Diventa la persona migliore che puoi essere (parte due)

Febbraio 2, 2018

Dalla serie Roadmap

[Becoming Your Best You—Part 2]

Il dizionario definisce l’abitudine come un modello d’azione acquisito, che è così automatico da essere difficile da interrompere.

La nostra vita quotidiana è fatta di abitudini e routine che possono esserci di grande aiuto per avere successo e realizzare i nostri obiettivi nella vita, purché siano abitudini buone. Avere abitudini positive è un grande vantaggio. Quelle negative, invece, sono come buchi neri che risucchiano dalla nostra vita i vantaggi più produttivi, innovativi e benefici. Dobbiamo imparare a capire se un’abitudine è positiva o negativa e stabilire un procedimento per affrontare quelle negative e sostituirle con delle positive. Ecco una storiella umoristica su come le abitudini possono diventare così radicate da controllare le nostre azioni, a volte senza che nemmeno ce ne accorgiamo.

Stanco di guidare dall’aeroporto alla sua casa di campagna, un uomo montò dei pontoni sotto il suo aereo, per ammarare sul lago direttamente di fronte al suo cottage.

Alla fine del suo viaggio successivo, si preparò ad atterrare come al solito sulla pista. Allarmata, sua moglie gridò: “Sei impazzito? Non puoi far atterrare questo aereo senza carrello!”

Il marito, sorpreso, diede un’impennata all’aereo ed evitò per poco un disastro. Poi continuò e discese sul lago senza problemi.

Ancora seduto, e visibilmente scosso, disse a sua moglie: “Non so cosa m’è venuto in mente. È la cosa più stupida che abbia mai fatto!” Poi aprì lo sportello e scese dall’aereo, finendo in acqua. —C. Clarke-Johnson

Tutti abbiamo delle abitudini — e tante. La questione è se sono buone o cattive. Qualcuno ha detto: “La gente non decide il proprio futuro; decide le proprie abitudini, e sono quelle a decidere il suo futuro”.

La formula del progresso

Quando si affronta un problema matematico, si segue semplicemente la formula. Avere delle formule fisse ci aiuta nel processo di risoluzione dei problemi. T’immagini cercare di risolvere dei problemi matematici senza formule da seguire?

Ciò di cui abbiamo bisogno è una formula per spezzare le cattive abitudini che ci impediscono di fare progressi. Ecco una buona formula per farlo. Chiamiamola “la formula per il progresso”, perché può aiutarti nella valutazione delle tue abitudini, permettendoti di formulare un piano e una strategia.

Gli elementi della formula sono: desidera farlo, credi di poterlo fare, esamina l’ambiente circostante, smaschera le tue scuse, prepara un piano e controlla i tuoi progressi.

Desidera

Desideri dei cambiamenti nella vita? Se è così, fino a che punto vuoi il cambiamento? Lo vuoi abbastanza da essere disposto a cambiare la tua vita per accelerare il tuo successo? Lo vuoi abbastanza da eliminare le abitudini negative e sostituirle con delle positive? Lo vuoi abbastanza da sacrificare quello che si oppone al cambiamento e al progresso che desideri?

Un buon suggerimento è immaginare dove vorresti essere e come ti sentiresti se raggiungessi quell’obiettivo. Poi chiediti: “Quanto sono disposto a pagare per arrivarci?”

Molti vogliono cambiare delle cattive abitudini, ma non voglio quel cambiamento abbastanza da fare le cose necessarie per ottenerlo; quindi il loro desiderio è superficiale e inefficace.

Possiamo chiederci: “Quanto desidero i risultati del cambiamento che vorrei fare? Sono disposto a pagare quel prezzo?” Se la risposta è sì, allora siamo già a buon punto per raggiungere la destinazione voluta.

Credi di poterlo fare

Potresti desiderare un cambiamento e pensare di essere disposto a pagarne il prezzo, ma nel fondo del tuo cuore potresti ancora chiederti se riuscirai davvero a farlo. Potresti pensare che altri possono, ma tu no, anche se vuoi il cambiamento con tutto il cuore. Oppure ti sembra di non avere il talento, il tempo, la forza fisica o l’energia per cambiare.

