Alla ricerca dello Spirito di Dio

Settembre 24, 2018

Peter Amsterdam

[In Pursuit of God’s Spirit]

“Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. —Giovanni 4,24

Lo Spirito di Dio dentro di noi ci conferisce potenza, ci trasforma, ci riforma, ci ispira e ci spinge a fare la volontà di Dio, che si tratti di amare il prossimo, testimoniare, insegnare, predicare, parlare o creare. Lo Spirito Santo è la presenza viva di Dio che dimora in noi: è la sua influenza trasformatrice che guida la nostra coscienza e ci dà la forza di vivere secondo la verità divina.

Lo Spirito di Dio ci parla tramite le sue parole, prima attraverso la Bibbia e poi tramite altri mezzi, come gli scritti o le parole di altre persone, o mediante profezie, rivelazioni ecc. La Parola prepara il terreno dei nostri cuori per il lavoro dello Spirito Santo e apre cuori, menti e spiriti alla sua influenza.

Siamo costretti a seguire il codice morale, che Dio ha messo nel nostro cuore affinché le nostre azioni siano motivate da amore e integrità. Come per altre cose, il modo in cui una persona risponde al pungolo dello Spirito nella sua vita dipende dalla sua fede e dalle sue scelte, ma è importante fare la nostra parte e cercare di essere aperti e adattabili al modo in cui lo Spirito si muove nel nostro cuore e nella nostra vita.

Un elemento chiave nel farci guidare da Dio, nel cercare le sue indicazioni e seguirlo, è essere ben radicati nella sua Parola, cercando di conoscerne e comprenderne la verità. La Bibbia è Dio che rivela Se stesso all’umanità. È mediante la comprensione della Parola di Dio che scopriamo il piano che Dio ha per noi.

Il passo successivo è vivere quella verità quotidianamente, al meglio delle nostre capacità, per grazia di Dio. Per vivere quella verità, dobbiamo capirla. Per capirla, dobbiamo ricercarla e ciò significa coltivarla e dedicarle del tempo.

Quando chiesero a Gesù quale fosse il comandamento divino più importante, Egli disse che era amare Dio con tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza. Menzionò in modo specifico la mente.[1] Il desiderio di conoscere e capire la Parola di Dio richiede l’uso della mente. Richiede di dedicare tempo non solo a leggere, ma a imparare, studiare e aumentare la propria comprensione. Quando, avendo compreso la sua natura divina, impariamo chi Egli è, aumentano sia il nostro amore per Lui sia la nostra meraviglia davanti alla sua potenza, al suo amore e alla sua saggezza. Conoscerlo meglio ci avvicina di più a Lui.

Cecil B. DeMille (1881–1959), il produttore del famoso film “I dieci comandamenti”, disse: “Dopo aver letto la Bibbia quasi quotidianamente per oltre sessant’anni, non manco mai di trovarla sempre nuova e meravigliosamente in sintonia con le esigenze mutevoli di ogni giorno”.

Naturalmente la Bibbia non è l’unico libro al mondo che uno dovrebbe leggere, ma è un libro che dovrebbe essere letto, meditato, studiato e assorbito più e più volte. Dopotutto è il libro che rivela ciò che Dio ci ha detto di Sé. Contiene le sue parole per noi, le sue risposte alla vita che viviamo ora, oltre alle informazioni su quella a venire. Ci insegna come interagire con Lui e come assomigliargli di più. Soprattutto, ci dice come iniziare un rapporto con Lui, come riceverlo nella nostra vita, come fare una connessione con Lui.

Leggere, credere e assorbire la Parola di Dio ci cambia profondamente. Come disse D. L. Moody (1837–1899): “La Bibbia non ci fu data per accrescere la nostra conoscenza, ma per cambiare la nostra vita”.

Charles Colson (1931–2012) disse: “La Bibbia — bandita, bruciata, amata — è letta più diffusamente e attaccata più frequentemente di qualsiasi altro libro nella storia. Generazioni d’intellettuali hanno cercato di screditarla, dittatori di tutte le epoche l’hanno messa fuorilegge e hanno giustiziato chi la leggeva. Tuttavia, tanti soldati la portano con sé in battaglia, ritenendola più potente delle loro armi. Alcuni suoi frammenti, contrabbandati nelle celle solitarie di molte carceri, hanno trasformato assassini spietati in santi mansueti”.

