L’amore, analizzato
Henry Drummond
Dopo aver messo a confronto l’amore con eloquenza, profezia, fede, carità e sacrificio, Paolo ci offre in tre brevi versetti un’analisi sorprendente di cos’è questa cosa suprema, l’amore.
È un insieme di cose, dice. È come la luce. Come possiamo vedere uno scienziato far passare un raggio di luce attraverso un prisma di cristallo per farlo uscire dall’altra parte suddiviso nei colori che lo compongono (rosso, blu, giallo, viola e arancione e tutti i colori dell’arcobaleno) così Paolo fa passare questa cosa, l’amore, attraverso il magnifico prisma della sua mente ispirata, facendolo uscire dall’altra parte suddiviso nei suoi elementi.
In queste poche parole abbiamo quello che si potrebbe chiamare l’intero spettro dell’amore, un’analisi dell’amore. Osserverai quali sono i suoi elementi? Noterai che hanno nomi comuni, che sono virtù di cui sentiamo parlare ogni giorno, che sono cose che possono essere praticate da ogni uomo in ogni posizione della vita; e come questa cosa suprema, il summum bonum, è costituito da una moltitudine di piccole cose e di normali virtù?
Lo spettro dell’amore ha nove elementi:
- Pazienza: “L'amore è paziente”.
- Benevolenza: “È benevolo”.
- Generosità: “L'amore non invidia”.
- Umiltà: “L'amore non si vanta, non si gonfia”.
- Cortesia: “Non si comporta in modo sconveniente”.
- Altruismo: “Non cerca il proprio interesse”.
- Carattere mite: “Non s'inasprisce”.
- Candore: “Non sospetta il male”.
- Sincerità: “Non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità”.
Pazienza, benevolenza, buona disposizione, umiltà, gentilezza, altruismo, carattere mite, candore, sincerità: costituiscono il dono supremo, la levatura morale dell’uomo perfetto.
Si parla molto dell’amore per Dio; Cristo parlò molto dell’amore per l’uomo. Diamo grande importanza alla pace con il cielo; Cristo diede grande importanza alla pace sulla terra. La religione non è qualcosa di strano, ma l’ispirazione della vita spirituale, il soffio di uno spirito eterno in questo mondo temporale. La cosa suprema, in breve, non è affatto una cosa, ma il tocco finale alla moltitudine di parole e azioni che riempiono ogni giornata normale.
Pazienza. È l’atteggiamento normale dell’amore; l’amore è passivo, rimane in attesa di iniziare; non ha fretta; è calmo; è pronto a svolgere il suo compito quando gli è richiesto, ma nel frattempo porta l’ornamento di uno spirito mansueto e tranquillo. L’amore è paziente, soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’amore capisce, quindi aspetta.
Benevolenza. Amore in azione. Hai mai notato come gran parte della vita di Cristo fu spesa nel fare buone azioni, semplicemente buone azioni? Rivedila tenendo in mente questo e scoprirai che passò gran parte del suo tempo semplicemente a far felice la gente, a fare del bene alla gente. Esiste una sola cosa più grande della felicità in questo mondo ed è la santità; e non è in nostro possesso; ma ciò che Dio ha messo nelle nostre mani è la felicità delle persone intorno a noi e ciò dipende in gran parte dalla benevolenza che dimostriamo nei loro confronti.
“La cosa più grande”, qualcuno ha detto, “che un uomo possa fare per il suo Padre celeste è l’essere buono con uno degli altri figli del Signore”. Mi chiedo perché non siamo tutti più buoni di quel che siamo. Come ne ha bisogno il mondo! Come sarebbe facile farlo! Come sono istantanei i suoi risultati! Come viene immancabilmente ricordato! Come viene ripagato in sovrabbondanza, perché non esiste al mondo un debitore onorevole, superbamente onorevole, come l’amore. “L’amore non viene mai meno”. L’amore è successo, è felicità, è vita. “L’amore”, dico insieme a Browning, “è l’energia della vita”.
