Peter Amsterdam
Nella Bibbia ci sono molte promesse sulle ricompense che saranno date ai fedeli, sia in questa vita, sia in quella a venire. Ma qual è l’essenza di queste promesse e qual è il loro scopo? Che rapporto c’è tra la vita che conduciamo e le ricompense che riceveremo? C’è una garanzia che ognuno di noi riceverà delle ricompense? Queste e altre domande trovano risposta nella Parola di Dio.
Il trono del giudizio di Dio
La Bibbia parla del giudizio individuale di tutti gli esseri umani, affermando che ogni persona vissuta apparirà davanti a Dio per essere giudicata, sia tra i salvati che i non salvati. L’apostolo Paolo affermò: Tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo. Così dunque ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.1 Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male.2
Come credenti, il nostro giudizio davanti a Dio non comporterà una condanna per i nostri peccati, perché non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù.3 Avendo ricevuto Gesù come nostro Salvatore, Dio ci considera giustificati. Anche se siamo colpevoli di aver peccato contro Dio, Gesù ha preso su di Sé la condanna per i nostri peccati e quindi non siamo giudicati né considerati colpevoli.
Come figli adottivi della famiglia divina,4 perdonati e considerati giusti da Dio grazie al sacrificio di Gesù, non sperimenteremo la separazione da Dio come faranno quelli che hanno scelto di mantenersi separati da Dio in questa vita.5 Invece vivremo per sempre alla presenza di Dio. Dovremo, però, presentarci lo stesso davanti al trono del giudizio di Cristo, dove renderemo conto della vita che abbiamo vissuto e riceveremo ciò che ci è dovuto per quello che abbiamo fatto.
Così, anche se non siamo condannati, siamo ritenuti responsabili davanti al Signore. Il giudizio sui figli di Dio può essere visto come una valutazione della nostra vita e il momento in cui le ricompense saranno consegnate o negate a diversi livelli. Ognuno di noi si presenterà davanti al nostro Salvatore il quale, come dice Paolo, metterà in luce le cose occulte delle tenebre e manifesterà i consigli dei cuori; e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.6 Quando saremo giudicati in questo modo, non riceveremo una condanna, ma qualsiasi lode o complimento il Signore ritenga opportuno farci.
Livelli di ricompensa
La Bibbia indica che ci saranno vari livelli di ricompense per i salvati e che le nostre ricompense dipenderanno da come avremo vissuto in rapporto a Gesù.
Perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo. Ora, se uno costruisce sopra questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, stoppia, l’opera di ciascuno sarà manifestata, perché il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata mediante il fuoco, e il fuoco proverà quale sia l’opera di ciascuno. Se l’opera che uno ha edificato sul fondamento resiste, egli ne riceverà una ricompensa, ma se la sua opera è arsa, egli ne subirà la perdita, nondimeno sarà salvato, ma come attraverso il fuoco.7
Questo suggerisce che la ricompensa dei cristiani non sarà uguale per tutti. Alcuni scopriranno che, anche se sono salvati, la vita da loro condotta non ha rispecchiato l’amore di Dio, non hanno vissuto in maniera da portare frutto nella loro vita o in quella degli altri e non si sono fatti dei tesori in Cielo. L’immagine trasmessa qui è di una persona la cui casa ha preso fuoco e tutto quello che aveva è bruciato, ma lui ne è uscito vivo. C’è una perdita, ma allo stesso tempo c’è la gratitudine per essersi salvati dall’incendio.
Quello che facciamo in questa vita fa una differenza in quella a venire, perché ognuno di noi riceverà la retribuzione, o ricompensa, delle cose che ha fatto mentre era nel corpo.8 Ciò non significa che le opere che abbiamo fatto ci salveranno dal giudizio, perché solo la fede in Gesù può farlo, ma che il modo in cui abbiamo vissuto dopo aver ricevuto la salvezza sarà preso in considerazione per stabilire il tipo di ricompense che riceveremo. C’è l’attesa che la nostra fede in Cristo risulti in una vita e in opere cristiane. Il nostro modo di vivere è un’indicazione del rapporto personale che abbiamo con Cristo; e il modo in cui quel rapporto si manifesta nella nostra vita, nel nostro carattere, nelle decisioni e nei rapporti con gli altri ecc., ha un ruolo nelle ricompense che riceveremo.
