Dio all’opera nella nostra vita

Settembre 21, 2022

Compilazione

[God at Work in Our Lives]

Molti libri oggi parlano di auto-miglioramento. Tutti vogliono cambiare in meglio. Quest’anno gli americani spenderanno milioni di dollari in cerca di soluzioni pratiche ai loro problemi. Molti passeranno da una moda all’altra cercando consigli su come vivere e risposte a domande sconcertanti.

Purtroppo, molti dei consigli dispensati in questi giorni dalla televisione, dalla radio e dalla stampa sono molto inaffidabili. Si basano su opinioni popolari e idee correnti. Questo costituisce un problema, perché la “psicologia pop” di oggi verrà scartata l’anno prossimo a favore di una nuova strategia o terapia.

Gesù disse: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Una libertà duratura da inibizioni personali nasce dall’edificare la nostra vita sulla verità. Solo la Bibbia è completamente affidabile per fornirci informazioni veritiere sulle cause dei nostri problemi personali e delle loro cure. La Parola di Dio ha resistito alla prova del tempo. È altrettanto importante e applicabile oggi di quanto lo era migliaia di anni fa. Contiene le risposte alle domande più difficili della vita.

Comunque, non basta semplicemente dire: “La risposta è la Bibbia”. È importante che i cristiani dimostrino in che modo la Bibbia risponde alle domande della vita. […] Il grande evangelizzatore D. L. Moody una volta disse: “La Bibbia non ci è stata data per accrescere la nostra conoscenza, ma per cambiare la nostra vita”.

Gesù insegnava con l’intenzione che chi lo ascoltava “andasse e facesse la stessa cosa”. Puntava ad azioni e impegni specifici. […] Perché ci sono così tante storie biografiche nella Bibbia? L’apostolo Paolo disse: “Tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché, mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza”.1 Dio ci ha dato questi esempi dalla vita di alcune persone per due motivi.

Primo, ce li ha dati per istruirci. È sempre saggio imparare dalle nostre esperienze, ma è ancora più saggio imparare da quelle degli altri. Di solito è anche meno doloroso! Mettendo in pratica i principi illustrati nella vita dei personaggi biblici, possiamo evitare di fare alcuni degli stessi errori fatti da loro.

Secondo, Dio ci ha dato queste storie per incoraggiarci. Troviamo incoraggiamento nel fatto che sceglie di usare persone normali per realizzare i suoi piani, nonostante le loro debolezze, i loro fallimenti e a volte i loro motivi contrastanti. Questo ci offre speranza che Dio possa operare anche nella nostra vita. —Rick Warren2

Il secondo viaggio

In un’età tra i trenta e i sessant’anni, molte persone — qualunque sia la loro importanza nella comunità e qualunque siano i loro successi personali — intraprendono quello che si può veramente chiamare un secondo viaggio. Un uomo può aver ammucchiato un portafoglio impressionante di dollari e onori, vedere il suo nome scritto nel Gotha dei personaggi illustri, per poi svegliarsi una mattina e chiedersi: “Ne vale la pena?” […] In qualunque modo avvenga, queste persone si sentono confuse e perfino smarrite. Non possono più far funzionare bene la vita. Vengono trascinati via dai loro schemi scelti e amati per trovarsi di fronte a strane crisi. Questo è il loro secondo viaggio.

I secondi viaggi di solito finiscono tranquillamente con una saggezza nuova e il raggiungimento di un vero senso della propria persona, che rilascia una grande forza. La saggezza è quella di un adulto che ha ritrovato l’equilibrio, si è stabilizzato e ha trovato uno scopo nuovo, con sogni nuovi. È una saggezza che rinuncia ad alcune cose, ne lascia morire altre e accetta le limitazioni umane. È una saggezza che si rende conto di una cosa: non posso aspettarmi che chiunque possa capirmi pienamente. È una saggezza che ammette l’inevitabilità della vecchiaia e della morte. È una saggezza che ha affrontato il dolore causato da genitori, marito, moglie, parenti, amici, colleghi e soci e li ha perdonati sinceramente, riconoscendo con compassione inaspettata che queste persone non sono né angeli né demoni, ma solo esseri umani.

Il secondo viaggio inizia quando sappiamo di non poter vivere il pomeriggio della vita con gli stessi programmi del mattino. Siamo consapevoli che ci è rimasto solo un periodo limitato per compiere ciò che è veramente importante. Quella consapevolezza fa luce su ciò che importa sul serio, ciò che conta davvero. Questa convinzione fornisce un centro nuovo […] e spesso è accompagnata da una seconda chiamata da parte di nostro Signore Gesù.

