Liberare le nostre prospettive

Agosto 27, 2018

Maria Fontaine

[Liberating Our Perspectives]

Ti capita mai di guardare le prove, le difficoltà e le situazioni difficili in cui ti trovi e chiederti se è possibile che siano successe perché hai fatto qualcosa di sbagliato? Forse ti sei ammalato e ti sembra che Dio ti stia castigando perché non hai soddisfatto i tuoi impegni spirituali? O forse vedi le difficoltà come segno di una fede debole?

Vedere ciò che succede nella tua vita da questa prospettiva viene dal presupposto che Dio sia irritato o arrabbiato per i tuoi errori, le tue mancanze e i tuoi peccati. Sono sicura che Lui voglia che impariamo a comportarci meglio, ma se credi che Dio intervenga nella tua vita perché spinto dalla rabbia o da un giudizio negativo, chiediti se ciò è coerente con l’amore e l’esempio di Gesù. Pensa a tutto quello che ti ha dato e che ha fatto per te. Non si preoccupa di farti pagare qualcosa che ha già pagato Lui.[1] Vuole usare tutto ciò che succede nella tua vita per aiutarti a estrarne il bene, la bellezza e le qualità che ha creato in te.

Ricorda che Gesù ti ha amato prima che tu amassi Lui. Se il suo obiettivo fosse stato punirti per le tue debolezze, le tue mancanze e i tuoi peccati, che senso avrebbe tutto quello che ha fatto per te? Perché sarebbe sceso sulla terra a morire per te e a caricarsi di tutti i tuoi peccati? Conosce già tutti gli sbagli e i peccati di cui ognuno di noi è colpevole. Sapeva già che tu ed io avremmo commesso degli errori e a volte ignorato di proposito i suoi consigli. Tuttavia ci ama abbastanza da spingersi al limite per soccorrerci, nonostante tutti i nostri difetti. Perché dovrebbe volerci infliggere una punizione per qualcosa che ha già perdonato?

Credo che a Gesù interessi massimizzare i nostri punti forti e le nostre benedizioni. È come se fosse il nostro direttore aziendale nel regno dei cieli. Quale direttore si preoccuperebbe più di dispensare sanzioni e giudizi che di massimizzare il potenziale delle persone? Qualsiasi buon direttore penserebbe ad aiutare i suoi dipendenti a fare del loro meglio. Credo che questo sia anche l’obiettivo di nostro Signore. Ci sta dando le opportunità di fare del nostro meglio per Lui.

Se queste prove non sono una punizione di Gesù perché siamo meno che perfetti, ci deve essere un altro scopo per le cose che ci succedono, uno scopo in linea con la persona che Lui è e con tutto quello che ha fatto per noi.

Questa esistenza terrena a volte ci porterà difficoltà, momenti di solitudine, scoraggiamento, dolore, sofferenza, frustrazione e mancanza di visione. A volte affronteremo disperazione e confusione intense, oppure ci stancheremo di fare il bene; ma abbiamo sempre la libertà di scegliere se rivolgerci a Gesù. Quando lo facciamo, anche le circostanze più terribili possono aiutarci a comprenderlo in maniera più grande, ricca e profonda e ad avere un rapporto più intimo con Lui.

In qualsiasi modo arrivino queste difficoltà, Gesù può prendere inconvenienti e problemi e usarli per il suo buon proposito. Quelli di noi che lo amano possono confidare che al momento giusto Lui ne ricaverà qualche tipo di bene più grande per la nostra vita.

Quello che senza Gesù sarebbe un inferno, con Lui si trasforma in benedizioni divine: una fede più profonda, una determinazione più forte e un amore più solido per Lui. Questo ci permette di affrontare il futuro e rispondere alla nostra vocazione. Insieme a Lui possiamo camminare in qualsiasi luogo, perché il sentiero su cui ci guida porta a un’eternità alla sua presenza e alla luce della sua gloria e del suo amore, oltre che ai premi davvero grandi e inimmaginabili che ci ha promesso.[2]

Queste nostre difficoltà a volte debilitanti possono aiutarci a vedere ciò che è più importante. Spesso la disperazione per le circostanze, la frustrazione per come vanno le cose e l’impossibilità di andare avanti come il solito possono aiutarci a capire il bisogno di avere una comunicazione più profonda, solida e indistruttibile con Gesù.

E proprio come l’amore di Gesù per noi si è manifestato nel modo in cui ha usato le sue sofferenze per aiutarci, così il suo amore in noi può essere usato per aiutare gli altri. Mentre progrediamo verso altre vittorie spirituali, condividere la nostra fede può aiutarci a offrire consigli, risposte e speranza ad altri che stanno lottando contro turbamenti enormi o momenti di scoraggiamento e mancanza di visione. Imparando sempre di più sulla libertà, la gioia, la misericordia e la compassione che Gesù mette a nostra disposizione, arriviamo a comprendere più chiaramente la sua natura e il modo in cui possiamo emularlo nella nostra vita, oggi e per l’eternità.

Pubblicato originariamente in inglese nell’agosto 2015.
Adattato e ripubblicato il 5 marzo 2018


[1] 1 Giovanni 4,19.

[2] Vedi 1 Pietro 4.

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