Gesù disse: Fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano e non rubano. Perché dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.9 Se viviamo la nostra fede mettendo in pratica gli insegnamenti di Gesù, agiamo con amore; e se operiamo d’accordo con la Parola di Dio e le ubbidiamo con le motivazioni giuste, saremo ricompensati in Cielo.
Il fattore motivo
I nostri motivi hanno un ruolo nella ricompensa che riceviamo, come conferma il Discorso sulla Montagna, quando Gesù indicò che chi fa le cose giuste per i motivi sbagliati ha già ricevuto la sua ricompensa, implicando che non sarà ricompensato nella vita futura.
Invece di vedere le ricompense come un “pagamento” per le cose che abbiamo fatto per il Signore in questa vita, sarebbe più appropriato considerarle un riconoscimento da parte del Signore del nostro amore, della nostra ubbidienza alla sua Parola e di una vita vissuta nel rispetto delle sue istruzioni. Gesù disse: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” .10 In altre parole, viviamo secondo i suoi insegnamenti perché lo amiamo. Qualsiasi ricompensa Dio decida di darci in questa vita o nella prossima, non è guadagnata o meritata solamente in base alle nostre opere, proprio come non si possono meritare l’amore di Dio o la salvezza. Le ricompense sono la benedizione che riceviamo per aver vissuto nella pratica il nostro amore per il Signore.
La ricompensa più grande è la benedizione di avere un rapporto con il nostro Creatore, il Dio d’amore che ci ha salvato mediante il sacrificio di suo Figlio — ed è una benedizione che abbiamo adesso, in questa vita. La ricompensa più grande è avere il Signore nella nostra vita.
Nessuna competizione
Il concetto di ricompense eterne non ha niente a che fare con la competizione o con l’orgoglio che può derivarne. Non è che se lavoriamo sodo per il Signore in questa vita otterremo una posizione da rock star in Cielo, mentre gli altri saranno degli umili servitori. Né ci sentiremo tristi o addolorati pensando che le nostre ricompense siano inferiori a quelle di un altro.
La seguente citazione esprime bene questo concetto:
Anche se potranno esistere [vari gradi di ricompensa], le persone in cielo saranno piene di gloria e i loro valori saranno completamente diversi da quelli terreni. Non ci saranno invidia né gelosia, ma piuttosto lode. Non si dirà: “Perché hai ricevuto più ricompense di me?”, ma più verosimilmente: “È meraviglioso come tu abbia permesso alla potenza del Signore di operare in te”, oppure: “È sorprendete quanta persecuzione tu abbia sopportato per il Signore”. Alla fine, tutti in cielo si renderanno conto che le ricompense, come la salvezza, arrivano per grazia di Dio e gli renderanno gloria di conseguenza.11
La nostra vita di cristiani deve essere incentrata su Dio e condotta in maniera da glorificarlo. Le ricompense che riceveremo per aver vissuto così saranno concesse come riconoscimento esteriore dell’amore e dell’ubbidienza che avremo manifestato nei confronti di Dio mediante la vita che abbiamo vissuto. Il nostro amore per il Signore, il modo in cui lo seguiamo e lo serviamo e le nostre azioni fatte per la sua gloria, contribuiscono tutti alle ricompense che riceveremo in Cielo e, in qualche modo, anche in questa vita. Il nostro obiettivo non è ricevere ricompense, ma amare Dio e vivere per Lui. Tutto va meglio quando comprendiamo che la nostra ricompensa più grande è Dio stesso.
Pubblicato originariamente in inglese nell’agosto 2014.
Adattato e ripubblicato il 14 gennaio 2019.
1 Romani 14,10.12. Tutti i versetti dalla LND.
2 2 Corinzi 5,10 NAU.
3 Romani 8,1.
4 Galati 4,4–7.
5 James Leo Garrett Jr., Systematic Theology, Biblical, Historical, and Evangelical, Vol. 1 (N. Richland Hills: BIBAL Press, 2000), 858.
6 1 Corinzi 4,5 NAU.
7 1 Corinzi 3,11–15.
8 2 Corinzi 5,10 NIV.
9 Matteo 6,20–21.
10 Giovanni 14,15.
11 T. D. Alexander e B. S. Rosner, eds., in New Dictionary of Biblical Theology (Downers Grove, IL: InterVarsity Press, 2000).