Credere è una cosa sorprendente perché, come dice la Bibbia, un uomo “come pensa nel suo cuore, così egli è”.[1] E un altro versetto dice: “Lo spirito dell'uomo lo sostiene nella sua infermità”.[2]

Questi due versetti biblici indicano che la volontà umana è una forza molto potente. Siamo stati fatti in modo stupendo” e lo spirito umano può sopravvivere e cambiare anche in mezzo alle situazioni più avverse. Spesso i fattori decisivi sono la nostra volontà e la nostra fede.

Se fatichi a credere di poter cambiare, adotta un atteggiamento positivo e pieno di fede, anche se non lo “senti”. Adotta l’atteggiamento che “io posso”, Comincia a fare affermazioni positive e che rinforzano il cambiamento, come: “Per grazia di Dio, posso cambiare e cambierò. Con il suo aiuto posso farcela”.

Esamina l’ambiente circostante

Molte volte il desiderio di cambiare non è sufficiente a completare il processo di cambiamento. Dobbiamo guardare l’ambiente circostante in maniera onesta e pratica, indentificando le cose che facciamo quotidianamente che ostacolano il progresso che desideriamo o rinforzano le abitudini negative.

Potremmo scoprire che per ogni abitudine che cerchiamo di creare o di rompere ci sono certe situazioni fisiche che operano a nostro vantaggio o svantaggio. Dobbiamo scoprire cosa sono e cambiarle, altrimenti per noi sarà frustrante e molto più lento fare i cambiamenti desiderati.

Smaschera le tue scuse

Dobbiamo anche dare un’occhiata onesta a noi stessi e alle scuse che stiamo usando. Sii onesto con te stesso e vedi quali sono le scuse che ti vengono in mente. Annotale, poi organizza un contrattacco. Se la tua scusa per non alzarti presto è che sei andato a letto tardi, organizza un contrattacco e vai a letto a un’ora ragionevole la sera. Se la tua scusa è che ti piace navigare su internet la sera tardi, organizza un contrattacco per riportarti alla mente quello che perderai la mattina dopo se non vai a letto in tempo. Per ogni scusa, organizza un contrattacco e tienilo a disposizione per ricordartelo spesso.

Considera questo concetto: i vincenti creano obiettivi; i perdenti creano scuse.

Ognuno di noi potrebbe pensare che queste cose non si applicano a lui, o che ci troviamo in svantaggio perché viviamo in circostanze difficili. Comunque, innumerevoli persone di successo hanno trionfato su ostacoli, svantaggi o difficoltà.

Eccone un esempio:

[Questa è] la storia di una donna che capisce sul serio cosa significa prepararsi per il successo. Si chiama Laura Sloane ed è la socia anziana di una ditta di gestione finanziaria di New York che controlla un patrimonio di mezzo milione di dollari.

Sloate ha un successo fenomenale. Nel giro di cinque anni, i conti privati da lei gestiti hanno avuto in media degli interessi annui del venticinque per cento o più.

Inutile dire che nel tipo di lavoro di Sloane, il suo compito richiede informazioni intense. Deve monitorare costantemente i mercati internazionali, deve valutare decine di rapporti finanziari ogni settimana e restare al corrente delle più piccole tendenze di mercato globali.

Il successo di Sloane non è una sorpresa per le persone che la conoscono, perché, secondo amici e famiglia, si è preparata al successo fin da quando era bambina.

Anche da piccola Sloane ascoltava registrazioni, partecipava a seminari e si consigliava con i suoi mentori. Fin dai sei anni aveva cercato ogni tipo di tecnologia nuova che potesse aiutarla a prepararsi per il successo. Quello che sorprende è che l’unica cosa che non ha fatto è stata leggere.

Anzi, ancora oggi laura Sloane non legge, nonostante l’informazione sia la linfa vitale del suo lavoro. Non che ciò significhi che le manchi disciplina o che non sia preparata. Al contrario, Laura Sloane è una fonte d’informazioni su quasi qualsiasi soggetto cui si possa pensare. Ma al contrario di quel che sembra, non prende le sue informazioni dalla lettura.

