La giustizia nella Bibbia

Maggio 20, 2022

Sally García

[Biblical Justice]

“Giustizia” è una parola che quest’anno rimbalza negli articoli dei giornali ed echeggia nei telegiornali. Ascoltiamo che le persone chiedono insistentemente giustizia, ma sentiamo anche una miscela confusa di significati.

Ciò che alcuni considerano giustizia, altri possono considerarla una cosa sproporzionata e impossibile da rispettare. Possiamo chiedere giustizia per avvenimenti di generazioni passate? Cause da milioni di dollari possono guarire un’ingiustizia fatta? La giustizia viene a volte usata come sinonimo di vendetta?

E quando dovremmo noi, come cristiani, prendere posizione? Perché in questo mondo ci sono molti “torti” da “raddrizzare”. Il cristianesimo ha avuto un ruolo attivo nell’aiutare i feriti, gli affamati e gli oppressi fin dai suoi inizi. Ma da dove cominciamo e come facciamo a sapere quali cause dovremmo abbracciare?

Queste sono le domande che mi sono fatta ripetutamente mentre scorrevo il mio account di Facebook, dove ho amicizie che datano dalla mia infanzia al presente oltre a conoscenze e parenti, che, presi tutti insieme, hanno vedute che coprono ogni tipo di opinione possibile. Poi leggo i giornali e le stesse domande ritornano, specialmente dopo aver letto le rubriche degli opinionisti.

Come possiamo definire la “giustizia” nel modo corretto e quando dovremmo “lottare” per averla? L’argomento nella sua pienezza va oltre la portata di questo post, ma ecco alcune conclusioni ricavate da uno studio al riguardo. È stato bello rivolgersi alla Bibbia per trovare il terreno solido di cui avevo bisogno per avere una comprensione più precisa della questione. Ecco alcune delle cose che hanno un senso per me. Finora ho trovato nella Bibbia più riferimenti al bisogno di agire con giustizia che a invocare giustizia – a meno che si tratti di un appello al Giudice Divino perché amministri la sua giustizia secondo la sua onnisciente prospettiva.

Da quel che vedo, la giustizia biblica appoggia su queste regole generali:

Qual è il nostro ruolo? Quali sono i nostri obblighi sociali?

Fai tutto il bene che puoi, in ogni modo che puoi, a tutte le anime che puoi, in ogni luogo che puoi, ogni volta che puoi, con tutto lo zelo che puoi, fintanto che puoi.1

Ecco cosa dice un blogger cristiano:

Giustizia, nella sua forma più semplice, significa mettere le cose per il verso giusto. Ma come facciamo a sapere cos’è giusto? Chi definisce cos’è “giusto”? La società in generale o la cultura in cui viviamo? Esiste una legge morale che sappiamo intrinsecamente di dover seguire? […] Quando osserviamo la vita di Gesù e l’incarico che ci ha affidato nelle Scritture, è chiaro che ai seguaci di Cristo viene chiesto di “fare giustizia”. Ci viene chiesto di agire e di affrontare il male, di prenderci cura di chi è vulnerabile e sistemare ciò che è sbagliato. Questo incarico non è cosa nuova. Non è una moda culturale che fa tendenza nella società moderna. In tutto l’Antico e il Nuovo Testamento è chiaro che ci viene chiesto di fare giustizia.2

Con così tanti “problemi” in giro, è importante prenderci il tempo di osservare attentamente cosa sosteniamo e cosa condanniamo. Stiamo venendo usati per promuovere i programmi di qualcun altro? Qual è l’origine di questa campagna? Cosa c’è dietro? Come regge questo slogan di fronte ai precetti biblici e specialmente davanti agli insegnamenti di Gesù? Lui osserva i nostri motivi e vuole che amiamo gli altri, non perché siamo indotti a reagire dalla vergogna o perché è la causa più recente sui giornali, ma perché sentiamo il suo Spirito parlare al nostro cuore.

Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali; darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio; e le cause troppo difficili per voi le presenterete a me e io le ascolterò.3

Ciascuno faccia come ha deliberato nel suo cuore, non di malavoglia né per forza, perché Dio ama un donatore allegro.4

Imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova.5

Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo: spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi, spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel rompere il tuo pane con chi ha fame, nel portare a casa tua i poveri senza tetto, nel vestire chi è nudo, senza trascurare quelli della tua stessa carne?6

Gesù ha aperto la strada mostrandoci lo spirito dei precetti del Vecchio Testamento. Era amico di tutti quelli che andavano da Lui a cuore aperto. Il loro sesso, la loro posizione sociale o la loro reputazione non avevano importanza ai suoi occhi. Lui vedeva oltre queste cose e guardava dritto nella loro anima. Sfidava con amore ma radicalmente le convenzioni, per guarire e consolare chi si presentava a Lui. Grazie all’esempio di Gesù e dei suoi seguaci possiamo imparare a fare la stessa cosa.

