Superare il dolore

Gennaio 9, 2019

 

[Overcoming Grief]

Fino a quando, o SIGNORE, mi dimenticherai? Sarà forse per sempre? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
Fino a quando avrò l’ansia nell’anima e l’affanno nel cuore tutto il giorno?
Quanto a me, io confido nella tua bontà;
il mio cuore gioirà per la tua salvezza;
io canterò al SIGNORE perché m’ha fatto del bene. —Salmi 13,1.2.5.61

Ciò che la Bibbia dice sul lutto e sul dolore

Provare dolore è un’emozione comune nell’esperienza umana e possiamo vedere il corso del lutto in tutta la narrazione biblica. Molti personaggi biblici provarono la tristezza di grandi perdite; tra di loro Giobbe, Noemi, Anna e Davide. Perfino Gesù provò dolore.2 Dopo la morte di Lazzaro, Gesù si recò al villaggio di Betania, dov’era sepolto il suo amico. Quando Gesù vide Marta e le altre persone che piangevano, pianse anche Lui. Fu commosso dal loro dolore e dalla morte di Lazzaro. La cosa sorprendente è che, pur sapendo che avrebbe risuscitato Lazzaro, Gesù scelse di partecipare al loro lutto. Gesù è davvero un sommo sacerdote che “può simpatizzare con le nostre debolezze”. 3

Uno dei passi per superare il dolore è vederlo dalla giusta prospettiva. In primo luogo, riconosciamo che il dolore è una risposta naturale al lutto di una perdita. Non c’è nulla di sbagliato nel piangere. In secondo luogo, sappiamo che i momenti di dolore servono a qualcosa. Ecclesiaste 7,2 dice: “È meglio andare in una casa dove c’è lutto, che andare in una casa dove si fa festa, perché quella è la fine di ogni uomo, e chi vive vi porrà mente”. Questo versetto implica che il dolore può essere buono perché può rinfrescare la nostra prospettiva sulla vita. In terzo luogo, ricordiamo che i sentimenti di dolore sono temporanei. “Il pianto può durare per una notte, ma al mattino giunge la gioia”.4 Il lutto giunge alla fine. Il dolore ha il suo scopo, ma ha anche il suo limite.

In tutta la situazione, Dio è fedele. Vi sono molti versetti che ci ricordano la fedeltà di Dio in tempi di lutto. Egli è con noi anche nella valle dell’ombra della morte.5 Quando David era in lutto, pregò così nel salmo 56,8: “Tu hai contato i passi del mio vagare; riponi le mie lacrime nel tuo otre; non le hai registrate nel tuo libro?” L’immagine toccante di Dio che raccoglie le nostre lacrime è piena di significato. Vede il nostro dolore e non lo disdegna. Come Gesù partecipò al lutto dei dolenti a Betania, così Dio partecipa al nostro dolore. Allo stesso tempo ci rassicura che non tutto è perduto. Il Salmo 46,10 ci ricorda di “fermarci” e riposare nella consapevolezza che Egli è Dio. È il nostro rifugio.6 Fa cooperare tutte le cose al bene di quelli che ha chiamato.7

Una parte importante per superare il proprio dolore è manifestarlo davanti a Dio. I Salmi contengono numerosi esempi di persone che aprono il proprio cuore davanti a Dio. È interessante notare che il salmista non finisce mai nello stesso modo in cui ha iniziato. Può iniziare un salmo con espressioni di dolore, ma quasi sempre lo conclude con la lode.8 Dio ci capisce.9 Quando comunichiamo con Lui, siamo in grado di accettare anche mentalmente la verità che ci ama, che è fedele, che è in controllo e che sa come risolvere tutto per il nostro bene.

Un altro passo importante per superare il dolore è condividerlo con gli altri. Il corpo di Cristo è concepito per alleviare il peso dei suoi singoli membri;10 gli altri credenti sono in grado di “piangere con quelli che piangono”.11 Spesso, chi è in lutto tende a evitare gli altri, aumentando il senso d’isolamento e di tristezza. È molto più sano cercare consiglio; stare in gruppo con gli altri può essere molto utile. In un gruppo c’è l’opportunità di essere ascoltati, di ricevere incoraggiamento, solidarietà e aiuto nell’elaborazione del dolore. Quando condividiamo le nostre storie con Dio e con gli altri, il nostro dolore diminuisce.