Dove v’è amore, v’è Dio. Chi vive nell’amore, vive in Dio. Dio è amore, quindi ama. Ama, senza distinzioni, senza calcoli, senza procrastinazioni. Sii prodigo di amore con i poveri, cosa facile da fare; fallo in modo speciale sui ricchi che spesso sono quelli che ne hanno più bisogno; soprattutto sui nostri simili, cosa difficile da fare, e per i quali forse lo facciamo meno che agli altri. V’è una differenza tra il cercare di compiacere e fare piacere. Fai piacere. Non perdere occasione di farlo, perché quello è il trionfo costante e anonimo di uno spirito veramente amorevole. “Passerò in questo mondo una volta soltanto. Qualsiasi cosa buona io possa fare, dunque, qualsiasi gesto gentile possa compiere per un altro essere umano, devo farlo adesso. Non lo rimanderò né lo ignorerò, perché non passerò più di qui”.
Generosità [buona disposizione]. “L'amore non invidia”. Qui si tratta di amore nella competizione con gli altri. Ogni volta che si cerca di fare un’opera buona, ci saranno altri che stanno facendo lo stesso tipo di cose e probabilmente in maniera migliore. Non invidiarli. L’invidia è un sentimento malevolo nei confronti di chi si dedica allo stesso tipo di lavoro, uno spirito di avidità e discredito.
Poi dopo aver imparato tutto questo, devi imparare un’altra cosa: l’umiltà, mettere un sigillo sulle tue labbra e dimenticare quello che hai fatto. Vuol dire, dopo essere stato buono, dopo che l’amore si è infiltrato nel mondo e ha fatto il suo bellissimo lavoro, ritirarsi nell’ombra e non farvi cenno. L’amore si nasconde perfino a se stesso. L’amore rinuncia perfino alla soddisfazione personale. “L'amore non si vanta, non si gonfia”. L’umiltà è dove l’amore si nasconde.
Il quinto ingrediente è qualcosa di strano da trovare in questo summum bonum: la gentilezza. È l’amore nella società, l’amore in relazione alla buona educazione. “L’amore non si comporta in modo sconveniente”. La gentilezza è stata definita come amore nelle piccole cose. La cortesia è considerata l’amore nei piccoli particolari. E il segreto della gentilezza è l’amore.
L’amore non può comportarsi in modo sconveniente. Si può introdurre nella società più alta la persona meno istruita e se nel suo cuore c’è un serbatoio d’amore non si comporterà in modo sconveniente. Semplicemente non può farlo. Conosci il significato della parola “gentiluomo”. Vuol dire uomo gentile. Un uomo che si comporta con gentilezza, con amore. Questa è l’arte e il mistero della gentilezza. Un uomo gentile non può per sua stessa natura fare una cosa sgarbata, sconveniente.
Altruismo. “L’amore non cerca il proprio interesse”. La lezione più ovvia negli insegnamenti di Cristo è che non vi è felicità nel possedere e nell’ottenere una cosa, ma solo nel dare. Mezzo mondo è sulla pista sbagliata nella sua ricerca di felicità. Pensano che consista nel possedere e nell’ottenere, nell’essere serviti dagli altri. Invece consiste nel dare, nel servire gli altri. “Chiunque vorrà diventare grande tra voi”, disse Cristo, “sia vostro servo”. Chi vuole essere felice, si ricordi che esiste un unico modo per esserlo: "Vi è più gioia nel dare che nel ricevere".
L’ingrediente successivo è molto importante: un carattere mite: “L’amore non s'inasprisce”. Non può esservi niente di più straordinario del trovare qui questa qualità. Siamo portati a vedere un cattivo carattere come una debolezza innocua. Ne parliamo come di un semplice malanno naturale, una debolezza di famiglia, una questione di temperamento, non un problema da prendere seriamente in considerazione nel valutare l’indole di una persona. Tuttavia trova un posto qui, nel bel mezzo di questa analisi dell’amore; e la Bibbia torna più volte a condannarlo come uno degli elementi più distruttivi nella natura umana.