La seconda chiamata c’invita a fare una seria riflessione sulla natura e la qualità della nostra fede nel vangelo della grazia, della nostra speranza in ciò che è nuovo e ancora non esiste, e del nostro amore per Dio e per le persone. La seconda chiamata è una convocazione ad avere un impegno di fede più profondo e maturo, dove l’ingenuità, il primo fervore e l’idealismo non collaudato della mattina e del primo impegno sono stati conditi da dolore, rifiuto, insuccesso, solitudine e conoscenza di sé. […]

Ecco il significato della seconda chiamata di Gesù oggi: è un invito a fare un passo di speranza nuovo e più radicale, a prendere un impegno esistenziale con la Buona Notizia della festa delle nozze. —Brennan Manning3

Una camminata in salita

Essere cristiani può davvero sembrare una strada tutta in salita. Quando uno pensa a tutto quello che Gesù ha detto, e poi cerca di metterlo veramente in pratica nella propria vita, è veramente difficile. Perché? Perché non è una cosa che viene naturale. Tantissimo di quello che Lui insegnò è veramente contrario alla nostra natura di esseri umani. Date un’occhiata alla lista qui sotto e chiedetevi se quello che Gesù disse in questi versetti vi viene veramente naturale:

“Amate i vostri nemici. Fate del bene a coloro che vi odiano. Benedite coloro che vi maledicono. Pregate per coloro che vi maltrattano”.4 “Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo a ogni creatura”.5 “Non vi fate tesori sulla terra”.6

Gesù disse queste (e tante altre) cose e si aspetta che le viviamo. Quello è il trucco. Intendeva veramente che facessimo queste cose. E sono difficili! Chiaramente, se vuoi essere un seguace di Gesù, ti costerà qualcosa.

Perché mai uno dovrebbe desiderare seguirlo, considerando com’è difficile? Ci sono molti buoni motivi, ma ne menzionerò solo due:

(1) Perché l’uomo che disse queste cose è Dio. Era Gesù, la Parola di Dio, l’espressione del Padre, che camminava sulla terra e diceva queste cose. Se esprimeva i pensieri di Dio, se formulava il modo in cui Dio la pensa, se diceva all’umanità che quello che Dio pensava è importante, o spiegava quali delle azioni o degli atteggiamenti umani erano preziosi agli occhi di Dio, allora è una buona idea cercare seriamente di fare le cose che ha detto – anche se è difficile.

Sono piuttosto sicuro che sapesse che sarebbe stato difficile seguirlo e vivere le cose da Lui dette, perché era umano anche Lui e fu soggetto a tutte le tentazioni che attaccano noi; però disse lo stesso quello che doveva dire.

Doveva sapere che molte delle cose che ci chiedeva di fare come discepoli sarebbero andate contro il nostro istinto naturale umano. Gli esseri umani tendono a essere orgogliosi. Se qualcuno ci colpisce, o ci deruba, o si approfitta di noi, spesso ci viene voglia di contraccambiare in qualche modo. Spesso siamo egoisti di natura, almeno in parte. Poiché è naturale essere così, è difficile non esserlo.

Eppure Gesù stava chiaramente cercando di farci vedere che si aspettava che agissimo in maniera non conforme alla nostra natura umana. Direi che ci stava ponendo intenzionalmente una sfida, dandoci un’idea di come voleva che fossimo. Dopo tutto, disse anche: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola”.7 Così si aspettava un po’ che cercassimo di farlo, nonostante le difficoltà.

(2) Il secondo motivo è un po’ meno nobile di quello di farlo perché Dio ce l’ha chiesto, ed è: “Cosa ci guadagno?”

Bisogna pensare a lungo termine – molto lungo. La cosa intelligente da fare è non solo cercare di cavarsela adesso, ma anche mettere da parte qualcosa per il futuro. E quel futuro è molto a lungo termine. Pensando a quel che se ne ricaverà, viene voglia di pensare al domani, di investire adesso per quando verrà quel momento.

Dalle Scritture è molto chiaro che nell’aldilà ci saranno ricompense collegate al modo in cui viviamo ora nella vita temporale.8 In Matteo 6,20 Gesù afferma chiaramente che dovremmo farci tesori in Cielo, quando dice: “Fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano e non rubano”.

Quindi le Scritture indicano chiaramente che saremo ricompensati, sia in questa vita che in quella futura, per aver fatto le cose che Gesù ci ha detto di fare – anche se sono difficili. Forse il fatto che sono così difficili ha qualcosa a che fare con il motivo per cui siamo ricompensati da Dio quando le facciamo. Noi vivremo per sempre. È saggio investire per il futuro – anche se è difficile. —Peter Amsterdam

Pubblicato sull’Ancora in inglese il 25 gennaio 2022.


1 Romani 15,4.

2 Rick Warren, God’s Answers to Life’s Difficult Questions (Zondervan, 2006).

3 Brennan Manning, The Ragamuffin Gospel (Multnomah, 1990).

4 Luca 6,27–28.

5 Marco 16,15.

6 Matteo 6,19.

7 Giovanni 14,23.

8 Apocalisse 22,12; Colossesi 3,23–24.

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