La fedeltà divina

Dennis Edwards

Abbiamo un Dio fedele in Dio Padre, Dio Figlio (Gesù) e Dio Spirito Santo. La parola fedeltà significa essere perseveranti in affetto o dedizione, essere leali, come un amico fedele; aderire fermamente a una promessa o all’osservanza di un dovere, essere coscienziosi, come un impiegato o un datore di lavoro fedele; dare una salda certezza, essere vincolante, come una promessa fedele; coerente con i fatti, con uno standard o un originale, come una copia fedele.¹

Essere fedeli, dunque, vuol dire avere una lealtà e un’affidabilità durature nei rapporti; è il fatto o la qualità di rispettare la propria parola o i propri impegni e/o di essere zelanti e decisi nell’adempimento del proprio dovere.²

Il termine ebraico emuna viene tradotto “Fedeltà” nell’Antico Testamento. È un nome che significa fermezza, stabilità, fedeltà e affidabilità. A volte è tradotta anche come “verità”. Nel Nuovo Testamento il termine greco pistos viene tradotto con “fedele” o “fedeltà” o “credere”. Altri usi della parola sono “sicuro” e “sincero”. La parola è usata sia per indicare che i seguaci di Dio gli sono fedeli sia per come Lui è fedele a loro.³

Come usiamo la parola fedele? Ecco alcuni esempi: fedeli alla parola data, fedeli agli impegni presi, fedeli nel lavoro, fedeli alla propria famiglia o al proprio coniuge, fedeli agli amici.

Riflettendoci, l’intero Antico Testamento è un racconto della fedeltà di Dio alla sua parola, la fedeltà di Dio ad adempire le sue promesse. Fin dal terzo capitolo della Genesi, Dio promise di mandare attraverso la donna un “seme” che avrebbe sconfitto il serpente (Genesi 3:15). Comunque, circa 1500 anni dopo, a causa della malvagità umana, la situazione era peggiorata a tal punto che Dio dovette distruggere la prima creazione con un diluvio universale. Ciononostante, fedele alla sua parola, Dio salvò un “residuo” attraverso il quale avrebbe certamente adempito la sua promessa. Dio salvò Noè e la sua famiglia e in seguito scelse di operare attraverso la discendenza di Seth, uno dei figli di Noè.

Tra i mille e i millecinquecento anni dopo. Dio non dimentica la sua promessa e dice ad Abramo di uscire dalla civiltà corrotta dei suoi giorni. Dio promette di portare attraverso di lui il Seme Promesso (Genesi 15:1-6). La Bibbia dice che il Signore fece un patto, una promessa o un accordo con Abramo, impegnandosi a dare la Terra Promessa ai suoi discendenti (Genesi 15:18). In seguito, anche se né Abramo né Sara all’inizio credettero alla sua parola, Dio fu fedele a portare a compimento la sua promessa (Genesi 17:15-22).

Il libro degli Ebrei spiega che Sara giudicò Dio fedele ad adempire la sua promessa. “Per fede anche Sara stessa, benché avesse oltrepassato l’età, ricevette forza per concepire il seme e partorì perché ritenne fedele colui che aveva fatto la promessa” (Ebrei 11:11). Anche se all’inizio sia Abraamo che Sara dubitarono, alla fine credettero che Dio è fedele alla sua parola e capace di fare l’apparentemente impossibile. Nulla è troppo difficile per il Signore! “Ah, Signore, Eterno! Ecco, tu hai fatto il cielo e la terra con la tua grande potenza e con il tuo braccio disteso. Non c’è nulla troppo difficile per te. Ecco, io sono l’Eterno, il DIO di ogni carne; c’è forse qualcosa troppo difficile per me?” (Geremia 32:17,27). “Gesù fissando lo sguardo su di loro, disse: ‘Per gli uomini questo è impossibile, ma per Dio ogni cosa è possibile’” (Matteo 19:26). “Poiché nulla è impossibile con Dio” (Luca 1:37).

Vediamo che in tutto l’Antico Testamento Dio fu fedele alla sua parola. Fu coerente. Fu affidabile. Adempì le sue promesse più e più volte. “Non è caduta a terra una sola di tutte le buone parole che l’Eterno, il vostro DIO, ha pronunciato nei vostri confronti; si sono tutte avverate per voi; neppure una è caduta a terra” (Giosuè 23:14).