Purtroppo, il dolore fa parte dell’esperienza umana. La perdita fa parte della vita e il dolore è una risposta naturale alla perdita. Ma noi abbiamo la speranza di Cristo e sappiamo che Lui è abbastanza forte da portare i nostri fardelli.12 Possiamo affidargli i nostri dolori perché ha cura di noi.13 Possiamo trovare conforto nello Spirito Santo, il nostro Consolatore.14 Nel dolore, gettiamo i nostri fardelli su di Lui, ci affidiamo alla comunità della Chiesa, approfondiamo la verità della Parola e alla fine troviamo speranza.15From gotquestions.org16

Convivere con il lutto

Quando dalle labbra di mio figlio Steve uscì l'ultimo respiro, una mattina presto in una piccola stanza d’ospedale
che dava sull’oceano, il mondo si fermò per me. Una grande farfalla gialla entrò svolazzando dalla finestra aperta e sentii Dio rassicurarmi che aveva portato Steve dolcemente nel suo regno invisibile. Nonostante ciò, l’impatto di aver perso mio figlio mi lasciò a pezzi per molto tempo, anche dopo che gli altri avevano superato il loro dolore.

«Dimentica e va’ avanti», fu il consiglio benintenzionato che mi giungeva da ogni parte. Ma dove dovevo andare? E come? Dentro di me provavo risentimento e rabbia nei confronti di Dio per avermi tolto un figlio così vivace. Mi sentivo ingannata, vuota. I mesi passarono, ma il mio cuore rimase appesantito mentre continuavo a ripensare alla mia perdita.

Alla fine decisi di rivolgermi a Dio ogni mattina, sulla veranda di casa mia, per parlargli del mio dolore.
I giorni divennero settimane e io continuai a riversare su di Lui tutto il mio dolore, il mio rimorso e la mia rabbia per quello che era successo.
La mia domanda era sempre: «Se l’amore è l’essenza della tua natura, come dice la Bibbia, come hai potuto trattare così duramente me e mio figlio?»

Non potevo trovare un ascoltatore più paziente e sopportatore.

Piansi, implorai e ragionai, finché una mattina sentii di aver detto tutto quello che volevo e dato sfogo a tutte le mie emozioni. Fu allora, quando fui disposta a fare la pace con Dio, che la mia anima si riempì di pace. Con una voce dolce e rassicurante, Dio cominciò a parlare al mio cuore. Da quel momento in poi, le mie riunioni solitarie di ogni mattina con Dio presero un’altra direzione. Imparai
ad ascoltarlo e a permettergli di consolarmi e guarire il mio dolore. —Iris Richard

Billy Graham riguardo alla sofferenza e al dolore

La morte di una persona che amiamo è dolorosa anche per noi cristiani, non perché temiamo per loro, ma per il posto vuoto che lasciano nel nostro cuore. La Bibbia dice che non “siamo tristi come gli altri che non hanno speranza” – ma ci sentiamo tristi lo stesso.17

Più abbiamo amato qualcuno, più ci mancherà e più saremo impazienti di vederlo di nuovo in cielo.

Una delle esperienze più difficili che chiunque di noi dovrà affrontare nella vita è perdere una persona che ama; e so che è particolarmente difficile quando la morte arriva inaspettatamente e non abbiamo la possibilità di dirle un ultimo addio.

Forse la cosa più importante che posso dirti è che Dio ti ama e capisce quello che stai vivendo. Quando Gesù si fermò davanti alla tomba del suo amico Lazzaro, sapeva che presto lo avrebbe riportato in vita, ma la Bibbia dice lo stesso che “Gesù pianse”.18 Questo è il versetto più breve della Bibbia, ma rivela una grande verità sulla compassione di Cristo per coloro che soffrono. La Bibbia dice: “È una grazia del Signore che non siamo stati interamente distrutti, perché le sue compassioni non sono esaurite”.19

Ricorderai sempre la tua persona cara e il dolore per la sua morte non andrà via rapidamente. Ma col tempo, il dolore diminuirà – e Dio vuole aiutarti in questo processo. Cosa puoi fare? In primo luogo, prenditi del tempo ogni giorno per ringraziare Dio per gli anni che avete avuto insieme. La riconoscenza è come un balsamo curativo per le nostre anime.

Chiedi a Dio di aiutarti a raggiungere altri che sono in lutto. Hanno bisogno del tuo incoraggiamento e tu hai bisogno del loro. Soprattutto, non portare da solo il tuo peso, ma affidalo a Cristo. La Bibbia dice: “Getta sul Signore il tuo affanno, ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto vacilli”. 20Billy Graham

*

Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza. —Salmi 23, 4 21

Pubblicato sull’Ancora in inglese il 12 giugno 2018.


1 NR.

2 Giovanni 11,35.

3 Ebrei 4,15 NR.

4 Salmi 30,5.

5 Salmi 23,4.

6 Salmi 91,1–2.

7 Romans 8,28.

8 Salmi 13; Salmi 23,4; Salmi 30,11–12; Salmi 56.

9 Salmi 139,2.

10 Galati 6,2.

11 Romani 12,15.

12 Matteo 11,30.

13 1 Pietro 5,7.

14 Giovanni 14,16.

15 Ebrei 6,19–20.

16 https://www.gotquestions.org/overcoming-grief.html.

17 1 Tessalonicesi 4,13.

18 Giovanni 11,35.

19 Lamentazioni 3,22.

20 Salmi 55,22 NR

21 NR.

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