Vivere per fede

Compilazione

Se dovessimo creare un elenco delle prime dieci parole più fraintese del vocabolario cristiano, metterei al primo posto la parola “fede”. È una parola che introduce un fattore chiave nella vita cristiana, inteso a introdurre nella nostra esperienza liberazione, libertà e potenza. Tuttavia, come nessun’altra parola, ha causato nelle persone frustrazione, scoraggiamento e perfino un senso di condanna.

È per fede che la verità diventa esperienza; senza di essa la verità rimane elusiva, inattuabile e teorica. L’autore del libro degli Ebrei, paragonando l’Israele dell’Antico Testamento ai suoi lettori, afferma: “Poiché a noi come a loro è stata annunziata una buona notizia; a loro però la parola della predicazione non giovò a nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata” (Ebrei 4:2). Due gruppi di persone hanno udito la stessa verità. Per gli uni ha un valore immenso; per gli altri non ha nessun valore. Il motivo? Un gruppo ha collegato ciò che sa alla fede, l’altro no. È stata la combinazione di verità e fede che ha fatto funzionare la verità e la resa efficace nella loro vita.

Una cosa cui non possiamo sfuggire, quando leggiamo la Bibbia, è che la fede è una parte essenziale dell’esperienza cristiana. Le Scritture ci dicono che siamo resi puri per fede, che siamo salvati per fede, che siamo giustificati per fede e che abbiamo accesso a Dio per fede. Tuttavia, essendo stati salvati per fede, scopriamo che dobbiamo anche vivere per fede, camminare per fede; così facendo scopriamo che dobbiamo combattere il buon combattimento della fede, prendere lo scudo della fede e vincere il modo con la fede.

Poi scopriamo che senza fede non possiamo piacere a Dio e che tutto quello che non è per fede è peccato. Per di più, se facciamo fatica a condurre una vita cristiana, con ogni probabilità la nostra difficoltà sarà collegata a come esercitiamo la fede, o alla nostra mancanza di fede. […]

Nella nostra vita cristiana, l’oggetto della nostra fede è il Signore Gesù Cristo. L’esercizio della fede è un atteggiamento di fiducia nei suoi confronti, che gli permette di essere chi è di fare ciò che fa, nei parametri della nostra esperienza. Quando le Scritture affermano che siamo “salvati per fede”, significa che riconosciamo la nostra totale incapacità di salvarci da soli; facendo affidamento su Cristo diciamo qualcosa come: “Signore Gesù, non posso salvarmi da solo, ma Tu puoi salvarmi. Ho fiducia che lo farai”. Il risultato della nostra fede in Lui è che Dio è capace di agire per noi, in noi e attraverso di noi. […]

La vita cristiana non è che viviamo per Dio, ma che Dio vive in noi. Dall’inizio alla fine. È una vita di fede nella capacità di Dio di agire. —Charles Price¹

Una fede viva

Con la sua Parola come fondamento della nostra fede, Dio ci ha dato la forza di vivere per fede per realizzare il suo scopo nella nostra vita, e di essere una testimonianza viva del suo amore per il mondo. Abbiamo il privilegio di conoscere il suo amore, di essere amati da Lui individualmente e intimamente e di avere la potenza del suo Spirito. Ci ha affidato il compito e la chiamata di raggiungere il mondo con il suo amore e la sua verità. Ci ha fornito il modello per condurre una vita devota immersa nella sua Parola.

In tutto l’Antico e il Nuovo Testamento è preminente l’importanza della Parola di Dio per una vita di fede. Citando le Scritture, Gesù disse che “l’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio” e il re Davide disse che Dio ha esaltato la sua Parola al di sopra del suo stesso nome (Matteo 4:4).

La sua Parola ci fornisce un fondamento per la fede, oltre a guida, istruzione, consiglio, incoraggiamento, motivazione, illuminazione, educazione e potenza. Ci fornisce la forza di fare la sua volontà e ci aiuta a continuare a crescere spiritualmente. Possa ognuno di noi continuare a radicare la propria fede nella sua Parola, così che la nostra vita continui a esser piena del suo Spirito. La nostra fede si basa sul rispetto della Parola, sullo sviluppo di un rapporto personale con il Signore e sull’ubbidienza e la sottomissione a Lui e alla sua Parola.

