Confida nel Signore! Sempre!

Luglio 29, 2020

Compilazione

[Trust the Lord! Always!]

Qualsiasi cosa succeda o sembri andare storto o fallire, Io non verrò mai meno, sarò sempre lì per voi. Non abbandonerò i miei figli, ma li sosterrò e mi curerò di loro come un Padre amorevole e paziente. C’è a vostra disposizione una grande abbondanza di risposte, miracoli, promesse e provvigioni, perché amo donare cose buone ai miei figli fedeli.

Sono il guaritore e il ristoratore dei cuori e dei sogni infranti, delle speranze e delle vite spezzate. Non abbandono mai i miei figli e non li lascio mai nel bisogno. Le risposte alle vostre preghiere e la soddisfazione dei vostri bisogni possono arrivare per vie inaspettate o per una strada diversa o con un orario diverso da quel che avete sperato o per cui avete pregato, ma rispondo sempre. Non lascio mai i miei figli nel bisogno. —Gesù, in profezia

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Ho un caro amico che mi ha raccontato una cosa che gli è successa per il suo compleanno. La sua auto era in riparazione e quel giorno doveva guidare la macchina di un’altra persona per una gita di una giornata. Pensava di ritirare la sua auto dal meccanico alla fine della giornata e aveva portato con sé una discreta somma di denaro per pagare la riparazione.

Quando passò a ritirare l’auto, scoprì con orrore che la busta in cui aveva messo i soldi non era nella borsa dove l’aveva messa. Con quel senso di panico che ti viene quando scopri di aver perso qualcosa di valore, chiamò il proprietario dell’altra auto che aveva guidato, per vedere se per caso i soldi erano caduti dalla borsa ed erano rimasti lì.

“No, mi dispiace, non li vedo”, fu la risposta.

Il mio amico mi ha detto che quell’orribile sensazione di smarrimento, combinata con lo sfinimento dopo una lunga giornata di guida, fu opprimente. Aveva già pochi soldi e non sapeva come avrebbe potuto rimpiazzare quelli che dovevano essergli caduti da qualche parte o forse erano stati rubati durante la gita. Non c’era altro da fare che invocare disperatamente il Signore e chiedergli che in qualche modo i soldi gli fossero restituiti. Quella possibilità però sembrava troppo remota per lasciare qualche speranza.

Per fortuna, con il denaro che aveva ricevuto per il suo giorno di lavoro fu in grado di pagare una parte della riparazione sufficiente a permettergli di riportare a casa la macchina.

Aveva il cuore pesante e un terribile mal di testa; il suo compleanno, che era proprio quel giorno, si era trasformato in un disastro. Lottando contro l’emicrania e preoccupato per la sua situazione finanziaria, oltre a sentirsi in colpa per avere in qualche modo perso i soldi, passò diverse ore a cercare di capire cos’era successo. Alla fine scelse di mettere tutto nelle mani del Signore e confidare che chiunque avesse i suoi soldi adesso ne avesse più bisogno di lui. Pregò che il Signore usasse quel denaro per avvicinare a Sé quella persona.

Penso che debba essersi sentito un po’ come Giobbe: “Signore, Tu hai dato e Tu hai preso. Sia benedetto il tuo nome”. A quel punto finalmente riuscì ad addormentarsi e dormì anche meglio del solito.

Il giorno dopo andò a lavorare con una sensazione di pace, che in qualche modo il Signore stesse sistemando tutto. A metà mattina ricevette una telefonata. Era la signora a cui aveva fatto da autista il giorno prima. “Abbiamo guardato di nuovo dentro la macchina e abbiamo trovato la busta con i soldi”, disse. “Sono qui al sicuro”.

Che sollievo! Davvero un grande motivo per lodare Dio per aver restituito quello che era stato perso! Questo mio amico fu lieto di aver scelto di affidare tutto alle mani del Signore.