Come forse sapete, Charles Colson era un consigliere speciale del presidente americano Nixon. Scontò sette mesi in una prigione federale e fu il primo membro dell’amministrazione di Nixon a essere incarcerato in seguito al caso Watergate. Mentre Colson era in attesa del suo arresto, un suo caro amico gli diede una copia di Il cristianesimo così com’è, di C. S. Lewis. Lui lo lesse e in seguito divenne un cristiano. La sua vita cambiò per sempre.

La nostra vita migliora quando assorbiamo la Parola di Dio. È impegnativo leggere e studiare la sua Parola, ma quando lo facciamo ci ricolleghiamo di più a Lui e al suo Spirito. Quando facciamo lo sforzo di passare regolarmente del tempo nella lettura della sua Parola, quando ci autodiscipliniamo e le dedichiamo il tempo e l’energia necessari, se siamo disposti a perseguirla, dimoreremo in Lui abbondantemente. Passare tempo nella sua Parola è passare tempo con Lui.

Come ha detto uno scrittore, non dobbiamo leggere le Scritture. Vogliamo leggerle. Possiamo leggerle. È un nostro privilegio. Nessuno dovrebbe dirmi: “Devi baciare tua moglie”. No, posso baciarla, voglio baciarla. Perché la amo.[2]

Noi che siamo appassionati di Dio, che lo amiamo, che siamo disposti a perseguire il suo Spirito, vogliamo conoscere tutto quel che c’è da conoscere su di Lui. Vogliamo ascoltarlo e seguirlo: uno dei modi principali per farlo è dedicare tempo a leggere la sua Parola. Non studiamo semplicemente perché vogliamo ottenere una maggior conoscenza di Lui e della sua natura divina. Lo facciamo perché vogliamo conoscerlo meglio, amarlo di più e renderlo partecipe della nostra vita. Desideriamo la sua guida, vogliamo sentire la sua voce e seguirlo dove ci porta.

Dio ci parla in tanti modi diversi e se restiamo in ascolto possiamo sentirlo. Lo ascoltiamo quando meditiamo sulla sua Parola, quando gli chiediamo di farci vedere come mettere in pratica nella vita quotidiana ciò che abbiamo letto. Lo ascoltiamo anche quando facciamo silenzio dentro di noi e gli diamo l’opportunità di parlarci. Anche questo richiede uno sforzo: dobbiamo aprire il nostro cuore alla sua voce ed essere pronti per qualsiasi cosa Lui ci voglia dire mediante i pensieri che mette nella nostra mente, mediante la sua voce in profezia e la sua Parola scritta o parlandoci attraverso altri cristiani. La chiave sta nell’essere aperti, nel calmare il nostro spirito, ascoltare e prestare attenzione.

È un privilegio che Dio voglia parlarci individualmente. E lo farà, se riserviamo del tempo ad ascoltarlo, in profezia oppure attraverso il suo dolce sussurro o la voce della Parola. La Bibbia ci rivela la volontà divina in generale, ma non quella specifica per un individuo in particolare. Dio si aspetta che ognuno di noi lo cerchi per essere guidato e per sapere come applicare in modo specifico alla nostra vita la sua volontà generale.

Dio è il nostro compagno per la vita. Vuole essere attivo nella nostra vita. Vuole guidarci e aiutarci a prendere decisioni buone. Seguirlo vuol dire permettergli di influenzare la nostra vita; vuol dire chiedergli consapevolmente di guidarci e fare quello che ci indica. Vuol dire avere una conversazione con Lui, parlare con Lui come faremmo con le persone a cui siamo più vicini, e ascoltare la sua voce, il suo dolce sussurro.

Dio ci ama, sta dalla nostra parte e possiamo avere fiducia in Lui. Se lo facciamo, non ci deluderà; ci guiderà. Se perseguiamo e ricerchiamo lo Spirito di Dio, se facciamo lo sforzo di connetterci a Lui attraverso la sua Parola e ascoltando la sua voce, se lo seguiamo, avremo una vita incentrata su Dio, riempita da Dio, diretta da Dio, piena d’amore, di gioia e di grande soddisfazione.

Pubblicato originariamente in inglese nel settembre 2013. Adattato e ripubblicato il 16 aprile 2018.


[1] Marco 12,30.

[2] Tony Merida, “Letting the Word Dwell in You Richly”.

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