Mentre cerchiamo di dare la nostra vita, il nostro cuore e la nostra mente al Signore, possiamo confidare che continuerà a guidarci ogni giorno in un percorso più intimo con Lui. Possiamo avere fiducia che continuerà a fare l’opera buona che ha cominciato nella nostra vita fino al suo compimento (Filippesi 1:6). Il Signore ha promesso che la sua Parola sarà una lampada al nostro piede e una luce sul nostro cammino che diventa sempre più radiosa fino al giorno pieno. (Salmi 119:105; Proverbi 4:18)

Una vita piena di fiducia

Quando una persona crede nel vangelo di Gesù Cristo (1 Corinzi 15:3-5), la sua identità è in Cristo nel passato (viene dichiarata giusta nel momento stesso in cui crede), nel presente (la sua giustizia cresce) e nel futuro (viene presentata come perfettamente giusta). Ne vediamo sia l’aspetto passato sia quello presente in Galati 2:20: “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio, il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me”. […]

L’idea che viviamo per fede prende in considerazione l’aspetto presente dell’identificazione del cristiano in Cristo. In Galati 2:20, Paolo utilizza l’espressione “nella carne”, indicando specificamente la vita del cristiano come vissuta “adesso”. Vivere per fede è un’azione che ha luogo mentre il cristiano è vivo sulla terra. Questa idea di essere “in Cristo” al presente è essenziale al vivere per fede. […]

Vivere per fede significa vivere confidando in Gesù, che ci ha amato al punto di morire al nostro posto (Giovanni 3:16), acquistando la nostra salvezza. Questa fiducia dovrebbe essere un elemento costante nella vita del credente. —GotQuestions.org²

Il giusto vivrà per fede

È un’affermazione audace, il tipo di frase che gli apostoli antichi avrebbero potuto stampare su una T-shirt, se fosse stata un’opzione duemila anni fa: il giusto vivrà per fede. […] Il versetto originale è in Abacuc 2:4, in un vecchio libro profetico dell’Antico Testamento scritto dal profeta Abacuc al popolo di Giuda intorno al 600 a.C. […]

 Oltre a “giusto”, altre traduzioni della Bibbia usano espressioni come “il fedele”, “chi è a posto con Dio”, “la persona retta” o “la persona pia”. Si tratta di persone che camminano con il Signore, che non sono perfette ma si sforzano di seguire le sue vie e non si allontanano dai suoi insegnamenti o dai suoi comandi.

Anche quando la situazione è buia e cupa e ogni speranza sembra perduta, queste persone giuste e rette ripongono la loro fiducia in Dio e si mantengono stretti alla fede. Sanno che la gloria di Dio prevarrà in ogni caso. Sanno che Dio è l’Onnipotente, l’unico, vero, perfetto Dio, e non si inchinano davanti a idoli o falsi dei.

 L’espressione “vivere per fede” indica il modo in cui uno vive: una scelta consapevole di seguire Dio e non il comportamento delle culture circostanti, che si tratti di adorare falsi dei o di compiere altre azioni inique. Significa anche che a causa di questo i giusti, le persone rette, vivranno: poiché scelgono di confidare in Dio e di vivere in sintonia con Lui, saranno salvati.

Paolo citò Abacuc 2:4 alcune volte nelle sue epistole alla prima chiesa. In Romani, Paolo scrive: “Infatti io non mi vergogno dell’evangelo di Cristo, perché esso è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco. Perché la giustizia di Dio è rivelata in esso di fede in fede, come sta scritto: ‘Il giusto vivrà per fede’” (Romani 1:16-17). […]

Il punto espresso dal Signore in tempi antichi è lo stesso che viene espresso mediante Gesù: i giusti devono camminare per fede e confidare che tutto andrà bene nel Signore. Quando la vita è dura e le sofferenze sono opprimenti, può essere estremamente difficile vivere per fede, ma confidare nel nostro Dio sovrano è esattamente ciò che dobbiamo fare. —Jessica Brodie³