Gennaio 14, 2022
Al giorno segue la notte, all’autunno l’inverno, all’inverno la primavera; un giorno non è mai la monotona ripetizione di un altro; ce ne sono di nuvolosi, di piovosi, di asciutti, di agitati dal vento; tutta questa varietà conferisce all’universo una grande bellezza. La stessa cosa avviene per l’uomo, che secondo gli antichi è un piccolo mondo; perché non si trova mai nella stessa condizione e la sua vita scorre su questa terra come le acque che scrosciano e ondeggiano in un continuo turbinio di movimenti: ora lo alzano verso la speranza, ora lo prostrano nella paura, ora lo spingono verso la destra della consolazione, ora verso la sinistra dell’afflizione, e non c’è mai un solo giorno, anzi nemmeno una sola ora, che sia identica all’altra.
Tutto questo ci dà un avvertimento piuttosto grave e c'insegna a mirare a una continua e inattaccabile uniformità d’animo in mezzo all'incertezza tanto grande degli avvenimenti; e benché intorno a noi tutto muti in continuazione, dobbiamo cercare di rimanere immutabili, cercando di rivolgerci e protenderci sempre verso il nostro Dio, desiderandolo sempre.
“Se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore. Sia dunque che viviamo o che moriamo, siamo del Signore. Chi ci separerà dall'amore di Cristo?”1 Niente mai potrà separarci da quest’amore: né la tribolazione, né l’angoscia, né la morte, né la vita, né il dolore presente, né il timore degli eventi futuri, né le arti dello spirito maligno, né la grandezza delle consolazioni, né la tenerezza, né l’aridità: nulla dovrà mai separarci da questa santa carità fondata su Gesù Cristo. Questo proposito così saldo di non abbandonare Dio e il suo tenero amore, è il contrappeso necessario perché le nostre anime si conservino nella santa uguaglianza in mezzo all’intreccio delle varie spinte che la natura di questa vita porta con sé. —San Francesco di Sales2
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Figlio mio, Io sono l’eterno. Io non cambio. Persone e circostanze nella tua vita cambiano continuamente, creando correnti sotterranee di ansia. Quando l’ansia minaccia di sopraffarti, vieni a Me e lodami per come ti tengo stretto. Quando le onde della vita ti travolgono, aggrappati a Me, perché non cambio mai. Sono Gesù Cristo, lo stesso ieri, oggi e in eterno. Lodami continuamente, specialmente nei periodi più tumultuosi. Quando […] mi lodi, rafforzerò la tua fiducia in Me come tua rocca. Sono il tuo rifugio e la tua forza, un aiuto continuo anche nei momenti di transizione. Sono la tua sicurezza. La mia presenza rimane con te in ogni stagione di cambiamento. Non temere il domani; sono sempre lì. T’invito amorevolmente a cercare nuove avventure. I cambiamenti nella tua vita non avvengono per caso. [Quando ti arrendi a Me e ubbidisci alla mia Parola], niente può sventare i piani che ho per te. Piani per il bene e non per il male. In mezzo a questo mondo mutevole, Io sono costante e non cambio mai. —Gesù3
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Stava sorgendo un’alba bellissima, quando mi sono incamminata verso il Great Orme, un promontorio calcareo sulla costa settentrionale del Galles. Mi sono messa allegramente per strada sotto un bellissimo sole, con la cartina in mano. Il Great Orme era lì, stabile, immutabile.
La strada su cui camminavo mi ha portato all’inizio del promontorio. Dapprima la brezza marina era tonificante, ma ben presto il vento proveniente dal mare si è rafforzato e il cielo si è riempito di nuvole. Dopo pochi minuti la pioggia aveva già appesantito la mia giacca. Il Great Orme era lì, stabile, immutabile.
Un po’ meno allegra, ma sperando ancora che il tempo migliorasse, ho proseguito la mia camminata. Il mio ottimismo è stato ricompensato; è rispuntato il sole e dopo un po’ mi sono dovuta togliere la giacca e, portandola su un braccio, mi sono goduta di nuovo il suo calore. Il Great Orme era lì, stabile, immutabile.
Seguendo la cartina, sono uscita dalla strada e ho seguito un sentiero che si snodava in mezzo ai campi e ai cespugli. Ho passato dei punti rocciosi e, man mano che la salita si faceva più ripida, le gambe hanno cominciato a farmi male. Intorno, le pecore pascolavano sull’erba corta. I gabbiani si radunavano sulle rocce più in basso, prima di lanciarsi in alto sulle correnti d’aria calda. Il Great Orme era lì, stabile, immutabile.
Il tempo è passato piacevolmente, finché ho raggiunto la vetta. La vista era stupenda: le montagne del Galles da una parte, il mare aperto dall’altra. Il Great Orme era lì, stabile, immutabile.
Per tornare ho preso un sentiero diverso. Nonostante studiassi la cartina, dopo un po’ mi sono accorta con sgomento che stavo andando in cerchio, invece di scendere. Mi stavo anche stancando e ho cominciato a preoccuparmi di non riuscire a rientrare in albergo prima del tramonto. Il Great Orme era lì, stabile, immutabile.
Ho incrociato un escursionista esperto, un signore del posto che passeggiava con i suoi cani e che mi ha indicato un percorso diretto e breve. Ero ancora stanca, ma mi sentivo rinvigorita nella previsione di arrivare prima del buio. Il Great Orme era sempre lì, stabile, immutabile.
Gli alti e bassi del cammino della fede sono un po’ come la mia giornata sul Great Orme. La nostra fede può arrivare sulle vette, o scendere nelle valli, e a volte siamo sbattuti dalle tempeste della vita o il cammino ci stanca, ma in qualsiasi modo ci sentiamo, la Parola di Dio, il fondamento su cui è costruita la nostra fede, rimane lì ferma, immutabile. —Marge Banks
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L’immutabilità di Dio — o la sua invariabilità e costanza, come la definiscono alcuni teologi — fa parte della sua natura divina. Significa che Dio non cambia nel suo essere, nella sua perfezione, nei suoi scopi e nelle sue promesse. Non cambia nella sua natura o nel suo carattere.
L’universo e tutto ciò che contiene cambiano. C’è una transizione, un movimento da uno stato all’altro. Le persone, per esempio, invecchiano e quindi cambiano. Aumentano o diminuiscono di dimensioni, oltre che intellettualmente ed emotivamente. Qualcuno può anche cambiare moralmente, passando da cattivo a buono, o viceversa. Qualcuno può studiare o praticare un lavoro e così facendo imparare e diventare esperto in quella materia. Questi sono esempi del cambiamento che fa parte della vita nella creazione.
Comunque, Dio trascende la creazione. Non cambia. Se lo facesse, non sarebbe Dio.
Tutta la creazione è “in divenire”, sta diventando qualcosa di diverso da quello che è attualmente. Al contrario, Dio è “in essere”. È. Sempre. Non cambia. —Peter Amsterdam
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Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. —Luca 21,33
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 28 dicembre 2021.
1 Romani 14,8; Romani 8,35.
2 San Francesco di Sales (1567–1622),Introduzione alla vita devota.
3 Becky Harling, The 30-Day Praise Challenge (David C. Cook, 2013). Per i riferimenti biblici ai versetti citati in questo brano, vedi Ebrei 13,8.15; Salmi 46,1.7; Giobbe 42,2; Geremia 29,11.
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