Maria Fontaine
Non so voi, ma io ho dei momenti in cui le tensioni riguardanti il mio lavoro e altre sfide cercano di prendere controllo di una quantità eccessiva dei miei pensieri. Sembra che mi ruzzolino attorno, gridando per avere la mia attenzione, tanto che è difficile ascoltare altro all’infuori del loro baccano. Cioè, salvo che non mi metta ad ascoltare attentamente il dolce sussurro della voce di Dio.
Quando comincio a sentirmi stressata, so che qualcosa non va. Alla fine mi sono resa conto di cosa stava succedendo e ho deciso di fare qualcosa! Sapevo che l’unica soluzione era fermarmi completamente, restare da sola con il Signore e dedicargli tutta la mia attenzione.
Fra le sue braccia non ci sono esigenze, non c’è stress. Ci sono solo lode, gratitudine e il desiderio di riportare la mia attenzione sulle cose veramente importanti: la persona con cui sono, chi Lui è e chi sono io in Lui.
Quando mi comporto come se il mio amore sia il lavoro invece di Gesù, tutto comincia ad andare storto. Il lavoro sembra difficile ed è possibile che i risultati finiscano per non essere buoni. Quelle difficoltà non possono che riflettersi nel mio spirito e nelle mie parole.
Quando l’altro giorno mi è successo, ho chiesto al Signore di perdonarmi per aver visto i miei pesi in modo tanto negativo. Lui mi ha offerto una spiegazione per alcuni pesi a cui non pensavo da molto tempo. Oltre al fatto che la soluzione è passare tempo con Gesù, è importante anche il modo in cui il Signore vuole che reagiamo alle cose che possono scoraggiarci. Vorrei parlarvene un po’.
Più in alto dei pesi
Restare distesi e inerti
sotto il peso del proprio carico
significa la morte, ma vita e forza
aspettano tutti quelli che osano rialzarsi.
I nostri pesi sono anche le nostre ali;
su di esse ci leviamo in volo
verso mondi di grazia più elevati.
Senza di esse siamo costretti a vagare
sulle piatte distese di una fede immatura
(perché la fede aumenta solo
se esercitata in circostanze impossibili).
Oh, il paradosso del Cielo.
Il carico che temiamo possa schiacciarci
ci fu dato per innalzarci fino a Dio!
Sali in alto, allora, anima mia!
Niente può essere schiacciato,
se non ciò che indugia sotto quel peso.
Ed ecco come si fa:
Come possiamo levarci in alto?
Quale scalata ci porterà oltre le vette
delle aspre traversie della vita?
Nella sua Parola troviamo la chiave
che apre l’ingresso delle sue scale segrete;
da soli con Cristo, appartati in quel luogo segreto,
ci facciamo trasportare dai nostri carichi — e riposiamo in Lui.1
Dopo aver meditato un po’ su questo argomento, mi sono sentita riempita di nuovo, così da poter parlare dalla pienezza del mio cuore. Poi ho scritto alcune mie lodi rivolte a Gesù, per ricordare a me stessa, e a chiunque voglia ascoltare, la splendida vita che vivo e le lodi che appartengono a Lui, il Dio sorprendente che me l’ha data! Mi sono ricordata di nuovo che non è sufficiente iniziare ogni giorno dedicandolo a Gesù, ma che devo restargli vicina nello Spirito e tornare a Lui costantemente durante la giornata. I pesi non ci schiacceranno, né ci renderanno di cattivo umore o stressati e negativi, finché continueremo a gettarli su di Lui. Possiamo continuare a ricordare a noi stessi che Lui ha mandato questi carichi per farci portare da loro, non per schiacciarci.
Come introduzione alle mie frasi di lode, ecco una poesia che rispecchia alcuni dei miei pensieri riguardo a Gesù.
Mi chiedi perché seguo il mio Gesù,
perché lo amo così tanto?
perché lo seguo dove mi porta,
su sentieri scelti solo da pochi?
Non sono le ricompense che cerco
o i doni che spero di ricevere.
