Déjà Vu

Ottobre 25, 2018

Ruth Davidson

[Déjà Vu]

In qualche momento della vita quasi tutti hanno avuto un déjà vu. Ne capitano di tutte le forme e le dimensioni, a volte sono insignificanti, ma altre volte sono molto speciali! Spesso ci ricordano momenti meravigliosi del nostro passato. Mi piace specialmente quando sembrano arrivare nei momenti più inaspettati e spesso mi sono chiesta se alcuni dei déjà vu che ho avuto sono stati piantati lì dal Signore. Mi piace pensare che sia così. Ha senso che gli piaccia usare le cose che abbiamo “già visto” o sperimentato in passato per riportarci alla mente qualcosa.

Recentemente ho avuto un déjà vu che credo sia stato organizzato dal Signore. Mi è successo mentre uscivo dalla doccia, quando mi sono sbucciata un ginocchio contro uno sgabello. Normalmente non ci avrei fatto molto caso. Non ho provato dolore, ma il lato interno del ginocchio ha cominciato a sanguinare copiosamente e ci ho messo po’ per fasciarlo. Era una giornata occupata e avevo molto da fare, così farmi male al ginocchio era un inconveniente che mi faceva rallentare e la cosa non mi andava a genio.

Il déjà vu è cominciato mentre mi calmavo dopo il mio piccolo incidente. Mi sono resa conto che il graffio non era un granché; comunque, dopo il recente uragano Harvey stavamo prendendo diverse precauzioni perché l’acqua era contaminata. Anche se era un fastidio, mi sono ricordata di confidare nel Signore per ogni cosa. In quel momento mi è venuto in mente un versetto, quasi con una voce udibile, e ho sentito: “È il Signore! Faccia ciò che a Lui pare bene”. Il mio primo pensiero è stato: “Che razza di bene può venir fuori da questo?” Ma poi, mentre ripetevo la prima parte del versetto – “È il Signore” –ho provato una grande calma e un senso di sicurezza.

Mi piace come un versetto biblico può farti percorrere tante strade e labirinti. Mi piace cercare i riferimenti incrociati o leggere i versetti del contesto; a volte per me è come risolvere un indovinello o mettere insieme i pezzi di un puzzle; oppure, meglio ancora, come infilare una collana di perle mentre cerco il modo giusto di applicarlo alla mia situazione. Mi sono seduta e ho cominciato a cercare il punto della Bibbia da cui veniva quel versetto. Poi l’ho trovato! Era in 1 Samuele 3,18 e, mentre leggevo l’intero capitolo, il déjà vu è arrivato in piena forza. Mi sono sentita improvvisamente trasportata a un momento di quarantasette anni prima, quando non solo avevo letto questo stesso capitolo, ma avevo anche rivendicato disperatamente le parole di questo versetto per il mio bimbo non ancora nato!

Mio marito ed io vivevamo a Los Angeles, dove svolgevamo lavoro missionario. Ogni giorno vedevamo risposte alle preghiere e c’erano molte testimonianze di vite cambiate da Gesù. Un giorno prestammo entrambi assistenza alla nascita di un bambino, un evento molto speciale. C’era un’atmosfera di preghiera e di fede e potevamo quasi avvertire la presenza degli angeli, anche se non potevamo vederli. Fu un’esperienza molto bella e spirituale e osservando mio marito potevo vedere in lui il desiderio di avere un figlio maschio. Comunque due mesi prima avevo avuto un aborto spontaneo e dato che avevo già due figli mi chiedevo se sarei stata in grado di averne un altro. La mia salute era già precaria a causa della rimozione di una ciste e della mia ovaia destra, quindi non ero sicura di avere la forza sufficiente per avere un altro figlio. Tuttavia ho spedito al Signore una preghiera silenziosa e il mio desiderio, un po’ come Anna in 1 Samuele, con la speranza che ascoltasse la mia implorazione e garantisse il mio desiderio nonostante questo possibile impedimento.

Qualche tempo dopo aver fatto la mia preghiera ed espresso il mio desiderio, arrivò la prima conferma. Ero arrivata in anticipo alle nostre solite devozioni della mattina e, mentre eravamo sedute in attesa, uno dei nostri colleghi dotato del dono della profezia si è avvicinato e chiudendo gli occhi mise gentilmente una mano sul mio capo e disse: “E tu genererai un figlio maschio”. Rimasi stupefatta e piacevolmente sorpresa! La mia risposta rivelò il mio stupore: “Vuoi dire che sono incinta?” Senza esitare e con convinzione, rispose: “È quello che ha detto il Signore!”

Da quel momento mi basai su quella promessa e la presi come una comunicazione diretta da parte del Signore. Cambiai il mio orario frenetico e cominciai a prendere le cose con più calma, in preparazione ai mesi successivi. Riflettendo di nuovo su 1 Samuele 1,27 — “Ho pregato per avere questo bambino, e l'Eterno mi ha concesso ciò che gli ho chiesto” — mi sono sentita pervadere dalla fede. Ora avevo un precedente biblico a cui fare riferimento e la mia situazione sembrava coincidere con quella di Anna nella Bibbia. Quel versetto mi diede la fede di pregare per avere un figlio. Quando la gravidanza fu confermata, la nostra gioia fu indescrivibile.

Dopo alcuni mesi di gravidanza, mi stavo preparando per andare in spiaggia con un gruppo di testimonianza, ma cominciai a perdere sangue. Ritornai in fretta in camera mia, presi uno dei miei libri preferiti, Il lembo della sua veste, mi sdraiai e lo lessi da cima a fondo. Le parole piene di fede di quel libretto ispirato mi diedero il coraggio necessario a credere a ciò che Dio aveva già promesso. Essere costretta a letto per un breve periodo fu un prezzo piccolo da pagare per la realizzazione del nostro sogno.

Ruth con Nathanael, 29 maggio 1971

Arrivato il momento, a gravidanza completata, il nostro bimbo nacque in modo naturale e in perfetta salute. Lo chiamammo Natanaele. Era più di quel che ci potevamo aspettare… tutto quello che avevamo sperato e più!

Credo che ogni nascita sia un miracolo in sé. Cosa ci può essere di più bello della nascita di un bambino? A cosa si può compararla? Solo Dio può fare un fiore, un tramonto, un filo d’erba e la creazione più bella di tutte: un bambino! Ho provato meraviglia a ogni nascita e ho personalmente avuto il privilegio di assistere all’ingresso nel mondo di molti bimbi. I bambini piangono quando vengono al mondo, ma anch’io ho pianto lacrime di gioia ogni volta che ho assistito a una nascita, compresa quella dei miei figli. Pensate, siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio — cos’altro potrebbe essere se non un miracolo della sua creazione!

Così, è valsa la pena di quel piccolo graffio che mi ha riportato indietro nel tempo con questo inaspettato déjà vu che mi ha fatto ricordare il mio riferimento personale al primo libro di Samuele. Una conferma di ciò che scrisse il poeta William Cowper: “Dio opera in modi misteriosi per realizzare le sue meraviglie. Pianta i suoi piedi nel mare e cavalca le tempeste”.

Pubblicato sull’Ancora in inglese il 18 aprile 2018

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(Déjà Vu— Italian)

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