Il cuore di un donatore

Compilazione

Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi. —Luca 6,38¹

Una buona amministrazione biblica fornisce aiuto ai meno fortunati. La Bibbia afferma: “La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo”.²

La generosità non termina con la decima. Dio chiede a un cuore generoso di estendersi a chi ne ha più bisogno: alle vedove, agli orfani e ai poveri. Un cristiano deve aiutare chi ha bisogno, condividere le benedizioni che ha ricevuto da Dio. Anche dopo aver compreso che il denaro non soddisfa, un cristiano potrebbe lo stesso avere difficoltà a rinunciare a un po’ più di denaro a favore dei bisognosi. La Bibbia comunque promette: “Chi ha l’occhio generoso sarà benedetto, perché egli dona del suo pane al povero”.³ La persona generosa – chi ha un cuore da donatore – scopre una benedizione nel dare. —Da www.allaboutgod.com⁴

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Comprendere la natura generosa di Dio, come proprietario di tutte le cose, ci dà chiare indicazioni sull’atteggiamento da tenere verso l’atto di dare. Come figli di un Padre così generoso, dovremmo voler seguire il suo esempio. Sapere che siamo amministratori dei beni divini e che Lui vuole che siamo generosi con ciò che ha affidato alle nostre cure, dovrebbe servire a sviluppare in noi un atteggiamento da donatore allegro e generoso, sia quando diamo al Signore mediante decime e offerte sia quando diamo ad altri.

Quando diamo parte delle nostre risorse finanziarie al Signore e agli altri, rendiamo onore a Dio. Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita.⁵

Quando l’apostolo Paolo parlò delle offerte che i Filippesi avevano dato per il lavoro del Signore, paragonò quel gesto a un atto di culto. Chiamò le offerte un profumo di odore soave, un sacrificio accetto e gradito a Dio.⁶ Paragonava le offerte fatte al lavoro di Dio dai credenti di Filippi ai sacrifici bruciati nel tempio come culto a Dio.⁷ Il libro degli Ebrei dice di condividere quello che si ha come un sacrificio che fa piacere a Dio. Non dimenticate poi di esercitare la beneficenza e di mettere in comune ciò che avete; perché è di tali sacrifici che Dio si compiace.⁸

Dare è un atto di adorazione nei confronti di Dio. —Peter Amsterdam

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Gesù promise cento volte tanto a chi dà tutto. Cento volte tanto “in questa vita, e nel secolo a venire la vita eterna”.⁹ Forse non arriverà tutto in soldoni; potrebbe essere in produttività nel ministero che svolgete o in protezione da incidenti o malattie. Dio può farvi risparmiare soldi in tanti modi e non si possono contare le sue benedizioni solo in termini finanziari.

Ricordate gli spiccioli della vedova.¹⁰ Potete perfino dare tutto quello che avete senza che ciò vi danneggi, perché Dio vi benedirà per averlo fatto. Se i vostri motivi sono giusti e le vostre intenzioni buone e pure, Dio vi benedirà, vi onorerà e vi farà prosperare. Vi ripagherà in abbondanza.

“Tutto ciò che spenderai in più”, dice, “te lo renderò”.¹¹ È quello che il Signore disse nella bellissima storia del Buon Samaritano e del poveretto che fu picchiato per strada dai ladroni. Il Buon Samaritano lo raccolse, lo portò alla locanda e disse al locandiera: “Tutto ciò che spenderai in più te lo renderò”. Il Buon Samaritano è come il Signore e il locandiere è come un suo amministratore, come te o come me. Tutto quello che spendiamo per soccorrere la gente e salvare anime, Lui ce lo renderà in abbondanza. —David Brandt Berg

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Date quello che avete. Per qualcuno potrebbe essere più di quel che osereste pensare. —Henry Wadsworth Longfellow

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Blaise Pascal era un influente scienziato francese che visse nel ‘600. Completò alcune opere importanti sulla matematica e la fisica sperimentale. Pascal era anche un cristiano devoto. Scrisse alcuni libri sulla grazia e sulla vita di cristo, oltre ad altre opere cristiane.

Pascal si rese conto che la sua fede, anche se intensamente personale, non poteva essere solo individualistica.

Il suo amore per Dio lo spinse ad amare i poveri. “Amo la povertà”, disse, “perché (Cristo) l’amava. Mi piace la ricchezza perché ci dà i mezzi per assistere i bisognosi”. Pascal continuò a privarsi delle sue cose, per poter dare sempre di più. Vendette la carrozza e i cavalli, i mobili, l’argenteria e perfino la sua biblioteca, per dare ai poveri. Quando ricevette un anticipo di mille franchi per il suo omnibus [una carrozza che poteva trasportare diversi passeggeri],¹²mandò il denaro ai poveri di Blois, che avevano sofferto un inverno molto rigido. Poi concesse le sue partecipazioni nella ditta agli ospedali di Parigi e Clermont.

Quando Pascal morì, il 19 agosto 1662, a trentanove anni, al suo funerale presero parte parenti, amici, colleghi scienziati, compagni mondani, convertiti e scrittori; e il fondo della chiesa era colmo di poveri, tutte persone che Pascal aveva aiutato nel corso della vita. —Charles Hummel¹³

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Ci guadagniamo da vivere con ciò che facciamo, ma ci guadagniamo una vita con ciò che diamo. —Anonimo

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Fai tutto il bene che puoi,
con tutti i mezzi che puoi,
in tutti i modi che puoi,
in tutti i posti che puoi,
tutte le volte che puoi,
a tutte le persone che puoi,
più a lungo che puoi.
—Attribuito a John Wesley

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Ciascuno dia come ha deliberato nel suo cuore, non di malavoglia né per forza, perché Dio ama un donatore allegro. —2 Corinzi 9, 7¹⁴

Pubblicato sull’Ancora in inglese il 17 luglio 2018.