Virginia Brandt Berg
Sapete, c’è una cosetta molto piccola, in casa mia e in casa vostra, che crea più guai di qualsiasi problema finanziario o di salute e di qualsiasi bufera della vita. È piccola, lunga 7–10 centimetri e larga 4 o 5, ma, oh, può causare un grande scompiglio e rovinare un’intera giornata quand’è sciolta.
Forse avete già immaginato cos’è: una lingua fuori controllo, una lingua sgarbata o pungente, una lingua che dice cose dure, critiche. Non fa alcuna differenza se è un uomo o una donna che perde il controllo della propria lingua, tutti ne soffrono. Dimostra soltanto che la Parola di Dio è più vera che mai, come leggiamo da questo prezioso passo nel terzo capitolo della lettera di Giacomo:
Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che ne subiremo un più severo giudizio, poiché manchiamo tutti in molte cose. Se uno non sbaglia nel parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. Se mettiamo il freno in bocca ai cavalli perché ci ubbidiscano, noi possiamo guidare anche tutto il loro corpo.
Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e siano spinte da venti impetuosi, sono guidate da un piccolo timone, dovunque vuole il timoniere. Così anche la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose. Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita.
Ogni specie di bestie, uccelli, rettili e animali marini si può domare, ed è stata domata dalla razza umana; ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio. Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni. Fratelli miei, non dev’essere così. La sorgente getta forse dalla medesima apertura il dolce e l’amaro? Può forse, fratelli miei, un fico produrre olive, o una vite fichi? Neppure una sorgente salata può dare acqua dolce.1
Noterete in particolar modo queste parole: “Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni, […] non dev’essere così”. Qualche tempo fa, anzi, un bel po’ di tempo fa, ho ricevuto una lettera da una persona che scriveva:
“Mi può dare qualche suggerimento a proposito di questo genere di difficoltà? Non riesco a capire perché in ufficio posso essere cortese e paziente con tutti, senza farmi mai prendere dal malumore. Anzi, in ufficio ho la fama di persona piuttosto gentile. Ma per qualche motivo che non capisco, a casa perdo facilmente il controllo. Perdo la pazienza con i bambini, specialmente uno di loro che mi fa arrabbiare molto. Vado d’accordo con tutti in ufficio, in chiesa e in altri posti fuori di casa. Ho una posizione rispettata nella mia chiesa; e in tutti questi altri posti tutto sembra molto facile. Perché mi succede? Cosa c’è che non va in casa mia che mi disturba tanto?”
Be’, ho dovuto rispondergli in maniera molto franca che la vera prova di un uomo non è in strada, in ufficio o in chiesa, ma a casa. Si può stabilire che tipo di uomo è e se c’è qualcosa di sincero nella sua religione da come si comporta in casa sua.
Qualcuno ha detto saggiamente: “A casa sua un uomo depone la maschera e lì puoi capire se è un eroe o un furfante”. Posso dire che in tutti i miei anni di servizio ho scoperto che questa mancanza di gentilezza e cortesia è un difetto comune. Pietro disse di essere cortesi gli uni con gli altri, perché sapeva, come del resto lo sapete anche voi, che ci sono molti cristiani che si vantano un po’ del loro carattere brusco.2 Li ho sentiti dire: “Be’, io sono molto franco e diretto”. Il fatto è che tante volte erano molto scortesi e sgarbati.
Una simile caratteristica può recare gravi danni alla vita familiare. Il marito potrebbe anche amare molto la moglie, ma se il suo tono di voce è aspro e rancoroso, la ferirà profondamente e danneggerà il rapporto familiare. Se poi la moglie non è dolce e gentile ma aspra e prepotente, può facilmente distruggere la famiglia. Può facilmente sconvolgere qualsiasi giornata e mandare il marito al lavoro con la tristezza nel cuore.
Ci sono liti e dissensi frequenti in famiglia? Non è una cosa che succede e basta. È colpa di qualcuno. Forse è meglio dare un’occhiata più approfondita a noi stessi. C’è una piccola poesia di Margaret Sangster che mi piace molto – lei ha scritto molte cose belle.
Se avessi saputo al mattino
come quella parola scortese
che ho detto quando tu sei uscito
mi avrebbe turbato la mente
tutto il giorno con il suo logorio,
sarei stata più attenta, tesoro.
