Maria Fontaine
Anche se i momenti difficili fanno chiaramente parte del mondo in cui viviamo, come lo sono stati per molti dei figli di Dio nel corso della storia, la buona notizia è che non dovete continuare a pensare ai problemi. Come sapete, il Signore ha promesso che non ci lascerà né ci abbandonerà.
Di fronte alla possibilità d’incontrare problemi d’ogni tipo, potremmo essere tentati di lasciarci travolgere dalla preoccupazione di ciò che potrebbero comportare o di ciò che potrebbe succedere. Ma non dobbiamo per forza seguire quella strada. Una possibilità è il decidere di cercare le soluzioni che il Signore ci mette a disposizione e rallegrarci per le cose buone.
Bisogna prendere la decisione consapevole di fidarci di Gesù in qualsiasi circostanza. Bisogna scegliere di guardare al di là dei problemi verso il bene meraviglioso che Gesù ha promesso di trarne. Non cercate soltanto le benedizioni che sono ovvie, ma anche quelle apparentemente nascoste, come la saggezza, l’esperienza e la fede più forte che questi momenti possono donarci, e pregate per queste cose.
Lui vi avvolge e vi porta in braccio qui, adesso, nonostante i problemi, o forse proprio a causa di quei problemi. Sia nelle steppe di oggi che nei deserti del futuro, Lui ha promesso di creare una “strada” su cui camminare con Lui e di darci “fiumi” dell’acqua viva del suo Spirito per sostenerci.1
Avete sempre il potere di scegliere come camminerete in qualunque situazione. Niente, nemmeno tutte le forze dell’inferno, possono impedirvi di fare le vostre scelte.
Cercare di nascondersi dai problemi, o preoccuparsi per essi, non fa che accrescere la loro influenza sulla vostra vita. Non li superate preoccupandovi. Non fate che aggiungere alla situazione altro stress, dolore e sofferenza. Nella maggior parte dei casi c’è anche molto bene mischiato ai problemi. Dovete impegnarvi a vederlo e usarlo per reagire, per esempio, lodando il Signore per le sue benedizioni.
Il Signore vuole che ognuno dei suoi seguaci, a prescindere dall’età o dalle circostanze, continui a perseverare nonostante i problemi, dipendendo da Lui perché ce li faccia superare come meglio ritiene. Che si tratti di problemi attuali o di possibili problemi futuri, vuole che confidiamo in Lui, sapendo che è lì presente con noi. Qualunque sia il peso che portiamo, possiamo trovare conforto.
Come dice una delle mie canzoni preferite, “ci dà più grazia quando il peso si aggrava, ci manda più forza quando il lavoro aumenta. All’aggiunta d’afflizioni, aggiunge la sua grande misericordia; alla moltiplicazione delle prove, moltiplica la sua pace”.2 Rimane con noi a ogni passo. Non ci lascerà né ci abbandonerà. C’è sempre del bene a portata di mano, se rifiutiamo di concentrarci sulle onde e invece ci concentriamo su Gesù e sulle sue benedizioni.
Come vedere le cose con fede
Parole di Gesù
La fede non vi rende impermeabili ai problemi, ai timori o alle preoccupazioni per ciò che potrebbe accadere in futuro. La fede non sconfigge ciò che non è ancora accaduto. Ma è lì quando ne avete più bisogno, quando vi trovate faccia a faccia con qualcosa di troppo grande per voi.
Dovete solo confidare in Me e fare quello che vi mostro al momento. Confidate in Me per il passato, perché non potete cambiarlo. Stringetevi a Me per il presente, perché credete nel mio amore e nelle mie promesse di far cooperare ogni cosa per il vostro bene. Aggrappatevi a Me per il futuro, perché è nelle mie mani.
Non potete mettere la vostra fede in nessuna cosa in questo mondo, perché prima o poi tutto vi deluderà. Io solo ho la capacità di far cooperare ogni cosa al vostro bene. Vedrete che ciò che ho promesso accadrà.
Non importa, anche se vi tremano le gambe, perché non siete voi che dovete vincere con le vostre forze. Anche se sentite di non avere la forza di aggrapparvi a Me, prometto che vi terrò stretti.
Quando chiesi ai miei discepoli se se ne sarebbero andati anche loro, dopo che molti altri erano rimasti offesi dalle mie parole e si erano allontanati, Pietro affermò senza esitare: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai le parole di vita eterna”.3
In pratica stava dicendo: “Sono già preoccupato e spaventato per la tua descrizione di ciò che faranno a Te! E se faranno la stessa cosa a me? E se non avrò la forza nel momento in cui ne avrò più bisogno in futuro? Ma anche se adesso ho paura, mi fido di Te, perché so che Tu sei la verità. Così, che altre scelte ho? So chi sei, il resto andrà risolto quando arriverà il momento. Mi stai proteggendo adesso, quindi posso restare al tuo fianco in questo momento. Quel che deve succedere succederà. L’importante è che tu mi tenga stretto oggi”.
Quell’atteggiamento di fermezza è una parte essenziale del rinforzare la vostra fede ogni giorno. Usate la fiducia che avete in Me come motivazione per pregare per gli altri nelle loro difficoltà e per rialzare le loro braccia cadenti, anche se le vostre tremano.
Il nocciolo della fede è l’amore: il vostro amore e la vostra fiducia in Me, il mio amore che si manifesta nel camminare con voi. È la vostra fiducia nel fatto incontrovertibile che non vi lascerò né vi abbandonerò mai.
(Maria:) I momenti difficili nella vita sono molto reali e spesso duri da sopportare, ma prenderci un momento per renderci conto che non siamo soli in questa lotta e che altri sono già passati per questa strada e ce l’hanno fatta, può essere molto incoraggiante per la nostra fede.
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Lo supererai
Max Lucado
Per Giuseppe il buco fu rappresentato da un pozzo. Il tuo può esserlo da una diagnosi, una casa famiglia o una ferita traumatica.
Giuseppe fu buttato in un pozzo e disprezzato. E tu? Scaricato in una fila di disoccupati e dimenticato, in un divorzio e tradito, in un letto e abusato?
Il buco. La vita si riduce a un’unica ricerca: uscire e non essere più ferito. Non è semplice da fare. Non è facile uscire da un buco.
La storia di Giuseppe peggiorò molto prima di migliorare. L’abbandono portò alla schiavitù, a una trappola e alla prigionia. Ricevette un colpo basso, fu venduto e maltrattato. Alcune persone gli fecero delle promesse solo per poi romperle, gli offrirono dei regali solo per riprenderseli. Se il dolore è una palude, allora Giuseppe fu condannato a una vita di lavori forzati da qualche parte nelle Everglades.
Tuttavia non si arrese mai. Non cedette mai al rancore. La rabbia non si metastatizzò mai in odio. Il suo cuore non s’indurì; la sua determinazione non scomparve.
Non solo sopravvisse, ma prosperò. Prima della fine della sua vita, Giuseppe occupò il secondo posto dietro all’uomo più potente della sua generazione. La sua vita ci offre questa lezione: nelle mani di Dio, quello che è inteso per il nostro male alla fine diventa il nostro bene.
Giuseppe sarebbe il primo a dirti che la vita in un buco fa schifo. Tuttavia, nonostante tutta la schifezza, quel buco fa una cosa: ti costringe a guardare in alto.
Qualcuno dovrà scendere da lassù per venire a darci una mano. Dio lo fece per Giuseppe e al momento giusto, nel modo giusto, lo farà anche per te.
Compilato da articoli di Maria Fontaine pubblicati nel 2019 e nel 2020. Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese il 2 maggio 2022.