Maria Fontaine
Stavo chiedendo a Gesù come potevo incoraggiarvi riguardo a qualsiasi tipo di difficoltà voi (o un amico o una persona cara) possiate provare. Il Signore mi ha detto di ricordarvi la vita a venire. Quando rileggo alcuni dei versetti che parlano delle glorie celesti, in confronto al dolore, alle sofferenze e ai problemi di questa vita, provo la meravigliosa certezza di sapere, come dice quella vecchia canzone, che…
Dopo le fatiche e il calore del giorno,
dopo che i miei guai saranno finiti,
dopo che ogni sofferenza sarà eliminata,
alla fine vedrò Gesù!
Dopo che i dolori e i sospiri saranno cessati,
dopo le fredde bufere invernali,
dopo i conflitti arriverà la pace:
alla fine vedrò Gesù!1
Ci aspetta un futuro meraviglioso, miei cari amici! Non concentriamoci così tanto sulle difficoltà del presente da non riuscire a tenere sempre in mente il cielo. Dio sapeva che voi, io e tutti i suoi figli avremmo avuto bisogno delle sue rassicurazioni sul nostro futuro celeste. Perché pensate che ci abbia fatto così tante promesse nella Bibbia, oltre a tante altre in profezia?
La sua Parola ci dice di “pensare alle cose buone, alle cose vere, alle cose pure, alle cose amabili, a tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode”.2 Che descrizione del cielo! Potremmo mai pensare a qualcosa di più meraviglioso?
Giovanni ci ha parlato del nuovo cielo e della nuova terra, e penso che valga la pena di ripeterlo quando dobbiamo rifocalizzarci verso l’alto.
Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c’era più.
E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.
Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate». E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere».3
Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano.4
In questo mondo non abbiamo una città duratura, ma cerchiamo una città che deve venire: “Un città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio”.5
Alla fine arriveremo in quella “migliore, cioè quella celeste” che abbiamo sempre desiderato e cercato. “Le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d’uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano”.6
Gesù è andato personalmente a “prepararci un posto nel quale abita la giustizia”.7 “Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna, nei cieli. Poi udii dal cielo una voce che mi diceva: ‘Scrivi: Beati i morti che d’ora in avanti muoiono nel Signore’”.8
Riceveremo “un’eredità incorruttibile, incontaminata e immarcescibile, conservata nei cieli per noi”.9 “La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo, il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la sua potenza che lo mette in grado di sottoporre a sé tutte le cose”.10
Gesù ha detto: “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi”. 11
Ascoltate questo bel messaggio che ci ha dato in profezia:
Un giorno sfonderò il rivestimento sottile che è il vostro cielo e inonderò la terra con il mio fulgore, il mio splendore, la mia magnificenza e la mia maestà. Gli angeli annunceranno il mio ritorno. Il suono delle trombe riempirà l’aria. Udrete la musica più bella che abbiate mai sentito. Se verrete fra le mie braccia prima del mio ritorno, lo splendore di cui vi ho rivestiti sarà manifesto davanti a tutti quelli che vivono sulla terra.
In quanto a voi che sarete ancora sulla terra quando ritornerò, appena ascenderete per venirmi incontro i nostri sguardi s’incroceranno e il mio amore e la mia gioia riempiranno il vostro essere. Il mio potere di trasformazione spazzerà via le preoccupazioni e i dolori di questa vita terrene e tutto ciò che ha inquinato e ferito. Il tempo che avrete passato sulla terra sarà come una briciola minuscola davanti all’eternità, quando v’innalzerete per abbracciarmi ed entrare in cielo. Allora saprete, in quel battito di ciglia, che ne sarà davvero valsa la pena!
Mentre pensate a ciò che vi aspetta nella vostra casa celeste, Io posso elevare il vostro spirito e ispirare in voi la speranza delle cose meravigliose che avverranno in futuro. Davvero un bel futuro da aspettare! Avete delle promesse meravigliose a cui aggrapparvi: la nostra riunione meravigliosa, il mio ritorno glorioso. Non manca più molto tempo.
(Maria:) Possiamo fare le promesse divine sul cielo parte dl nostro fondamento di fede, proprio come abbiamo fatto con la consapevolezza della nostra salvezza. Possiamo appoggiarci a queste promesse nei momenti in cui le cose sembrano più cupe. Dio non era tenuto a parlarci in anticipo delle fantastiche realtà che ci attendono in cielo. Avrebbe potuto tenerle come sorpresa; ma sapeva che questa visione del futuro ci avrebbe motivato e aiutato a continuare a vincere le battaglie quotidiane che affrontiamo sulla terra.
Potremo mai ringraziarlo a sufficienza per le cose assolutamente stupende che ci aspettano? Possiamo dimostrare la profondità della nostra riconoscenza dandoci completamente a Lui ed essendo tutto quello che possiamo essere per colui che ha dato tutto per noi.
Tuttavia siamo solo umani e a volte la nostra visione rimane annebbiata dai problemi della vita. Possiamo cominciare a chiederci: “Ma i problemi che ho davanti adesso? Come riuscirò a farcela dallo spesso orribile momento presente allo stupendo paradiso che verrà?” Quando ho chiesto al Signore la risposta a questo dilemma, Lui ha risposto in profezia:
Non smettete di meditare sulla visione celeste. Ricordate quante volte avete trasformato in opportunità delle situazioni molto difficili. Avete trasformato le vostre battaglie in vittorie e questo è bello ai miei occhi; siete stati determinanti per la trasformazione di molti in figli di Dio.
(Maria:) Pensate, carissimi: ci ha onorato con il compito importante dell’essere i suoi rappresentanti sulla terra. Ci ha fatto ambasciatori della luce in un mondo di tenebre, Abbiamo il tempo, l’opportunità e la possibilità di usare al massimo questa vita terrena per noi e per gli altri.
Viste tutte le benedizioni che abbiamo, visto com’è essenziale il nostro posto come suoi messaggeri in questo mondo, è naturale che possiamo aspettarci delle battaglie e dei problemi, che possiamo aspettarci delle difficoltà mentre accogliamo la suprema chiamata e il privilegio dati a ognuno di noi. Anche in questo, però, non siamo soli. Lui ci copre di benedizioni, mentre ci guida in mezzo alle difficoltà di questa vita. Lui è sempre più grande dei nostri problemi.
Quando hai bisogno di rinnovamento e ringiovanimento, quando ti senti stanco, chiedi a Gesù di rinfrescare in te questa visione celeste. Continua a riportare alla mente le realtà del cielo. Poi ricorda ciò che Lui sta facendo su questa terra e l’importanza del tuo posto e del tuo scopo come suo figlio. Affronta le tue difficoltà con fede e coraggio, sapendo che con il tuo esempio puoi dare agli altri l’opportunità di trovare speranza in Gesù e le risposte che desideri.
Pubblicato originariamente nel luglio 2018.
Adatto e ripubblicato sull’Ancora il 18 marzo 2021.