Dio adempirà ciò che ha promesso. Dio non può mentire. Ciò che ha detto farà. “Dio non è un uomo, perché possa mentire, né un figlio d’uomo, perché possa pentirsi. Quando ha detto una cosa, non la farà? O quando ha dichiarato una cosa, non la compirà?” (Numeri 23:19). “Poiché io, il Signore, non cambio; perciò, voi, o figli di Giacobbe, non siete ancora consumati” (Malachia 3:6). Perché non sono consumati? Perché la fedeltà, la misericordia, la verità e la pazienza di Dio sono pazienti. “È una grazia dell’Eterno che non siamo stati interamente distrutti, perché le sue compassioni non sono esaurite” (Lamentazioni 3:22-23). Le promesse di Dio sono fedeli. Realizzerà le promesse che ci ha fatto, proprio come fece per i nostri antenati nell’antichità.

Nel salmo 89 vediamo lo stesso tema: “Io canterò per sempre la bontà del Signore; la mia bocca annuncerà la tua fedeltà di generazione in generazione. Poiché ho detto: “La tua bontà sussiste in eterno; nei cieli è fondata la tua fedeltà” (Salmi 89:1-2). “La tua fedeltà dura per ogni generazione; tu hai fondato la terra ed essa sussiste” (Salmi 119:90). La fedeltà di Dio continua in eterno, compreso il tempo presente.

Questo filo conduttore continua nel Nuovo Testamento. “Ora il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l’intero vostro spirito, anima e corpo siano conservati irreprensibili per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo. Fedele è colui che vi chiama, e farà anche questo” (1 Tessalonicesi 5:23-24). Qui vediamo che l’apostolo Paolo prega per i suoi seguaci e li incoraggia dicendo che Dio manterrà le sue promesse. “E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Filippesi 1:6).

“Questa parola è fedele, perché se siamo morti con lui, con lui pure vivremo; se perseveriamo, regneremo pure con lui; se lo rinneghiamo, egli pure ci rinnegherà. Se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché egli non può rinnegare se stesso” (2 Timoteo 2:11-13). C’è una differenza tra il non credere o dubitare e il respingere o rinnegare il Signore. Abraamo e Sara dubitarono. Pietro dubitò. Tommaso dubitò. Gli altri apostoli dubitarono ma superarono i loro dubbi perché Dio era fedele. Gesù pregò e intercedette per i suoi discepoli e per noi. “Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno.  Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola” (Giovanni 17:15, 20). Dio li protesse secondo la sua parola e proteggerà anche noi.

Ricordiamoci la fedeltà divina. Ha promesso di proteggerci fino alla fine. La nostra parte consiste nel fare lo sforzo di credere alle sue promesse, ubbidire alla sua voce, confidare in Lui e sopportare i momenti difficili che affrontiamo nella vita. In 1 Corinzi 10:13 Lui dice: “Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana, or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere”.

Dio ci impedirà di cadere e ci presenterà irreprensibili a Sé, perché abbiamo Gesù, che è chiamato Fedele e Veritiero. Apocalisse 19:11 descrive Gesù in questo modo: “Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero, perché giudica e combatte con giustizia”.

Abbiamo anche lo Spirito Santo che abita in noi, dandoci il potere di vincere ed essere “più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati” (Romani 8:37). “Getta sull’Eterno il tuo peso, ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto vacilli” (Salmi 55:22). Ci sosterrà perché è fedele. È leale. È fermo. È affidabile. È veritiero. Se facciamo la nostra parte, Lui farà la sua e ci impedirà di cadere. “Or a colui che può salvaguardarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili e con grande gioia, all’unico Dio sapiente, il nostro Salvatore, sia gloria, grandezza dominio e potestà, da ora e per tutte le età” (Giuda 1:24-25).

“Fedele è colui che vi chiama, e farà anche questo” (1 Tessalonicesi 5:24). “E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù”(Filippesi 1:6). “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei 13:8).

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Pubblicato sull’Ancora in inglese il 17 maggio 2023.