Vedrai quindi perché il carattere è importante. Non si tratta di cosa è di per sé, ma di ciò che rivela. È una prova dell’amore, un sintomo, la rivelazione di una natura fondamentalmente poco amorevole. È la febbre intermittente che rivela la malattia cronica nascosta; la bolla che risale occasionalmente alla superficie, rivelando il marciume giù in fondo; un esempio dei prodotti più nascosti dell’anima, indicati involontariamente quando uno abbassa la guardia; in altre parole, la manifestazione improvvisa di cento esecrabili peccati non cristiani. La mancanza di pazienza, di gentilezza, di generosità, di cortesia e di altruismo: tutte si manifestano istantaneamente in un unico lampo d’irascibilità.
Per questo non basta affrontare questo cattivo carattere. Bisogna andare alla sua fonte e trasformare la natura più intima; poi le tendenze all’ira moriranno da sole. La anime non acquistano dolcezza togliendone i liquidi acidi, ma aggiungendovi qualcosa: un grande amore, uno spirito nuovo, lo Spirito di Cristo. Fondendosi con gli spiriti, Cristo addolcisce, purifica e trasforma tutto. Solo questo può sradicare ciò che v’è di sbagliato, operare un cambiamento, rinnovare e rigenerare, riabilitare l’uomo interiore. Non è la forza di volontà a cambiare gli uomini. Non è il tempo a cambiare gli uomini. È Cristo a farlo. Perciò, “abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù”.
Candore è la grazia per le persone sospettose. Possederlo è il grande segreto dell’influenza di una persona. Se ci pensi un attimo, scoprirai che le persone che hanno influenza su di te sono quelle che credono in te. In un’atmosfera di sospetto gli uomini avvizziscono; ma in un’atmosfera di fiducia si espandono e trovano incoraggiamento e una fratellanza istruttiva.
È meraviglioso che qua e là in questo mondo duro e impietoso esistano ancora alcune rare anime che non sospettano il male. È quanto di più estraneo al mondo. L’amore “non sospetta il male”, non attribuisce un motivo nascosto, vede il lato positivo e suppone il meglio in ogni azione. È uno stato d’animo piacevolissimo. È uno stimolo, una benedizione, viverlo anche solo per un giorno. Incontrare fiducia fa sentire al sicuro. Se cerchiamo d’influenzare o incoraggiare gli altri, ben presto ci accorgeremo che il successo è proporzionato a quanto credono che abbiamo fiducia in loro. Dimostrare rispetto a un’altra persona è il primo passo per ripristinare l’autostima che ha perduto; l’ideale che vediamo in lei diventa per lei la speranza e il modello di ciò che può diventare.
“L’amore non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità”. Ho chiamato sincerità questo gioire con la verità. Ciò che Paolo intendeva è una qualità che probabilmente nessuna parola riesce a definire in maniera adeguata. Include, forse più strettamente, l’autocontrollo che rifiuta di approfittare delle mancanze altrui; la carità che prova gioia nel non smascherare le debolezze altrui, ma “copre ogni cosa”; la sincerità di proposito che cerca di vedere le cose come sono e si rallegra per averle trovate migliori di quanto il sospetto temesse o la calunnia denunciasse.
Questa è la fine dell’analisi dell’amore. Ora dobbiamo preoccuparci di rendere queste cose parte del nostro carattere. Questa è l’opera suprema cui dobbiamo dedicarci in questo mondo: imparare ad amare.
Dominio pubblico. Riassunto e leggermente adattato dall’originale pubblicato nel 1981:
http://www.gutenberg.org/files/16739/16739-h/16739-h.htm.
Adattato e ripubblicato sull’Ancora il 19 marzo 2021.