Né ti avrei dato un inutile dolore;
ma spesso irritiamo i nostri cari
con uno sguardo e un tono
che non potremo ritirare.
Perché anche se nella calma della sera
ci rappacificheremo con un bacio,
è molto possibile
che la pena nel mio cuore
non smetterà di farsi sentire.
E in quanti escono al mattino
per non fare ritorno la sera;
e dei cuori si sono spezzati
per le aspre parole già dette
cui il dispiacere non può rimediare.
Offriamo pensieri gentili all’estraneo
e sorrisi all’ospite occasionale,
ma spesso ai nostri cari
offriamo il tono più aspro,
sebbene li amiamo di più.
Ah, le labbra strette per l’impazienza.
Ah, le sopracciglia aggrottate di scherno.
Sarebbe un destino crudele
se la sera fosse troppo tardi
per disfare quel che hai fatto al mattino.
Oh, quant’è vero! Sono quelle parole scortesi e irriguardose che escono dalle nostre labbra. Bene, voi dite e io ripeto: “Non esiste un rimedio per questo? Non esiste un modo per superare tutto questo, questo rancore, questa scortesia? Non c’è un modo per superarlo?”
Il problema non sta nella lingua, ma nel cuore. Le parole sono solo il mezzo con cui la qualità di un cuore si manifesta agli altri. Gesù insegna che le nostre parole rivelano il vero carattere del nostro cuore. Qualunque essa sia, la qualità del cuore non può che permeare e accompagnare le nostre parole.
Qualcuno ha detto che la qualità della nostra anima scorre come un flusso invisibile attraverso le nostre parole, e che non esiste alcun modo di cambiare quella qualità, se non cambiando lo spirito da cui le parole provengono. Ci deve essere un cambiamento nel cuore. È impossibile controllare da soli la propria lingua, anche se ho visto molte persone cercare di farlo. Ce lo dice la Parola di Dio, come ho letto alcuni minuti fa: “La lingua, nessun uomo la può domare”. Dio però può domarla. Lui è onnipotente; niente è impossibile a Dio e tu puoi ottenere la vittoria. Ancora, le Scritture dicono che all’uomo è impossibile, ma ogni cosa è possibile a Dio.3 Così puoi aprire il tuo cuore davanti a Dio e abbandonarti completamente a Lui.
Chiedigli di entrare e di riempirti del suo Spirito. Allora sarà Cristo in te che parlerà attraverso di te; e le tue parole saranno, come dice l’apostolo, “condite con sale”.4 Leggi fedelmente la Parola di Dio, finché non raggiungerai un rapporto così intimo con il Signore Gesù Cristo che, come disse Gesù, “le mie parole dimoreranno in te”.5
Cristo è l’unica vera fonte di tutto l’amore, la gentilezza e la dolcezza. Quando prende possesso di tutta la tua vita, prende possesso anche della tua lingua e le sue parole dimoreranno in te. A quel punto lo spirito aspro, pungente e critico sparirà. Lui ti darà parte della sua vita ed essa scorrerà in te – e da te “sgorgheranno fiumi d’acqua viva”. E disse questo dello Spirito che dimorerà in te.
Dio non può venir meno alla sua Parola. Fidati di Lui. Credi alla sua Parola; non è mai venuta meno. Non posso spiegare bene come ha luogo questa trasformazione, ma avviene. La tua lingua diventa un torrente di benedizioni per tutti quelli che ti stanno vicino. Se hai ferito un cuore oggi, prendi sul serio la cosa e pregaci sopra.
Padre nostro, preghiamo che le tue benedizioni scendano su ogni cuore affamato, ogni anima che ti cerca. Te lo chiediamo in special modo per le persone che hanno grandi difficoltà a riprendere controllo della loro lingua. Perdonaci, Signore; purificaci e riempici del tuo amore. Riempici del tuo Spirito. Preghiamo che possano cercarti e trovarti in tutta la tua soddisfacente completezza. Nel nome di Gesù, amen.
Tratto dalla trascrizione di una trasmissione di Meditation Moments.
Adattato e pubblicato in inglese sull’Ancora il 25 ottobre 2018.