Avrebbe potuto avere la tentazione di arrendersi alla disperazione e all’ansia. Invece conquistò la vittoria perché scelse di lodare il Signore nonostante le circostanze. Non si trattava di ciò che Dio aveva fatto o non fatto per lui, o dell’ipotesi che Dio fosse stato “buono” o “cattivo” con lui. L’importante era aver confidato che Gesù avrebbe fatto la cosa migliore per lui. Sapeva che poteva sempre confidare nell’amore di Dio, nonostante le difficoltà o le perdite, perché Gesù aveva rinunciato a tutto – perfino alla vita – per lui.

Essere seguaci di Gesù non garantisce che tutto andrà sempre come vogliamo. Nonostante ciò, una volta che abbiamo fatto il possibile, possiamo lasciare che il Signore faccia quello che ritiene meglio. Anche se qualcosa è andato perso o ci è stato portato via, Dio può sempre supplire o reindirizzarci o mostrarci come possiamo fare a meno di quello che ritenevamo necessario. In ogni situazione, dobbiamo solo confidare che Lui non fallisce mai e che fa cooperare tutte le cose al nostro bene. —Maria Fontaine

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C’è la storia di un naufragio che illustra proprio quest’aspetto. L’equipaggio e i passeggeri dovettero abbandonare la nave e scendere nelle scialuppe. Il mare era agitato e bisognava fare molta attenzione per remare e guidare le barche stracariche, proteggendole, non dalle onde normali che erano facili da affrontare, ma dalle enormi onde trasversali. Si stava avvicinando la notte e tutti erano scoraggiati e si chiedevano come avrebbero fatto al buio, quando non avrebbero più potuto vedere quelle onde terribili. Con loro grande gioia, però, appena scese il buio si accorsero di essere in mezzo a un mare fosforescente; sulla cresta di ogni onda pericolosa si formava una luce che la rendeva chiaramente visibile, come se fosse giorno.

Così accade che le temute esperienze della vita portano con sé la luce che elimina il pericolo e il terrore. La notte del dolore porta con sé la lampada della consolazione. L’ora della debolezza porta la sua forza segreta.

La lezione è che non possiamo percorrere il pellegrinaggio della vita senza Cristo; con Cristo, però, saremo pronti per qualsiasi cosa incontreremo nei giorni e negli anni. —J. R. Miller

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C’era una cara santa di Dio che il pastore era andato a trovare e a prendere un tè. Mentre lei era in cucina, il pastore prese la Bibbia logora della donna e in modo piuttosto di­stratto cominciò a sfogliarne le pagine. Qua e là lungo il margine, notò due lettere, P e V. Quando lei tornò nella stanza con il tè, il pastore le chiese: “Zietta, stavo guardando la sua Bibbia, ma cosa significano queste lettere che ha scritto in molti punti? Ecco qui: P.V., e anche qui: P.V.”

“Oh fratel­lo”, disse lei col viso illuminato dalla gio­ia. “Significa provato e verificato. In momenti di grande necessità ho preso quelle promesse e le ho rivendicate per me personal­mente. Sono quelle che ho provato e ho ve­rificato come reali”.

Davvero bello! Ed è esattamente il modo in cui il Signore vuole che usiamo le sue promesse. Vuole che mettiamo alla pro­va la sua Parola, che la usiamo nei momenti di necessità. “Mettetemi alla prova in que­sto, dice l’Eterno”, fino a quando con forza, fede e dolce fiducia, potremo scrivere sul margine, a lato di molti versetti, “provato e verificato”.

La Parola di Dio dice: “Per le quali Egli ci ha largito le sue preziose e grandissime promesse”. Una provvista abbondante, risorse illimitate! “Ruscelli che non inaridiscono mai”. “Questa è la vittoria che ha vinto il mondo, la nostra fede”. —Virginia Brandt Berg

Pubblicato sull’Ancora in inglese il 31 ottobre 2019.

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