Compilazione
Penso che tutti abbiamo dei periodi di aridità nella vita e, sapere che il Signore guarda al nostro cuore e non ci giudica dai nostri successi, ma dalla nostra fedeltà, elimina gran parte della pressione. Ciò non significa che non dovremmo prenderci il tempo di chiedere a Dio come potremmo fare un lavoro migliore, o di vedere se c’è qualcosa da imparare o da fare per migliorare; è una cosa che possiamo fare anche mentre confidiamo in Lui per il risultato.
Paolo spiegò ai Corinzi come, all’interno di un certo compito, ognuno ha la sua parte da fare per il Signore e che il credito non dovrebbe andare tutto a una sola persona. Alla fin dei conti, è il Signore che tocca la vita delle persone e le cambia in meglio; noi contribuiamo semplicemente a portargliele. Forse la nostra parte è stata dire una parola gentile, fare un sorriso, passare un versetto biblico o una citazione da leggere, o pregare con loro. A parte quello che facciamo noi, non riusciremo mai a sapere quanti hanno contribuito a incoraggiare o cambiare quella persona.
Paolo ha detto: “[Il Signore ha affidato a ciascuno il suo compito.] Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere; quindi colui che pianta e colui che annaffia non sono nulla: Dio fa crescere! Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica. Noi siamo infatti collaboratori di Dio”. 1
Ho deciso di non scoraggiarmi se non vedo i risultati delle mie fatiche, sia immediatamente sia a lungo termine. Lo lascerò al Signore e alla sua tempistica.
Ricordate, il complimento che vogliamo sentire dal Signore alla fine è: “Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore”.2
Nel frattempo, godiamoci le piccole benedizioni e i piccoli successi che incontriamo, sapendo che facciamo tutti parte del grande piano maestro di Dio. —Tina Kapp
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Dio è il giudice dei nostri pensieri e dei nostri motivi. Tutto verrà alla luce quando ci troveremo alla sua presenza.3 […] Come ogni albero porta un frutto particolare, così anche il frutto che portiamo noi è particolare. Dio sa cosa ha affidato a ognuno di noi e cosa si aspetta che ne facciamo.4 La nostra responsabilità davanti a Dio è essere “fedeli nel poco”, così che possa affidarci il molto.5 —Da gotquestions.org6
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Nei campi la messe è ormai matura,
c’è lavoro da fare per tutti.
Ascolta, è la voce di Dio che chiama,
che ti chiama al raccolto.
Il poco è tanto quando c’è di mezzo Dio.
Non lavorare per fama o ricchezze.
C’è una corona e potrai ottenerla,
se andrai nel nome di Gesù.
Il luogo dove sei stato chiamato
ti sembra piccolo e sconosciuto?
È grande se c’è dentro Dio
e Lui non scorderà chi gli appartiene.
Quando il conflitto qui sarà terminato
e la nostra corsa sulla terra compiuta,
Egli dirà, se siamo fedeli,
“Benvenuto a casa, figlio mio, — ben fatto!”.
—Kittie Suffield
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In una cultura che celebra novità ed eccitazione come diritti inalienabili, abbiamo la tentazione di credere che condurre una normale vita di fedeltà a un Dio antico sia un’alternativa datata. Ma una normale vita di fedeltà a un Dio straordinario è tutt’altro che datata. Noi, il suo popolo, stiamo veramente a cuore a Dio; le vite dedicate a dargli grande importanza sono piene di gioia. […]
È facile vergognarsi di vivere una vita “noiosa” di fedeltà a un Dio antico, una vita definita da una silenziosa ricerca di santità e umiltà; ma non dovremmo sentirci scoraggiati dalla nostra normale vita di fedeltà, perché il frutto della nostra normale fedeltà in questa vita temporanea è la gioia eterna.
Nella parabola dei talenti, il padrone dice al suo servo: “Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore”.7 Possa Dio renderci contenti di condurre normali vite di fedeltà, invece di cercare novità e stringere il vento tra le mani. Nessuna novità può paragonarsi alla gioia che il nostro Signore ci ha riservato. —Chris Martin8
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La fedeltà è determinazione, costanza o lealtà; è attenzione a mantenere ciò che ci è stato affidato; è la convinzione che le Scritture riflettono accuratamente la realtà. La fedeltà biblica impone di credere in ciò che la Bibbia dice di Dio: la sua esistenza, le sue opere e il suo carattere. La fedeltà è un frutto dello Spirito; è il risultato dell’opera dello Spirito in noi. Ma lo Spirito è anche il sigillo della nostra fedeltà. È la nostra testimonianza della promessa divina che, se accettiamo la verità riguardante Dio, Lui ci salverà.
In quell’elenco di Ebrei 11 troviamo l’esempio di Enoc, che “ricevette la testimonianza che era piaciuto a Dio. Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano”.9 La fede, o la fedele dedizione a ciò che Dio dice di essere, è essenziale per camminare con Lui. Nei suoi viaggi, Gesù rispose alla fede delle persone e limitò il proprio coinvolgimento là dove non c’era fede.10
Enoc comprese che Dio premia chi lo cerca e confida in Lui con tutto il suo cuore. Noi confidiamo in ciò che Dio fa perché confidiamo in Lui, non viceversa. In altre parole, confidiamo in Dio anche quando Lui rimane in silenzio e non vediamo miracoli. Questo fa parte della fedeltà. Sappiamo che Dio è affidabile, saldo e fedele.
I santi dell’Antico Testamento avevano fede anche nelle sue opere invisibili.11 Abraamo non vide mai i suoi discendenti “diventare numerosi come le stelle in cielo”. Mosè non entrò mai nella Terra Promessa. Nessuno dei santi dell’Antico Testamento visse fino a vedere il Messia. Ma furono fedeli. Credettero che Dio avrebbe fatto ciò che aveva promesso. Vissero per fede e non per visione.12
La fedeltà è credere che Dio sia chi dice di essere, e continuare a crederlo nonostante i capricci della vita. Praticamente, ciò significa che confidiamo in ciò che Dio dice nella Bibbia e non necessariamente in ciò che il mondo o perfino i nostri occhi ci dicono. Confidiamo che sistemerà ogni cosa. Confidiamo che opererà la sua volontà in noi. E confidiamo che la nostra situazione sulla terra non sia nulla in confronto al nostro premio futuro in Cielo. L’unico modo in cui possiamo avere una fede simile è per l’influenza dello Spirito Santo, che testimonia la verità e ci spinge a cercare Dio. Lo Spirito ci rende fedeli. —Da gotquestions.org13
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 17 settembre 2019.
1 1 Corinzi 3,5–9 NR.
2 Matteo 25,21 NR.
3 Ebrei 4,12–13.
4 Luca 12,48.
5 Matteo 25,21.
6 https://www.gotquestions.org/bearing-fruit.html.
7 Matteo 25,21 NR.
8 https://www.desiringgod.org/articles/the-unique-joy-of-ordinary-faithfulness.
9 Ebrei 11,5b–6.
10 Marco 6,1–6.
11 Ebrei 11,13.
12 2 Corinzi 5,7.
13 https://www.gotquestions.org/fruit-Holy-Spirit-faithfulness.html.