Peter Amsterdam
Anche se Gesù la menziona specificamente solo due volte nei Vangeli,1 la gioia ha pervaso gli avvenimenti della sua vita e i suoi insegnamenti. Troviamo menzioni ed esempi della gioia sia nel Vecchio sia nel Nuovo Testamento. Nel Nuovo Testamento ci sono sette parole greche che si riferiscono a gioia, gioia intensa, felicità e giubilo. Queste parole vengono usate 72 volte nei Vangeli e 101 nel resto del Nuovo Testamento.
Ci viene detto che il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo; e che se lo serviamo in queste cose siamo graditi a Dio.2 La gioia è elencata subito dopo l’amore, come frutto dello Spirito.3 Chiaramente la gioia è importante per una vita cristiana. Ma cos’è esattamente la gioia di cui si parla qui?
In italiano, per lo più gioia e felicità sono considerati sinonimi. Le parole greche usate nel Nuovo Testamento per gioia e felicità non hanno un significato altrettanto simile l’una all’altra. I termini greci che esprimevano il concetto di felicità non sono stati usati molto spesso nel Nuovo Testamento. Uno scrittore ci spiega:
Uno comincia a sospettare che per la maggior parte degli scrittori cristiani la gioia fosse più di un senso di felicità, di un umore piacevole o un senso di esultanza, anche se poteva includerli. […] La gioia è essenzialmente un atteggiamento verso la vita che vede e accetta il mondo con compostezza, un modo fiducioso di vedere la vita, radicato profondamente nella fede, con un’acuta consapevolezza e fiducia nel Dio sovrano che si è rivelato in Gesù Cristo e nella sua morte e risurrezione.4
Come Cristiani, possiamo avere quello stato mentale stabile, quel modo fiducioso di vedere la vita e quell’acuta consapevolezza e fiducia nel Dio sovrano, che tutti insieme costituiscono la gioia. Qual è la base di quella gioia? È radicata nella nostra salvezza – nel fatto che i nostri nomi sono scritti in cielo.
Quando i settantadue discepoli tornarono dopo essere andati a due a due nelle città che Gesù avrebbe visitato, “tornarono pieni di gioia, dicendo: ‘Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome’”. Gesù rispose: “Non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”.5 Abbiamo gioia, ci rallegriamo, perché abbiamo la speranza di un’eredità eterna.
Possiamo provare gioia perché abbiamo una visione a lungo termine, sapendo che, qualsiasi difficoltà o contrattempo incontriamo in questa vita, vivremo con Dio in eterno. Vediamo un esempio del guardare al di là delle prove presenti di questa vita a quello che ci aspetta nell’eternità, in Gesù, “il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio”.6
Abbiamo gioia a causa della presenza di Dio nella nostra vita. Quando leggiamo della presenza di Dio nell’Incarnazione – di Gesù, Figlio di Dio, che viene per essere presente sulla terra – l’intero evento è colmo di gioia. Quando Elisabetta udì la voce di Maria, il bambino (Giovanni Battista) diede un balzo di gioia nel grembo di sua madre;7 l’angelo apparve ai pastori nella notte della nascita di Gesù, proclamando: “Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà”;8 e quando i Magi videro la stella, “si rallegrarono di grandissima gioia”.9 La presenza di Dio porta gioia a quelli che credono in Lui.
La presenza di Dio diventa parte della nostra vita quando siamo ricolmi dello Spirito Santo; anche lo Spirito è collegato alla gioia. “I discepoli erano ripieni di gioia e di Spirito Santo”;10 “Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nel credere, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo”. 11
Ci viene detto di avere gioia nel Signore e che i credenti gioiscono. “I giusti si rallegreranno, giubileranno davanti a Dio ed esulteranno con canti di gioia”;12 “La speranza dei giusti è gioia”.13 Adorare e lodare il Signore evoca gioia in noi. “Dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia”.14
La nostra gioia si basa sulla nostra fede in ciò che le Scritture ci hanno insegnato: che Dio è il nostro Creatore; che, anche se l’umanità si è alienata da Lui a causa dei nostri peccati, Lui ha fatto in modo che potessimo riconciliarci mediante il sacrificio e la morte di Gesù e il perdono dei nostri peccati; che grazie a questa riconciliazione, stabiliamo un rapporto con Lui, il suo Spirito vive in noi e questo rapporto durerà per l’eternità.
La nostra fede in Dio e la nostra profonda fiducia nelle sue promesse di salvezza, riconciliazione, infusione dello Spirito Santo e del frutto ultimo della salvezza (l’eternità con Dio) ci aiutano ad avere serenità e una mentalità fiduciosa. Ciò che crediamo genera speranza, cioè l’attesa di cose buone per il futuro, facendoci vivere con gioia e una speranza viva.15
La gioia è una risposta a Dio nella nostra vita – alle sue benedizioni, alla sua presenza e alle sue promesse; al rapporto che abbiamo con Lui; al fatto che siamo suoi figli. È una risposta a chi Lui è e al suo coinvolgimento nella nostra vita; una risposta al suo amore. Quando siamo grati di ciò che Dio ha fatto per noi; quando ci focalizziamo sulla sua bontà, il suo amore e la sua attenzione e siamo soddisfatti delle sue benedizioni, abbiamo motivo di gioia. Essere grati per le benedizioni divine ci aiuta a vivere nella gioia, perché abbiamo un atteggiamento positivo verso la vita.
