Nessuno ha il monopolio del ministero

Ottobre 5, 2018

Compilazione

[No Monopoly on Ministry]

“Voglio amarli per quello che sono, dove sono, in quel momento, non importa quel che possa sembrare. Quella è la persona che mi è stata affidata […] e sono tenuta a fare qualcosa per lei…” —Michelle Van Fossen

Michelle Van Fossen non è un’assistente sociale, una terapeuta, una pastora, tantomeno un prete; non nel senso tradizionale di queste parole. Michelle è una parrucchiera e vede il suo lavoro quotidiano come un veicolo per guarire la persona che siede sulla sua sedia.

I pastori non hanno il monopolio del ministero. Qualsiasi cosa tu faccia, dovunque il lavoro ti porti, Dio ti ha equipaggiato in maniera unica per svolgere il tuo servizio e incontrare le persone nel momento in cui si trovano nel bisogno. Tramite il tuo lavoro, Dio ha il potere di salvare cuori spezzati e situazioni disperate. Probabilmente assomigli molto a Michelle. Probabilmente puoi raccontare una storia tua della sacralità del tuo lavoro e del modo miracoloso in cui Dio trasforma le normali interazioni della tua giornata.

Quei momenti di guarigione e di speranza che si svolgono nel corso di ogni giornata normale? Non sono una coincidenza. Diventiamo soci di Dio quando mettiamo mano all’aratro, coltivando il terreno sotto i nostri piedi, letteralmente e figurativamente. Portiamo con noi l’immagine di Dio Onnipotente. Quando affidiamo l’opera delle nostre mani alle sue cure miracolose, Dio si fa sentire, cambiando noi e le persone che serviamo, per sempre e per il meglio. —Da The High Calling [1]

(Clicca qui per un breve video in cui Michelle racconta il suo ministero.)

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Prima di addormentarti, pensa al mio amore per te. Se pensi a tutte le cose buone che hai ricevuto, ti accorgerai che ti ho benedetto in tantissimi modi, sotto molti aspetti e da parte di tantissime persone. Ognuna di queste benedizioni è un segno dell’amore che provo per te personalmente.

Ti chiedo di pensare anche a quanto amore hai dato agli altri. Cosa hai fatto oggi per dimostrare il tuo amore agli altri, perché anche loro possano essere toccati dal mio amore? Ricorda che non ho altra voce che la tua, altre mani che le tue, per toccare il cuore degli altri e portarli a Me. «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».

Ogni volta che seguirai i suggerimenti del tuo cuore, quella piccola ispirazione che ti do quando ti offro l’opportunità di dimostrare amore alle persone che metto sulla tua strada, Io ti ricompenserò. Non puoi dare amore senza ricevere in cambio un poco del mio amore. “Dai e ti sarà dato”.[2]Gesù, in profezia

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Con l’avvicinarsi del mio compleanno, ho riflettuto sulla mia vita e sul mio lavoro per il Signore, aspettando con ansia qualsiasi indicazione Lui abbia per me, che mi permetta di fare la mia parte nel realizzare la missione da ora in avanti. Voglio compiere tutto quello che posso personalmente e professionalmente per aiutare gli altri a collegarsi a Gesù. Voglio dare agli altri, in maniera da migliorare la loro vita, e dare a Gesù, in maniera da renderlo felice. Voglio essere più simile a Gesù: un vaso più umile, sottomesso e ubbidiente, così da attirare altri a Lui.

Voglio lavorare insieme a Lui per realizzare ciò che Lui vuole da me per la sua gloria. Voglio essere disposta a continuare a crescere e imparare – nelle cose piccole come in quelle grandi. Voglio fare progressi nelle cose dello Spirito, oltre che in quelle pratiche. Voglio continuare a incoraggiare e ispirare gli altri. Voglio essere usata come condotto per la guarigione degli spiriti e dei corpi, così che gli altri possano entrare in collegamento con l’amante di tutti gli amanti e sentire la sua attenzione, la sua pace e la sua provvidenza nella loro vita.

Sono molto grata che nonostante ogni nostra limitazione il Signore non smetta di usarci. Se lo serviamo con passione, possiamo continuare a farlo, contando sulle sue cure e sul suo sostegno materiale. Di questi tempi ci sono molti modi per assistere altri, senza essere limitati da dove viviamo e nemmeno dalla nostra possibilità di incontrare gli altri di persona. Possiamo portare frutto e raggiungere persone in tutto il mondo, anche se siamo in qualche modo limitati nelle possibilità di muoverci. L’Internet, i telefoni cellulari e le altre tecnologie ci permettono di prendere contatto con gli altri praticamente in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.

Quindi, che tu sia un missionario fisicamente robusto su qualche campo di missione, o abbia impegni che ti trattengano in un luogo specifico, o le tue attività fisiche siano limitate dalle circostanze o dall’età o da qualsiasi altra cosa, il Signore può indicarti delle soluzioni per influenzare in modo positivo il cuore e la mente delle persone che hanno bisogno della verità. Oltre a ciò, hai a tua disposizione uno strumento ancora più potente, la preghiera, che può viaggiare senza limiti di spazio e tempo ed effettuare grandi cambiamenti dovunque sia necessario. —Maria Fontaine

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Dio dice che ti ha dato il dono del ministero per servire gli altri. Ogni cristiano è un ministero della chiesa. Ciò non significa che ogni cristiano è un pastore, ma un ministro sì. Ogni volta che usi i tuoi talenti e i tuoi doni per aiutare gli altri stai svolgendo un ministero.

Nota che il versetto biblico dice: “Ci ha salvato per la sua santa opera”. Sei stato salvato per servire. Perché Dio ti ha salvato? Perché tu potessi servirlo.

Potresti pensare: “Come faccio a sapere qual è il mio ministero?” Guarda i tuoi talenti, i tuoi doni, le tue capacità. Guarda come Dio ti ha plasmato. Dio vuole che tu usi quei talenti e quei doni per aiutare gli altri. Ogni volta che lo fai, quello è il ministero: niente di ricercato, di spaventoso o di soprannaturale. Si tratta solo di servire gli altri.

Puoi lavorare in ufficio vendite? Sì. Puoi lavorare come contabile? Sì. Puoi lavorare guidando un camion? Certo! Ogni volta che aiuti gli altri nel suo nome, stai servendo come ministro.

Anzi, Dio dice che nella chiesa sei necessario. Sei una parte necessaria della sua famiglia. Guardala così: se io non uso i miei talenti, tu ci rimetti. Se tu non usi i tuoi talenti, ci rimetto io. Tutti nella congregazione ci rimettono.

Siamo tutti importanti; siamo tutti necessari e dobbiamo fare la nostra parte, ben connessi insieme.—Rick Warren [3]

Pubblicato sull’Ancora in inglese il 13 marzo 2018.


[1][In inglese:] https://www.theologyofwork.org/the-high-calling/video/no-monopoly-ministry.

[2] Luca 6,38.

[3][In inglese:] http://pastorrick.com/devotional/english-with-tags/you-have-direct-access-to-god.

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