Non perfetto ma giusto

Novembre 4, 2019

Diana Motolinia

[Not Perfect, But Right]

Recentemente ho deciso di frequentare delle lezioni gratuite di lavoro a maglia e all’uncinetto presso un centro comunitario locale. A sessantatré anni l’idea di imparare cose nuove è più affascinante di quante ne abbia avute da un po’ di tempo in qua; inoltre speravo che potesse aiutarmi a combattere lo stress, che secondo gli ammonimenti del mio medico mi stava minando la salute.

Ovviamente sono partita come una principiante e, a essere onesta, non sono andata molto più in là. Ciononostante ho completato alcuni progetti semplici e mi fa piacere vedere i risultati del mio lavoro — carini, anche se imperfetti.

Quando ho detto a mia figlia che volevo fare un berretto all’uncinetto per suo figlio, lei mi ha suggerito di seguire il modello indossato da un personaggio di uno dei suoi film preferiti. Mi è sembrata una cosa possibile, così ho comprato il filo rosso necessario e mi sono messa all’opera.

A metà del progetto mi sono resa conto di aver fatto un piccolo sbaglio all’inizio; dapprima non l’avevo notato, ma man mano che ho continuato era diventato più visibile. Era necessario disfare quello che avevo cominciato e ripartire daccapo. Mentre disfacevo i punti, ho pensato: “Questo berretto deve essere perfetto — be’, magari non perfetto, ma giusto!” Sembrava che per qualche motivo fare e disfare i punti avesse rovinato un po’ la consistenza del filo. Ho pensato che probabilmente si sarebbe notato da molto vicino, ma volevo lo stesso che il prodotto finale fosse fatto nel modo giusto, anche se il materiale in sé aveva qualche difetto.

Riflettendoci sopra, mi è sembrato che con questa lezione pratica il Signore mi stesse ricordando la mia vita, con tutte le sue imperfezioni – alcune appena visibili, altre enormi e lampanti. Poi quelle poche parole, “non perfetto ma giusto”, hanno parlato al mio cuore. Gesù mi ha ricordato che la mia vita è stata giusta, quella di una persona resa giusta da Lui, nonostante il materiale con cui Lui aveva a che fare, rovinato dai miei difetti, dai miei cattivi giudizi, dai miei peccati e da quelli che spesso mi sembrano terribili fallimenti.

Anche in quel caso c’è tutto il procedimento di sistemare le cose dopo aver fatto errori o sciocchezze, o commesso perfino quelle che qualcuno potrebbe considerare vere e proprie iniquità, cose che possono essere contorte e intricate e richiedono sforzo e perfino dolore per districarle. Grazie al cielo mi sento sicura nell’amore e nell’accettazione incondizionata di Gesù. Certo, presentarsi a Lui con uno spirito di pentimento è umiliante, ma mi sento sempre al sicuro, grazie al suo amore incondizionato e alla sua grazia. Comunque, presentarmi agli altri — parenti, amici o conoscenti che siano — e riconoscere i miei errori, spesso senza nemmeno poter spiegare perché o percome ho fatto una cosa simile, è lì che il tessuto della vita sembra guastarsi e deturparsi ancora di più. Sono tentata di non cominciare nemmeno a chiedere scusa, perché quasi sempre è un procedimento doloroso e complicato. Tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia quando il momento è perfetto agli occhi di Dio. Il prodotto finale è migliore, anche con quelle che all’osservatore casuale possono sembrare imperfezioni.

Un personaggio biblico per il quale onestamente non ho mai avuto molta ammirazione è Lot.1 Quando ero una giovane cristiana lo tenevo nel mio cassetto mentale delle persone indegne del mio rispetto. Quando si parla di egoismo: aveva scelto i pascoli migliori per sé, praticamente lasciando gli avanzi a suo zio Abraamo, che generosamente gli aveva offerto di scegliere per primo.2 E questo dopo che Abraamo lo aveva accolto quando era un orfano e lo aveva portato con sé nel viaggio fino in Canaan, seguendo Dio che aveva promesso di fare di lui una grande nazione. Pensavo che Lot se lo fosse meritato quando era stato preso prigioniero dal re Chedorlaomer con la sua famiglia e tutti i suoi beni.3 Mi chiedevo perfino perché Abraamo si fosse preso la briga di andare a salvare suo nipote, dopo che si era comportato in modo così avido ed egoista. In fondo, però, la famiglia è la famiglia e l’amore copre una moltitudine di peccati. Poi, invece di seguire quello che uno avrebbe ritenuto un suggerimento molto chiaro di abbandonare lo stile di vita e l’ambiente di Sodoma, Lot ebbe l’audacia di ritornarci.

Tuttavia Lot fu considerato giusto, secondo la Parola di Dio,4 nonostante fosse quel che fosse. E avvenne a causa della grazia di Dio e del suo potere di redimere gli uomini peggiori e più spregevoli, come Dio ha ampiamente dimostrato nella vita di molti altri dei suoi imperfettissimi santi. Tra questi, Davide e Paolo sono considerati da molti i personaggi più notevoli della Bibbia; e naturalmente ce ne sono molti altri nel corso della storia, tra i quali i miei preferiti sono Sant’Agostino e John Newton.

Oggi, dopo aver seguito e servito il Signore per oltre quattro decenni come missionaria, madre e insegnante, la scuola della vita mi ha dato una bella laurea. Posso capire Lot e la sua storia. Come lui, spesso ho seguito Dio senza sapere dove andavo. Anch’io sono stata egoista e mi sono stancata di fare il bene. Ora provo imbarazzo al pensiero di tutte le volte che mi sono mancati il coraggio e la convinzione di far sentire la mia voce contro l’opposizione e di comportarmi in modo coraggioso e impopolare. Provo dolore al pensiero delle occasioni in cui ho mancato di nutrire, rafforzare, proteggere o curare i miei cari come avrei dovuto e di come hanno sofferto per quelle mie mancanze. Sì, nella sua grande saggezza e secondo il suo piano, Dio ha preso quelle mancanze e quei propositi mai raggiunti per illustrare la sua grande misericordia e la sua pazienza nei confronti di me, sua figliola.

Sono giusta perché sono stata perdonata e resa tale da Lui. Questo mi rende umile (rendendomi anche più utile, direi — o almeno mettendomi sulla strada per diventarlo), e allo stesso tempo mi riempie l’anima di entusiasmo e dona al mio cuore una pace soprannaturale, sapendo che va bene essere imperfetta, perfino molto, molto, imperfetta come sono io.

Siamo resi giusti in Cristo, secondo la sua misericordia, la sua grazia e il disegno divino – e in realtà questo è ciò che conta veramente, alla fin fine.

“Il significato della vita. Gli anni di vita sprecati. Le scelte sbagliate della vita. Dio risponde al caos della vita con una sola parola: grazia”. —Max Lucado

“Passare dall’errore alla verità è cosa rara e bella”. —Victor Hugo

 

Pubblicato sull’Ancora in inglese il 17 aprile 2019.


1 Vedi Genesi capitoli 11–14 e 19, con la storia di Lot.

2 Genesi 13,9–11.

3 Genesi 14,12.

4 2 Pietro 2,7.

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