Poiché la gioia è una risposta alla domanda su chi è Dio e alle benedizioni che abbiamo in Lui, e non alle nostre circostanze, essa può fiorire anche nei momenti di dolore e sofferenza. “Ci vantiamo anche nelle afflizioni”.16 Non è facile gioire in mezzo alle sofferenze. Anzi, generalmente non ci viene naturale essere pieni di gioia e gioire costantemente. Tuttavia le Scritture dicono: “Siate sempre gioiosi”.17
Molti di noi vogliono coltivare uno spirito di gioia, ma non è una cosa che è in nostro potere. La gioia è un frutto dello Spirito e per coltivarla dobbiamo issare le nostre vele in modo che il soffio dello Spirito ci sposti in direzione della gioia. Uno dei modi per issare le vele è leggere, assorbire e vivere gli insegnamenti delle Scritture. Parlando ai suoi discepoli prima della sua crocifissione Gesù disse: “Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena”.18
Quando le onde, i venti e le tempeste della vita ci assalgono, possiamo trovare gioia nel sapere che “tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno”.19 Troviamo conforto e fede per sopportare le difficoltà e avere la vittoria quando guardiamo alle promesse della Parola di Dio.20 Quando leggiamo la Bibbia, lo Spirito di Dio usa le Scritture per parlare al nostro cuore, per consolarci, guidarci e darci fede e speranza, che sono i primi passi verso la gioia. Facciamo il possibile per restare nella Parola di Dio e lo Spirito si muove dentro di noi per darci gioia.
Coltiviamo la gioia riponendo la nostra fiducia in Dio. Essere degno di fiducia fa parte della natura divina; fa parte del suo carattere. In molti punti delle Scritture siamo esortati a riporre la nostra fiducia in Lui. Confidare in Lui significa riporre la nostra fiducia in Lui, sapere che ci ama e gli sta a cuore il nostro miglior interesse. “Quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te, perché tu, o Eterno, non abbandoni quelli che ti cercano”.21
La fiducia porta alla speranza e la speranza alla gioia. La nostra gioia aumenta quando sviluppiamo in noi la gratitudine per qualsiasi situazione in cui ci possiamo trovare. “In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi”.22
Indipendentemente da che le circostanze siano piacevoli o spiacevoli, dobbiamo essere grati. Ciò non significa che dobbiamo essere grati per le circostanze difficili, ma che dobbiamo ringraziare Dio in mezzo a ogni circostanza, buona o cattiva che sia. Le Scritture ci insegnano a ringraziare il Signore perché opera per il nostro bene nelle circostanze presenti, sapendo che non ci darà pesi troppo grandi da portare e che la sua grazia è sufficiente e ci consente di portarli. Quando lo ringraziamo e lo lodiamo, proviamo quella gioia che fa parte della nostra eredità in Cristo e “la gioia dell’Eterno è la nostra forza”.23
Come abbiamo visto, la gioia cristiana è collegata alla fede cristiana e ne è un risultato. La gioia è una conseguenza del leggere, credere e mettere in pratica la Parola di Dio, dell’avere lo Spirito Santo dentro di noi e del sacrificio che Gesù ha fatto per noi. La gioia cristiana è vivere consapevolmente la vita nella cornice dell’amore di Dio nei nostri confronti, affrontando gli alti e bassi della vita con la fede profonda che il Signore è sempre presente, pronto a consolarci e prendersi cura di noi. La gioia è esultare ed essere lieti perché siamo sempre sotto le sue amorevoli cure.
Come credenti, possiamo gioire ed essere ripieni della sua gioia – gioia perché i nostri nomi sono scritti in cielo, perché siamo pieni dello Spirito Santo, perché abbiamo comunione con il nostro Creatore e perché in mezzo a qualsiasi avversità Lui è presente al nostro fianco. Ciò non significa che saremo sempre felici, ma che in qualsiasi circostanza saremo in grado di stare in piedi sulla solida roccia della gioia. Siamo un popolo redento e beato che vivrà con Dio in eterno.
Pubblicato originariamente nel marzo 2017.
Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese il 4 gennaio 2022.
1 Giovanni 17,13; Giovanni 15,11.
2 Roman 14,17–18.
3 Galati 5,22–23.
4 R. P. Martin e P. H. Davids, eds., in Dictionary of the Later New Testament and Its Developments, edizione elettronica (Downers Grove, IL: InterVarsity Press, 1997), 600–605.
5 Luca 10,17, 20.
6 Ebrei 12,2.
7 Luca 1,44.
8 Luca 2,10.
9 Matteo 2,10.
10 Atti 13,52.
11 Romani 15,13.
12 Salmi 68,3.
13 Proverbi 10,28.
14 Luca 24,52.
15 1 Pietro 1,3–5.
16 Romani 5,3.
17 Filippesi 4,4.
18 Giovanni 15,10–11.
19 Romani 8,28.
20 Giacomo 1,12.
21 Salmi 9,10.
22 1 Tessalonicesi 5,18.
23 Neemia 8,10.