Compilazione
“Siate forti, e il vostro cuore s’incoraggi, o voi tutti che sperate nel Signore!” —Salmi 31:24
La parola scoraggiamento deriva dalla radice della parola coraggio. Tra le altre cose, il prefisso s indica un’azione contraria o di privazione. Così, scoraggiare significa privare del coraggio. Quando siamo scoraggiati, abbiamo perso la motivazione necessaria ad andare avanti. La montagna sembra troppo ripida, la valle troppo buia o la battaglia troppo accesa, così perdiamo il coraggio di continuare.
In molti punti delle Scritture, Dio ordina al suo popolo di farsi coraggio, di rinfrancarsi, (Salmi 27:14; 31:24; 2 Cronache 32:7; Deuteronomio 31:6). Quando scelse Giosuè perché succedesse a Mosè come leader degli Israeliti, alcune delle sue prime parole che gli rivolse furono: “Non te l'ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il Signore, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai” (Giosuè 1:9). Il Signore basò questo ordine sulla precedente promessa che aveva fatto a Giosuè nel versetto 5: “Nessuno potrà resistere di fronte a te tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; io non ti lascerò e non ti abbandonerò”. Il Signore sapeva che Giosuè avrebbe dovuto affrontare alcune grandi battaglie e non voleva che il suo servo si scoraggiasse.
La chiave per superare lo scoraggiamento è ricordare le promesse di Dio e metterle in pratica. Quando conosciamo il Signore, possiamo appoggiarci alle promesse che ha fatto al suo popolo nella sua Parola. Che vediamo l’adempimento di quelle promesse in questa vita oppure no, esse sono sempre valide (Ebrei 11:13-16). Sapere questo aiutò l’apostolo Paolo ad andare avanti e a predicare il vangelo, anche se poi finì in un carcere romano dove perse la vita. Dal carcere scrisse: “Corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù” (Filippesi 3:14). Poté proseguire attraverso persecuzioni, rifiuto, percosse e scoraggiamento, perché aveva gli occhi puntati sul premio finale: udire le parole “Ben fatto!” dal suo Signore e Salvatore. (Vedi Matteo 25:23; Apocalisse 22:12.)
Quando cerchiamo ricompense o conferma da parte di chi si trova intorno a noi, ci scoraggiamo facilmente. Se il nostro servizio o la nostra obbedienza si basano sulla gratificazione immediata, non facciamo altro che destinarci allo sconforto. Gesù non prese sempre la strada più facile, ed avvertì i suoi seguaci di considerare questo aspetto prima di seguirlo (Luca 14:25–33). Quando mettiamo già in conto il costo del discepolato, abbiamo più forza per fronteggiare le battaglie future. Quando le cose non vanno secondo i nostri piani, non ci scoraggiamo così facilmente, perché sappiamo che la battaglia dipende dal Signore (1 Samuele 17:47).
Lo scoraggiamento può essere un segnale d'allarme, il quale ci suggerisce che abbiamo perso di vista il nostro obiettivo principale. Quando ci sentiamo scoraggiati, è utile passare del tempo da soli con il Signore, e permettergli di esaminare i nostri cuori e i nostri moventi (Salmo 139:23). […] Quando usiamo lo scoraggiamento come promemoria del fatto che le nostre priorità sono distorte, questo senso di sconforto può diventare uno strumento di perfezionamento per renderci più simili a Gesù (vedi Romani 8:29).
Il salmista aveva una certa familiarità con lo scoraggiamento e la sua reazione fu quella di ricordare Dio e credere nelle promesse della Parola: “Perché ti abbatti, anima mia, perché gemi dentro di me? Spera in DIO perché io lo celebrerò ancora per la liberazione della sua presenza. O DIO mio, l'anima mia è abbattuta dentro di me; perciò mi ricordo di te” (Salmo 42:5–6). —GotQuestions.org1
Fatti coraggio
“Spera nel Signore! Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi; sì spera nel Signore!” (Salmi 27:14)
Proprio come non siamo immuni da avversità o sofferenze, noi cristiani non lo siamo nemmeno da attacchi di scoraggiamento. Siamo fatti di carne, che, come Dio ci informa, è come l’erba: vulnerabile a venti forti, piogge violente e al calore del sole. Siamo persone afflitte e cadute, che vivono in un mondo caduto, circondate da altre persone afflitte. Ha certamente senso che tutti condividiamo l’esperienza di stancarci e scoraggiarci. […]
Nel Nuovo Testamento vediamo Gesù rinsaldare i suoi seguaci usando come mezzo l’incoraggiamento. Prima, in Giovanni 10:10, Gesù avverte i suoi seguaci che il ladro viene per rubare, uccidere e distruggere. Poi, però, fa la promessa di essere il buon pastore che viene perché abbiano vita e l’abbiamo in abbondanza. Se crederanno in Gesù. La sua promessa garantirà loro un maggior coraggio che li condurrà alla pace. Cristo rinnova la loro speranza rendendo sicuro il loro percorso futuro.