È la sua presenza che desidero sempre più,
è il suo Spirito in cui credo e confido.
Il Signore non risparmia i suoi fedeli,
né li esenta da sofferenza e dolore.
Come tutti, anch’io ho i miei problemi
e arranco sulla mia strada sotto la pioggia.
Perché Lui mi offre un piano e uno scopo,
con la gioia che dà ai suoi cari;
non so cosa avverrà domani,
ma so che non sono mai solo.
È il suo amore presente nel bisogno,
son le sue parole che redimono e ispirano,
è il mio desiderio di stare sempre al suo fianco
che brucia nel mio cuore come un fuoco.
Perché allora amo Gesù, il mio Signore?
Caro amico, questo è facile da capire;
ma quello che mi riempie di stupore
è perché Gesù ama uno come me.2
Non voglio lodarlo solo per le benedizioni materiali che ricevo qui, adesso, per molte che siano. Voglio ringraziarlo anche per le benedizioni spirituali, molto più importanti, le cose che non sempre riesco a vedere ma che sono eternamente mie: il privilegio di essere una cittadina del cielo e di appartenere a una cultura celeste e a una famiglia celeste che ha milioni di milioni di membri!
Ho la grande benedizione di poter parlare della nostra vita celestiale. Sono giustamente orgogliosa della persona cui appartengo, la persona che servo e con cui sono in grado di parlare ogni momento: il mio Padre celeste!
Sono sbalordita dal fatto che il Dio che ha creato e che continua a guidare l’universo abbia anche creato e continui a guidare la mia vita. È lo stesso Dio meraviglioso che ama vivere nel mio cuore e mostrarmi come vivere nel suo stile di vita celeste!
Il suo amore per me è così grande che va molto oltre qualunque cosa la mia mente possa immaginare! La sua presenza nella mia vita non diminuirà mai, non s’inaridirà mai, non smetterà mai di scorrere dentro di me, riempiendomi fino al massimo che posso contenere, e oltre. Mi ha permesso di associarmi a Lui per rendere la mia vita e quella degli altri più felice e più appagante. È davvero sorprendente!
Sono onorata di conoscere il fatto vero che senza di Lui non posso fare niente che porti frutti duraturi, ma che in Lui posso fare tutte le cose e condurre una vita che ha un valore eterno. Sono beata nel sapere che non sono legata da ciò che vedo in me stessa, i miei difetti e le mie incapacità. Mi lascia vedere attraverso i suoi occhi la differenza tra ciò che Lui vede in me e ciò che io vedo in me stessa.
Quando sono un po’ fuori rotta, sbilanciata o scoraggiata, Gesù è lì al mio fianco per aiutarmi a riguadagnare la prospettiva e la stabilità. Sono molto grata per l’opportunità di imparare umiltà, equilibrio e pazienza nella vita, perché hanno un valore e un’importanza enormi.
Quando ho bisogno di guarigione, ho la consapevolezza e la certezza che sarò guarita nel modo e nel momento migliore. Ho la gioia di sapere che non lascerò questa terra un minuto troppo presto o troppo tardi. Sono sicura che non permetterà che mi succeda qualcosa che alla fine non contribuisca al mio bene. Posso combattere con successo la paura con la fede, nonostante questo mondo sia pieno di paura.
A qualsiasi età, ogni giorno può rappresentare un’esperienza di crescita e apprendimento che mi fa guadagnare nuove conoscenze, costruire abitudini e crescere nella fede, in modo da prepararmi per le prossime fasi della vita.
Ogni esperienza – così mi dice Gesù – mi trasforma un po’ di più nella creatura meravigliosa che entrambi stiamo plasmando. Lui ci ha dato il privilegio di condividere con Lui la scelta di quel che diventeremo. Sorprendente!
Sia benedetto il nome del Signore, che ci ha coperto di benefici, infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo! La nostra vita trabocca della gioia dataci dal Dio che adoriamo!
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 19 ottobre 2020.