Virginia Brandt Berg
Saluti. Dio vi benedica e faccia di voi una benedizione. Recentemente abbiamo ricevuto alcune lettere interessanti; visto che molte di esse parlano di come alcune persone sono state maltrattate o giudicate male, oppure hanno ricevuto qualche tipo di trattamento ingiusto, vorrei parlare di questo argomento.
Ho trovato un volantino scritto da Nathaniel Olsen, che comincia in questo modo: “Un bambino pregò: ‘Signore, fa’ che tutte le persone cattive diventino buone; poi, Signore, fai che tutte le persone buone diventino simpatiche’”. Be’, purtroppo, molti buoni cristiani non sono simpatici.
Una signora mise un annuncio per trovare una donna giovane che l’accompagnasse durante un viaggio e lo chiuse con queste parole: “Che sia cristiana; possibilmente allegra”. Evidentemente questa signora aveva scoperto che alcune anime cristiane non avevano un carattere allegro. A volte dobbiamo vivere con persone simili ed è questo il problema manifestato in un bel po’ di quelle lettere. Alcune indicano che nel cuore della persona si sta sviluppando del rancore; una rivela perfino qualcosa di un po’ più simile all’odio. Un’altra manifesta uno spirito critico nei confronti di una persona che pensa la stia maltrattando.
Mi sono rivolta alle Scritture e Matteo7:1 dice: “Non giudicate, affinché non siate giudicati”. Dobbiamo stare attenti, perché il versetto 2 dice: “Perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati”. Questo dovrebbe farci meditare su come critichiamo gli altri, perché quel che diamo sarà quel che riceveremo.
Riguardo a quella persona che vi è sembrata tanto ingiusta nei vostri confronti, non prendete la cosa nelle vostre mani. È meglio avere misericordia di quella persona, perché in Giacomo 2:12-13 la Bibbia afferma: “Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo la legge di libertà. 13 Perché il giudizio è senza misericordia contro chi non ha usato misericordia”. È meglio giudicare secondo la Legge divina dell’Amore.
Questi altri versetti (Romani 2:1-4) fanno riflettere ancora di più: “Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose. Ora noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a verità. Pensi tu, o uomo, che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio? Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?”
Oh, è terribile portare risentimento, avere uno spirito critico o provare odio nei confronti di un altro! Se sei un cristiano praticante, è molto meglio perdonare quell’ingiustizia, quella cosa orribile che hanno fatto contro di te, piuttosto che essere sottoposto alla condanna divina.
Carissimo, non prendere la vendetta nelle tue mani, non reagire. Non lasciare che il rancore penetri nel tuo cuore. Niente rovinerà il tuo umore come il permettere al rancore di entrare nel tuo cuore. La Parola di Dio dice: “…badando bene che nessuno rimanga privo della grazia di Dio e che non spunti alcuna radice di amarezza, che vi dia molestia e attraverso la quale molti vengano contaminati” (Ebrei 12:15). Dio si occuperà della situazione a tempo debito, se lascerai la questione nelle sue mani. Romani 12:19 dice: “Non fate le vostre vendette, cari miei, […] perché sta scritto: ‘A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore’”.
Forse pensi di dover fare qualcosa riguardo al torto che ti hanno fatto, alle calunnie che hai subito, alle parole crudeli che ti hanno rivolto. Forse pensi che Dio sia troppo lento, così devi prendere la cosa nelle tue mani, far del male a loro come lo hanno fatto a te e vendicarti di loro. Se lo farai, però, farai del male solo a te stesso, disubbidirai a Dio, uscirai dalla sua volontà e perderai la tua intimità con Lui: non farai che peggiorare le cose.
Il Signore sa tutto di quei torti e parla con decisione di come devi perdonare quella persona, per quanto possa sembrare ingiusto. Dice: “Se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre” (Matteo 6:15).
Carissimo, so che non puoi farlo da solo, non in modo naturale. Deve essere lo Spirito di Cristo che opera in te e attraverso di te. Deponi l’intero problema ai piedi di Gesù. Parlane a Lui, poi affida la cosa a Lui e lasciala nelle sue mani. Se ne occuperà Dio. Non è quello che ti senti di fare, ma è quello che il mondo deve vedere: l’amore di Dio manifestato nei suoi figli nati di nuovo.
È un vero test del discepolato, perché in Giovanni dice: “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (Giovanni 13:35). È l’amore di Dio che opera attraverso di te; quindi lascia tutto a Lui. Sarà un miracolo se potrai amare quella persona, un miracolo della grazia divina, ma è la promessa che Lui ti fa ed è la sua grazia che è a tua disposizione.
È in attesa di aiutarti, vuole farlo. Come sarà bello, quando non ci saranno più veli o nuvole tra te e Lui, quando lo Spirito Santo in te potrà operare, attraverso di te, l’intero proposito della sua volontà e il suo piano per la tua vita, perché gli sarai completamente sottomesso, nonostante tutti i tuoi problemi e le cose che ti assillano. Dio lo sa, ti ama e si prende cura di te.
So che questo non è proprio pertinente, ma una bambina che era stata maltrattata in un orfanotrofio sveva lasciato un biglietto su un albero. Sono andati a vedere cosa ci fosse scritto, perché la cosa era contraria alle regole. Ecco cosa diceva: “A chiunque trovi questo biglietto: ti voglio bene”. Quello è lo spirito da avere, amare tutti come Dio ci ama!
La mia debole volontà, Signore, Tu puoi rinnovare;
la mia natura peccatrice puoi sottomettere;
riempimi ora di una potenza nuova:
potenza per pregare e potenza per fare.
Insegnami, Signore, insegnami a pregare;
Tu sei il mio modello di giorno in giorno;
sei la mia sicurezza, oggi e per sempre;
insegnami a pregare, Signore, insegnami a pregare.
Vivere in Te, Signore, e Tu vivere in me,
in costante comunione, questo io imploro:
concedimi la tua potenza, libera e illimitata,
potenza con gli uomini e potenza con Te.
—Da “Teach Me to Pray, Lord” di Albert Simpson Reitz, 1879–1966
Ricorda, Dio è ancora sul trono e la preghiera cambia le cose.
Adattato dalla trascrizione di una puntata della trasmissione radio Meditation Moments
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 31 agosto 2023.