Lo scoraggiamento minaccia la nostra capacità di credere alle promesse di Dio. Ci tenta a mettere in dubbio la verità delle parole rassicuranti di Gesù, pronunciate perché possiamo credere e goderci la vita e la pace. Quando siamo troppo deboli per credere di poterci “fare coraggio” o che davvero “vedremo la bontà di Dio nella terra dei vivi”, dobbiamo lasciarci incoraggiare, proprio come i santi di un tempo.
Viviamo in un’epoca afflitta dallo scoraggiamento, ma è la chiesa che amministra il messaggio della guarigione. Oggi, come cristiani viviamo sotto il patto, nuovo e migliore, della grazia di Cristo; siamo già i destinatari di una consolazione straordinaria in mezzo allo scoraggiamento. Abbiamo più speranza degli Israeliti nel loro vagare, o dei discepoli nella loro perplessità, perché abbiamo visto Dio adempire ognuna delle sue ottime e preziose promesse mediante la vita, la morte e la risurrezione di Cristo. La sicurezza della nostra salvezza ci garantisce una speranza eterna! Che altro incoraggiamento potrebbe esserci, migliore e più forte della speranza di essere perdonati, purificati, rinnovati e un giorno risorti a una vita nuova con Cristo nell’età a venire?
Quando l’apostolo Paolo dice ai credenti di “incoraggiarsi gli uni gli altri con queste parole”, lo fa perché possiamo essere completamente rinfrescati e rafforzati nei giorni a venire. Paolo capì che la consolazione più grande dei cristiani in mezzo alle afflizioni sono la speranza dell’eternità e la tranquillità nella sicurezza che “saremo sempre con il Signore”. —Lindsey Carlson2
Mantenere la fede
“Siate forti e coraggiosi, non temete […], perché il Signore, il tuo Dio, è colui che cammina con te; egli non ti lascerà e non ti abbandonerà”. —Deuteronomio 31:6
Nei momenti di scoraggiamento o di difficoltà, è essenziale proteggere la propria fede. Fede che Dio è in controllo. Fede nel suo amore sicuro e onnisciente. Fede che ha a cuore il tuo miglior interesse. Fede che, qualsiasi cosa sia successa in passato o succederà in futuro, puoi rivendicare la buona promessa in Romani 8:28 e sapere che si adempirà. Puoi rafforzare la tua fede ricordando il modo in cui il Signore si è preso cura di te in passato e confidare che continuerà a farlo. Puoi trovare pace nella fede che il Signore, il tuo Pastore celeste, ti guida e ristorerà la tua anima. (Vedi il Salmo 23.)
La nostra fede si rinforza quando passiamo tempo con Gesù, quando leggiamo la sua Parola, ascoltiamo la sua voce e ci confidiamo con Lui in preghiera. Se ci concentriamo così tanto su difficoltà, problemi e sfide da trascurare il nostro nutrimento e rinnovamento spirituale, non avremo la fede di cui avremo bisogno nei momenti più stressanti.
Se ti senti scoraggiato o soffocato, la tua priorità immediata dovrebbe essere mantenere forte la tua fede. Magari sarai insicuro della strada davanti a te, ma qualunque cosa tu affronti, fai uno sforzo consapevole per riporre la tua fede in Gesù e appoggiarti completamente sulle cose che non cambiano mai, come l’amore incondizionato del Signore, le sue cure, le sue promesse di un futuro eterno con Lui, il suo grande mandato e il suo desiderio che tutti arrivino a conoscere il suo amore.
La fede ti aiuterà a riuscire. La fede è il tuo cuscino spirituale contro lo scoraggiamento. La fede è la linfa della tua vita spirituale. Se c’è una cosa necessaria per proteggerti nei momenti duri, è la fede nelle verità immutabili della Parola di Dio.
Mantieni sacro il tempo che passi con Gesù. Qualunque sfida tu debba affrontare, per quanto stressante possa diventare la vita, o se la vita cambia in maniera inaspettata, il bisogno che hai di Gesù non cambierà mai, né cambierà il suo desiderio di amarti, darti forza, incoraggiarti, consolarti e guidarti. Grazie ai momenti di comunione personale con Lui, rinnoverà e alimenterà la tua fede e ti darà grazia e forza per ogni giorno. —Maria Fontaine
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 13 giugno 2023.