Compilazione
Alcune delle ultime parole di Gesù prima di ascendere al cielo furono la dichiarazione d’intenti, la missione, per i suoi discepoli: “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura”.1
Quarantatré giorni prima era morto sulla croce e dopo tre giorni era risorto dai morti. Lo scopo di tutto ciò era che l’umanità potesse avere l’opportunità di essere perdonata per i suoi peccati, riconciliarsi con Dio e avere la vita eterna. La sua morte e risurrezione avevano reso possibile la salvezza. Ci aveva reso possibile vivere eternamente con Lui.
Gesù passò gli anni del suo ministero pubblico predicando, insegnando e addestrando. Gesù si rivolgeva alle persone che cercava di aiutare: i peccatori bisognosi della salvezza. Quelli che incontrava e con cui mangiava non erano sempre i ricchi, i giusti, o le persone che facevano una “vita regolare”. Era disposto ad assistere quelli che gli altri rifiutavano: gli odiati esattori delle tasse, i peccatori, le persone impure e indegne.
Veniva criticato per i suoi contatti con questi emarginati, ma indicò chiaramente che ogni persona è importante, in qualunque circostanza. “Or tutti i pubblicani e i peccatori, si accostavano a lui per udirlo. E i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: ‘Costui accoglie i peccatori e mangia con loro’”.2
Così raccontò questa parabola:
Chi di voi, avendo cento pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrova? E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; e giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta”. Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.
Oppure, qual è la donna che se ha dieci dramme e ne perde una, non accende un lume e non spazza la casa e non cerca con cura finché non la ritrova? Quando l’ha trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: “Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta”. Così, vi dico, v’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede.3
Ogni individuo è prezioso agli occhi di Dio. Dio non usa parzialità. Tutti, qualunque sia la loro posizione sociale, sono peccatori ai suoi occhi e hanno bisogno del suo amore e di redenzione. Vuole che tutti ottengano la salvezza e Lui e gli angeli in cielo gioiscono quando succede.—Peter Amsterdam
Gioia alla presenza degli angeli di Dio
Probabilmente state pensando a ciò che Gesù disse in due delle sue parabole, che parlano prima di una pecora che si era smarrita, poi di una moneta persa. (Potete leggerle in Luca 15,3-10.) In entrambi i casi qualcosa di molto prezioso era andato perso e i proprietari li cercarono accuratamente finché non li trovarono. Una volta fatto, non solo si rallegrarono, ma amici e vicini si rallegrarono con loro.
In modo molto più grande, Gesù disse, noi siamo infinitamente preziosi per Dio e, quando siamo persi e separati da Lui, ci cerca e fa tutto il possibile per salvarci. Quando alla fine ci rendiamo conto di essere veramente persi e ci rivolgiamo a Lui pentiti e con fede, Lui gioisce – e tutto il Cielo con Lui. Gesù disse: “Così, vi dico, v'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede”.4
Perché gioiscono? Non perché sono sorpresi, ma perché è stata ottenuta una grande vittoria! Qualcuno è stato strappato alle fauci di Satana, alla morte e all’inferno, così perché non dovrebbe tutto il Cielo essere pieno di gioia? Le parole di Gesù ci ricordano come siamo preziosi agli occhi di Dio e quanto Lui desidera che viviamo per sempre con Lui in Cielo.
Le parole di Gesù, però ci ricordano anche del prezzo pagato da Dio per rendere possibile la nostra salvezza: la morte di suo Figlio Gesù Cristo. Non rimandare, ma rivolgiti a Cristo oggi, con fede e in pentimento. La Bibbia dice: “Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato”.5 —Billy Graham6
Un tipo speciale di gioia
Nostro Signore ci dice che “c’è gioia” – una gioia molto speciale “davanti agli angeli di Dio” – e ci spiega cos’è a causarla. […] Quella speciale “gioia davanti agli angeli di Dio” è “per un solo peccatore che si ravvede”.