Vedete, Laura Sloane è cieca dall’età di sei anni! —Burke Hedges[3]

Prepara un piano

Come cosa successiva, prepara un piano. Stabiliscilo, poi mettilo in pratica. Dobbiamo documentare i nostri obiettivi e il modo in cui li raggiugeremo. Un piano non è un piano se non è scritto da qualche parte. E un piano non è efficace se non è riveduto spesso. Potremmo anche avere il piano meglio organizzato del mondo, ma se è messo da parte, in qualche angolo nascosto, allora non è altro che uno spreco di tempo.

Spesso usiamo la scusa di non avere il tempo di fermarci a scrivere il nostro piano, o di riesaminarlo e monitorare i nostri progressi; ma se non lo scriviamo, non stiamo veramente pianificando; ci limitiamo a pensare di farlo. È troppo facile dimenticarsi un piano o venire a compromessi nella nostra testa, se non è formulato per bene sulla carta. Peggio ancora, se non lo scriviamo, non impegniamo né il tempo né l’energia intellettuale necessari a formulare un buon piano, quindi probabilmente sarà soltanto mediocre e la sua realizzazione ancora peggiore.

Quando fai i tuoi piani, ricorda di essere realista, perché altrimenti ti scoraggerai troppo in fretta e potresti arrenderti e non raggiungere mai l’obiettivo. È meglio essere realisti e avanzare lentamente, piuttosto che non arrivarci mai.

Come ultima cosa, non farti scoraggiare. Tutti abbiamo dei momenti in cui vacilliamo, o abbiamo una cattiva giornata. Non è un problema serio; anzi, dobbiamo aspettarci qualche contrattempo e anticiparlo per non essene sopraffatti quando arriverà.

Controlla i tuoi progressi

E come ultima cosa, ma non meno importante, controlla i tuoi progressi. Rivaluta regolarmente il tuo piano per vedere se funziona; se no, cambialo! Il piano è uno strumento per il progresso. Se scopri che il tuo piano originale era inattuabile, modificalo. Se sei stato troppo indulgente, rendilo più severo.

Tutti i piani che facciamo nella vita, è bene separarli in tre categorie:/p>

  1. Obiettivi a lungo termine (da raggiungere entro due o tre anni).
  2. 2. Obiettivi a breve termine (da raggiungere entro sei mesi o un anno)

Se vogliamo usare come esempio la nostra forma fisica, potremmo porci obiettivi specifici in questo modo:

Separare ogni piano in obiettivi a lungo termine, a breve termine e immediati dona struttura al nostro piano e alla nostra vita. Ci offre anche un parametro con cui misurare i nostri progressi. Se i piani sono vaghi, non sapremo controllare i progressi nel modo giusto. Se però i piani sono suddivisi in questi tre segmenti temporali, i progressi saranno più facili da notare e da controllare.

Possiamo abituarci a rivedere i nostri piani ogni mese. Possiamo misurare i nostri progressi rispetto agli obiettivi immediati del mese precedente, modificare il piano, creare nuovi obiettivi immediati e poi andare avanti.

Se saremo fedeli a farlo ogni mese, vedremo progressi enormi. Se ci prendiamo il tempo di applicare alla nostra vita la formula del progresso, sapremo cosa fare ogni volta che nella nostra giornata apparirà un vuoto non produttivo e sapremo anche come riempirlo e con cosa riempirlo, perché abbiamo un piano!

«Poiché io conosco i pensieri che ho per voi», dice l’Eterno, «pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza». —Geremia 29,11

­ Roadmap era una serie di video creati da LFI per giovani adulti.
Pubblicato originariamente in inglese nel 2010. Adattato e ripubblicato il 27 luglio 2017.


[1] Proverbi 23,7.

[2] Proverbi 18,14.

[3] Burke Hedges, You, Inc. (QFORD, 1996).

Copyright © 2024 The Family International