risposta alla preghiera che desideriamo da Lui. Dio è sul trono e la preghiera cambia le cose.
Pubblicato originariamente sull’Ancora in inglese il 25 settembre 2024.