Bene, voi che lavorate per il Maestro, voi che spazzate nella polvere alla ricerca delle monete perse! Voi che reggete una lampada e avete sparso i suoi raggi fiochi fin dove avete potuto – e che nel farlo vi siete stancati – venite adesso e rinfrescatevi osservando alcuni dei risultati del vostro lavoro. E voi, che imitando il grande e buon Capo Pastore siete andati in cerca della pecora perduta, siete stati graffiati dai rovi e siete stanchi per aver superato molte valli e colline, dimenticate la stanchezza per un po’ e cominciate a partecipare alla gioia dei servi di Cristo, osservando come, davanti al trono di Dio nell’alto dei cieli, fanno festa per le anime che si salvano! […]
Gesù ci dice che “v’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo”. Potrebbe trattarsi di una povera serva o di un lavoratore il cui nome non raggiungerà mai la fama – anche uno solo di loro – ma gli angeli non sono così avari di lodi a Dio da aspettare finché non ci saranno decine di penitenti. Li vedono arrivare a casa uno alla volta e sono lieti di ogni opportunità di esprimere la loro gioia speciale davanti al crescente numero dei redenti. […]
Ricordate che la conversione di un unico peccatore è vista in Cielo come una cosa tanto meravigliosa da provocare una gioia speciale davanti agli angeli di Dio. Certamente, allora, la salvezza di anche una sola anima dovrebbe far esultare il vostro spirito e farvi rallegrare di grandissima gioia. Se avete vissuto per condurre anche un solo peccatore a Cristo, non siete vissuti invano. —Charles Spurgeon7
La grande gioia di Dio per la redenzione
Fu Jonathan Edwards a dire: “L’unico scopo di Dio per la redenzione è la sua stessa gioia”. Dio ha un interesse appassionato nel ritrovamento dei peccatori per la sua stessa gloria.
D’altra parte le Scritture dicono che Dio non prova piacere nella morte dei malvagi, Ezechiele 18. Nello stesso capitolo: “Io non provo alcun piacere nella morte di chi muore”, dichiara il Signore. “Convertitevi dunque e vivrete”. […] Nessun piacere nella morte dei malvagi. Dio però prova piacere nel pentimento e nella salvezza dei peccatori.
Il profeta Sofonia dice, nel capitolo 3: “Il Signore, il tuo Dio, è in mezzo a te. Si rallegrerà per te con grida di gioia”. Certamente non pensiamo a Dio come se gridi di gioia, ma è proprio ciò di cui parla Luca 15. Pala della gioia di Dio nel ritrovamento dei peccatori.
Nel primo versetto del capitolo 15 vediamo il contesto: “Tutti i pubblicani e i peccatori si avvicinavano a lui per ascoltarlo”. Tutti i peccatori, tutti gli emarginati. Le élite religiose sono menzionate nel versetto successivo: “Ma i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: ‘Costui accoglie i peccatori e mangia con loro’”. I farisei e gli scribi ipocriti, detestavano quelli che ritenevano peccatori. Li vedevano come degli emarginati, spregevoli e impuri, e pensavano che il proprio sdegno presuntuoso nei loro confronti fosse lo stesso atteggiamento che aveva Dio per i peccatori. Dopotutto si ritenevano agenti di Dio. Erano i rappresentanti di Dio nel mondo e manifestavano le sue stesse virtù, quindi erano sicuri che Dio non provasse che sdegno per i peccatori.
La risposta di nostro Signore in questo capitolo è che invece non conoscevano Dio per niente. Erano così distanti da Lui che non capivano che la gioia di Dio è legata alla salvezza dei peccatori. […]
Per dimostrare il concetto racconta una storia. Nel versetto 8, una donna ha dieci monete d’argento. Praticamente era l’intero ammontare di risparmi che avrebbe assicurato il suo futuro. Perde una di quelle monete preziose. La trova. Chiama le amiche e le vicine per fare festa e nel versetto 10 troviamo l’applicazione: “Allo stesso modo vi dico, vi sarà gioia presso gli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede”. C’è gioia davanti agli angeli di Dio. E chi sarebbe stata la persona piena di gioia in mezzo agli angeli? Dio stesso; e gli angeli si sarebbero uniti a quella gioia.
Ogni volta che un’anima si salva, ogni volta che un peccatore si redime, il Cielo scoppia di gioia. Stando così le cose, c’è una gioia interminabile in Cielo, perché in ogni momento di ogni giorno un peccatore da qualche parte si redime. Il Cielo è in un stato di continua gioia. —John MacArthur8
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 2 giugno 2022.
1 Marco 16,15.
2 Luca 15,1–2.
3 Luca 15,3–10.
4 Luca 15,10 NR.
5 Romani 10,13.
6 https://www.arcamax.com/healthandspirit/religion/billygraham/s-1629139.
7 https://www.ccel.org/ccel/spurgeon/sermons48.xxxii.html.
8 https://www.gty.org/library/sermons-library/81-90/gods-great-joy-in-redemption.