Non c’è né Giudeo né Greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesù.7 Perché presso Dio non v’è parzialità.8

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, poiché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.9

I seguenti brani di un articolo di Timothy Keller spiegano i termini originali ebraici e greci usati per giustizia:

La parola ebraica per “giustizia”, mishpat, […] nella sua forma più basilare significa trattare le persone in modo equo. Significa assolvere o punire ogni persona secondo il merito del caso, a prescindere da razza o stato sociale. Chiunque commette lo stesso errore dovrebbe ricevere la stessa punizione. Significa anche concedere alle persone i loro diritti. Mishpat indica il prendersi cura e dedicarsi alla causa delle vedove, degli orfani, degli immigranti e dei poveri – quelli che sono definiti “il quartetto vulnerabile”. Nelle società agrarie premoderne, questi quattro gruppi non avevano potere nella società. Vivevano a un livello di pura sussistenza, a pochi giorni dall’inedia in caso di carestia, d’invasione o del minimo disordine sociale. La mishpat, o giustizia, di una società, secondo la Bibbia, è giudicata da come tratta questi gruppi. […] Questo è il significato di “giustizia”.

Comprendiamo meglio quando prendiamo in considerazione una seconda parola ebraica che può essere tradotta con “essere giusti”. La parola è tzadeqah e si riferisce a una vita fatta di giusti rapporti con gli altri. Tzadeqah si riferisce alla vita quotidiana in ci una persona conduce tutti i rapporti nella famiglia e nella società con onestà, generosità ed equità.

Questi due termini corrispondono all’incirca a ciò che alcuni chiamano giustizia “primaria” e “rettificatrice”. La giustizia rettificatrice, o correttrice, è mishpat. Significa punire i malfattori e prendersi cura delle vittime, di chi è stato trattato ingiustamente. La giustizia primaria, o tzadeqah, è il comportamento che, se prevalesse nel mondo, renderebbe inutile la giustizia rettificatrice, perché tutti avrebbero i giusti rapporti con gli altri.

Se cerchi di condurre una vita in conformità con la Bibbia, il concetto di giustizia e l’invito a praticarla sono ineluttabili. Facciamo giustizia quando diamo a ogni essere umano ciò che gli è dovuto in quanto creazione di Dio.10

Allora, come si applica a me e come devo filtrare le notizie, le opinioni e i commenti su Facebook? Come faccio a sapere quali cause seguire? Come posso far corrispondere le mie convinzioni e le mie azioni? Invece di seguire l’ultima ondata, devo fare le ricerche necessarie e chiedere guida e discernimento mediante la Parola di Dio e lo Spirito Santo.

Nel mio piccolo angolo di mondo prego di poter essere una forza per il bene, fedele a condividere ciò che Lui mi ha dato – benedizioni sia spirituali che materiali. Tutti i miei studi mi hanno riportato all’inizio – alla Legge dell’Amore che riassume e semplifica tutti i libri dei profeti e della legge:

“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua e con tutta la tua mente”. Questo è il primo e il gran comandamento. E il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”.11

Se spendessi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri e dessi il mio corpo per essere arso, ma non ho amore, tutto questo niente mi giova.12 Tutte le cose che fate, fatele con amore.13 Non abbiate alcun debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri, perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge.14

Tutte le volte che l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me.15

O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; e che altro richiede da te l’Eterno, se non praticare la giustizia, amare la clemenza e camminare umilmente col tuo DIO.16

 

Pubblicato sull’Ancora in inglese il 4novembre 2020.


1 Attribuito a John Wesley.

2 Christine Erickson, https://sharedhope.org/2018/06/04/biblical-justice-and-social-justice.

3 Deuteronomio 1,17 NR.

4 2 Corinzi 9,7.

5 Isaia 1,17.

6 Isaia 58,6–7.

7 Galati 3,28.

8 Romani 2,11.

9 1 Giovanni 4,7–8.

10 https://relevantmagazine.com/god/practical-faith/what-biblical-justice.

11 Matteo 22,37–39.

12 1 Corinzi 13,3.

13 1 Corinzi 16,14.

14 Romani 13,8.

15 Matteo 25,40.

16 Michea 6,8.

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